IL PUNTO DI LUCIANO ZANINI
EUPALLA PENSACI TU…
E’ inutile a questo punto, alla vigilia dell’ultima partita di campionato, guardare indietro per cercare ispirazioni, magre consolazioni, o magari piangerci addosso per le occasioni perdute, per gli errori compiuti. Non serve a nulla recriminare i “quattro punti quattro” regalati al Giana Erminio per un pezzo di gorgonzola indigeribile, del valore di soli due punti. O recriminare sugli altri quattro punti pesantissimi consegnati al Padova: due all’andata, quando avremmo meritato almeno il pari, e due al ritorno quando al 94’ ci siamo fatti uccellare da Spagnoli sul nostro 1 a 0. Per non parlare della sconfitta bruciante contro la Triestina al Rocco e quella, addirittura ustionante, beccata a Verona contro la Virtus di Gigi Fresco. Con maggiore attenzione, e soprattutto con un po’ di cinismo in più, saremmo ora noi a festeggiare una pasqua laica biancorossa, ossia il passaggio nella terra promessa della serie B. Ribadisco, però, che ormai tutto questo appartiene al passato, alla storia in dò minore del Lane, lontana anni luce dalla Storia del Vicenza protagonista per trent’anni in serie A. Ora siamo qui, e bisogna essere onesti fino in fondo senza lasciarsi andare a illusioni. La situazione non è brutta: peggio, è senza speranza (sempre sportivamente parlando). Perché? Semplice: perché i due punti di vantaggio del Padova su di noi sono un macigno che ci schiaccerà del tutto venerdì prossimo, 25 aprile 2025. Nel giorno della Liberazione, stando a pronostici realistici, il Padova ha il 99% delle chances di spuntarla contro il Lumezzane. Ma spuntarla, attenzione, non vuol dire che debba vincere. No, gli basta anche, e soprattutto, un semplice pareggino. Uno striminzito 0 a 0, un 1 a 1, et voilà la frittata è servita. Senza contare che invece i biancorossi in ogni caso sono obbligati a fare esclusivamente una sola cosa: vincere e basta! A questo punto ogni persona di buon senso pensa: il Padova vince il campionato e vola direttamente in serie B. Per cui, stando così le cose, si dovrebbe chiudere baracca e burattini e non pensarci più al salto diretto. Anzi, si dovrebbe al più presto iniziare a pensare al nuovo minicampionato che va sotto il nome di playoff, un “torneo” che ogni volta sorprende non poco, visto che quasi sempre le squadre favorite entrano da papa ed escono da cardinali. Però c’è un però: mancano ancora 95’ minuti e sebbene sulla carta non ci siano speranze, vanno considerate due cose. Non da poco. La prima è che ogni – dicasi ogni – partita di calcio fa storia a sé, e spesso e volentieri il risultato finale risulta essere lontanissimo dai pronostici pre-gara. La seconda, che però richiede una grande fede laica, riguarda la presenza e l’azione della dea Eupalla che presiede a tutte le partite di calcio di ogni serie e categoria, escluso il calcio femminile perché la dea è capricciosa. Come tutte le dee che si rispettino, le piace farsi pregare, farsi lodare, farsi pensare benigna…. Ecco, a questo punto i tifosi biancorossi se vogliono ottenere il miracolo della sconfitta del Padova e della vittoria contemporanea del glorioso Lane, devono cominciare a pregarla… Giorno e notte, fino a venerdì prossimo.
La sfida a distanza: tutto in 95 minuti
Non si può dire che queste ultime giornate del campionato siano state prive di emozioni per i tifosi biancorossi e biancoscudati. Dopo mesi e mesi di predominio padovano, nell’ultima parte del torneo tante cose sono cambiate. Quella che pareva una corsa infinita della squadra di Andreoletti è diventata invece una marcia ad ostacoli, con varie sconfitte e l’eclatante perdita di una decina di punti, con aggancio e sorpasso del Lane, che tanto aveva fatto sperare i tifosi sino alla disfatta di Verona. Una partita questa che abbiamo analizzato a fondo, confermando il momento non certo brillantissimo del Lane che subisce cali di tensione importanti, soprattutto nei momenti finali delle partite, talora letali. Ma durante tutto il torneo, i biancorossi hanno mostrato di non essere pienamente efficienti in trasferta, mentre al contrario in casa non c’è quasi mai stata trippa per gatti. Il Menti ha rappresentato un vero fortilizio dove sono caduti quasi tutti. Se può consolare almeno un po’ va però detto che il mal di trasferta è stato evidente, negli ultimi mesi, anche tra i giocatori del Padova che, proprio fuori casa, hanno perso un bel po’ di partite (Virtus Verona, sempre lei, Feralpi Salò, Renate e Novara) facendosi così agguantare dal Lane. In altre parole l’usura di questo campionato di serie C ha colpito entrambe le due contendenti, e il Padova ha dovuto sudare le proverbiali sette camicie per portare a casa le ultime vittorie esterne. Penso in particolare poprio alla gara contro l’ultima della classe, la Clodiense, che ha fatto tremare i biancoscudati sino al fischio finale, rischiando persino di azzoppare il Padova. Al rush finale si presentano, in sostanza, due formazioni affaticate che dovranno in ogni caso fare appello alle ultime energie, soprattutto nervose, per cogliere punti preziosi, sebbene per il Lane, purtroppo, la vittoria contro il Trento risulterà insufficiente nel caso che i cugini pareggino. Staremo a vedere…
Il siluro di Talarico inchioda la Triestina
Eccoci ora a parlare del derby triveneto (che nei decenni passati si giocava ad altri livelli), tra due squadre costrette a vincere per ragioni opposte. Il Lane doveva vincere per far dimenticare la scoppola ricevuta dalla Virtus Verona, per non perdere del tutto il contatto con la capolista, e la residua speranziella di un (utopico?) aggancio. La Triestina, invece, puntava a fare punti per avanzare in classifica e raggiungere la Pergolettese a quota 39, appena fuori dai playout. Va ricordato, comunque, che i giuliani hanno avuto ben cinque punti di penalizzazione, altrimenti a quest’ora sul campo sarebbero salvi a quota 41, come il Lumezzane, prossimo avversario dei dottori. Vediamo la partita Vicenza-Triestina, 1 a 0. In un Menti popolato da diecimila spettatori ( i triestini presenti sono solo trecento) l’entusiasmo e l’incitamento dei tifosi biancorossi sono esplosivi e dovrebbero caricare a mille la squadra. Invece, l’inizio è subito sfortunato per Capone, il quale è costretto a lasciare il campo per una brutta caduta, occorsagli a seguito dello scontro con Correia: al suo posto entra Loris Zonta che si piazza sulla fascia sinistra. Nei primi minuti il Lane pare timoroso, sonnecchia, sembra non aver ancora digerito la botta di Verona, e così è la Triestina a fare gioco. Come al 15’ quando il bomber Olivieri, ben smarcato da una finta di Strizzolo, ha l’occasione per colpire e andare a segno, ma per fortuna c’è un vigile Confente che risponde da par suo respingendo la sfera. Intorno al 30’ è ancora la squadra giuliana a crearsi una bella palla gol, sempre con Olivieri, che colpisce di testa ma con forza insufficiente consentendo al nostro portiere di bloccare il pallone in tuffo. Arriviamo sconsolati al 35’ con il Lane che subisce gli avversari, come troppe volte è capitato, tanto da far pensare a qualche scherzetto triestino. Però in campo c’è un certo Raul Talarico, il furetto, che evidentemente pensa: “qui se non mi muovo, finiamo male”. E cosa ti combina il nostro numero 44? Vale la pena descriverla bene perché l’azione è di quelle da ricordare. Ricevuta la palla sulla fascia destra, il nostro Raul parte come un razzo e si invola per diversi metri; poi, giunto in prossimità dell’area, sterza di colpo, si accentra, fa un paio di finte per liberarsi al tiro e scocca, novello Apollo, un dardo letale, ossia una gran tiro di sinistro, secco, potente e indirizzato all’incrocio. Il portiere Roos non può che assistere alla splendida esecuzione e poi raccogliere la sfera in fondo al sacco. Neanche a dirlo, il Menti esplode, a ragione. La prodezza di Talarico – come si dice da illo tempore – vale da sola il biglietto. Al 40′ ci prova ancora Strizzolo, ma manda fuori, mentre al 48′ Ronaldo finalmente ci prova da lontano, di poco fuori misura.
Secondo tempo col brivido (non ci facciamo mancare niente!)
Finisce il primo tempo con la squadra di Vecchi avanti per 1-0. La ripresa parrebbe promettente con l’assolo di della Morte che esegue uno dei suoi numeri, concludendolo con un bel tiro da fuori area, che però esce di poco (peccato!). A rimorchio, arriva la bella punizione di Ronnie che però trova Roos attento e pronto a respingere in due fasi. Al 12′ ci prova ancora Della Morte, ma anche questa volta non trova la porta. Al 27′ due cambi nel Vicenza: Della Morte e Talarico lasciano per Rauti e De Col. Al 39′ tra i biancorossi fuori Ronaldo e Morra, dentro Della Latta e Rossi. Il Lana entra però gradualmente nel cono d’ombra abituale di fine gara e lascia spazio e iniziativa alla Triestina. Che al 48’, a due minuti dalla fine del match, organizza una pimpante azione di contropiede, riuscendo a segnare con Correia. Per fortuna l’arbitro fischia il fuorigioco per un tocco (salvifico per noi) di Udoh e il Menti respira. Tutto è rimandato, dunque, agli ultimi novanta e passa minuti di gioco con il Lane a Trento e il Padova a Lumezzane. La fiducia dei fans biancorossi si manifesta senza reticenze a fine gara, sotto la Sud con canti e applausi alla squadra, tra lo sventolio di bandiere biancorosse al vento.
Eupalla pensaci tu !
Luciano Zanini