IL PUNTO DI LUCIANO ZANINI
Occhio Lane, tre indizi fanno una prova…
Mi tocca scomodare la celebre Agatha Christie – che tutti conoscono, penso – la quale diceva: “un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova.” Cosa c’entra Agatha Christie con il Vicenza, si chiederà qualche lettore… C’entra, c’entra, eccome, se solo guardiamo alle ultime tre partite del Lane, in casa e fuori, e senza nemmeno spostare lo sguardo ancora più indietro, perché allora di indizi ce ne sarebbero a iosa. Tanti indizi per fare l’indiscutibile prova che i biancorossi rischiano troppo nell’ultimo quarto d’ora delle partite. Una squadra forte, organizzata, manovriera, che pecca però di cinismo in zona gol e ritiene erroneamente di aver chiuso la partita già a metà del secondo tempo. Come mai una squadra capolista dall’alto dei suoi 80 (ottanta!) punti in classifica, riesce a fare due gol, a giocare bene nel primo tempo, ancor meglio nei primi 30’ minuti della ripresa, per poi sbracare di punto in bianco tanto da far venire i brividi lungo la schiena ai tifosi biancorossi? E qualche non troppo sopìta speranza a quelli del Padova? Vediamo velocemente. Contro una squadra da fondo classifica, come il pur volonteroso Caldiero Terme, il Lane aveva segnato due gol, ne aveva fallito diversi altri e, quando tutto sembrava andare nella direzione della vittoria tranquilla, ecco che i termali, evidentemente non disposti a cedere le armi, approfittano della distrazione dei nostri e su appoggio di Lanzi consentono a Marras di fare un grande gol, a dieci minuti dal termine della gara. Uno spazio temporale che i veronesi poi utilizzano al meglio per fare vedere un po’ di sorci verdi ai nostri, che chiudono in affanno e si salvano dal ritorno degli avversari col cuore in gola. Secondo indizio: a Vercelli il Lane, in totale dominio nel primo tempo di fronte ad una Pro praticamente inesistente, segna al 22’ un gran gol con Rauti su assist di Morra e poi domina in lungo e in largo mancando però il raddoppio. Nella ripresa, dopo un avvio equilibrato, il Lane però comincia a concedere spazi all’avversaria, come se avesse deciso di aspettare il fischio finale. La Pro Vercelli invece ci dà dentro proprio negli ultimi minuti e, all’82’, solo grazie alla parata miracolosa di Confente riusciamo con troppa fatica a portare a casa i preziosissimi tre punti, che consentono di superare il Padova in classifica. Terzo indizio, domenica pomeriggio al Menti. Di fronte la prima e l’ultima della classe. La partenza del Lane è alla grandissima, tanto che al 3’ minuto sul cross d’angolo tirato da Costa, arriva Morra con grande scelta di tempo e al volo insacca per l’1 a 0. Meglio di così non poteva iniziare. E pure a continuare… nel senso che in campo c’è un Vicenza che gioca, impone i suoi schemi e raddoppia sempre con il superbomber Morra. La ripresa conferma ancor più il grande divario tra le due formazioni: il Lane gioca e la Clodiense fa la figura dello sparring partner. Troppe le occasioni da gol biancorosse sprecate, ma anche qui al 35’ torniamo al solito, quando Scapin si fa trovare al posto giusto e fredda con una bella girata il nostro Confente. Mancano circa quindici minuti al termine (supplementari compresi) e la Clodiense sparge terrore al Menti. Incredibile. Finisce in gloria al 94’ ma poteva andare tutto a rotoli, perché i traversoni in area davanti a Confente sembravano un incubo. Ovvio che qualcosa non torna e va corretto, perché nelle prossime tre finali (Virtus, Triestina, Trento), non è che Eupalla possa sempre favorirci.
Morra incide grazie al gioco di squadra
Sperando veramente che non si debba più tornare a parlare della “zona Lane” nel senso sopra indicato, anche perché potrebbe essere letale a tre giornate dal termine, non possiamo certo sottovalutare il gioco espresso dai biancorossi contro la Clodiense che, pur se ultima della classe e ormai definitivamente retrocessa, non ha mostrato alcun segno di sudditanza psicologica, ma ha fatto la sua gara a mente libera e con l’entusiasmo dei suoi giovani tra cui ben quattro ex-biancorossi dalle belle speranze. Il Lane comunque parte in tromba e fa vedere che deve e vuole vincere. Dopo le prime schermaglie arriva il calcio d’angolo alla sinistra della porta chioggiotta. Batte il redivivo Pippone Costa, cui il riposo di due giornate deve aver fatto strabene, e infatti lo batte bene tanto da consentire a Claudio Morra, ormai pezzo da novanta come il suo numero di maglia, di fare un grande gol. Il pallone gli arriva all’altezza giusta e al posto giusto (senz’altro qui la difesa chioggiotta ha dormito) e Claudio sfodera un perfetto tiro al volo che lascia di stucco Brzan e finisce in fondo al sacco tra le urla di giubilo dei tifosi biancorossi. Uno spettacolo indubbiamente da ricordare per i clodiensi, non certo adusi a giocare di fronte ad una simile platea. Fatto il gol si respira aria di tranquillità ma il gioco si mantiene vivace e la Clodiense non demorde. Risponde infatti senza paura alle trame biancorosse e ogni tanto ci prova. Il Lane controlla e riparte come da copione. C’è una buona occasione per il solito Morra che tira forte sul portiere ma centrale, e poi al 35’ in area trova lo spunto per farsi fare fallo dal suo marcatore: rigore! Che lo stesso Morra si incarica di tirare: parte, rallenta, riparte (pare quasi si fermi ?) e poi insacca senza problemi. Sul 2 a 0 la partita pare incanalata per il verso giusto, grazie alla doppietta di Morra che, va detto, sta attraversando un periodo di grazia. Mancano tre partite al termine del torneo e i suoi 13 gol sono un contributo di grande spessore alla performance del Lane, che ha trovato in lui il bomber di razza gara dopo gara. Si muove bene da attaccante completo, col fiuto del gol, e con il tempismo dei goleador, dando una mano alla manovra quando serve (vedi il gol di Rauti contro la Pro Vercelli) e poi colpendo di testa o di piede a seconda dell’opportunità. Possiamo dire che oggi come oggi Morra è il valore aggiunto nell’attacco del Lane senza nulla togliere ai compagni con cui dialoga molto bene.
Nella ripresa Lane ok per 30’ minuti, ma sprecone…
Il secondo tempo inizia pure nel migliore dei modi con il Vicenza che gioca e fa spettacolo. Ronaldo si conferma in grande spolvero, detta il gioco, tocca palloni su palloni senza risparmiarsi, indirizza i compagni che si appoggiano a lui appena possono. Ne esce una partita a senso unico. Le occasioni non mancano. Al 5’ si mette in evidenza un carichissimo Sandon (ottima prova la sua) che stacca di testa sul solito cross millimetrato di Ronnie brasileiro: la palla è perfetta, indirizzata sotto la traversa, ma l’ottimo guardiano chioggiotto (in realtà serbo) ci mette la manona e sventa in angolo. Il Lane gioca e la Clodiense subisce la superiorità biancorossa. Azioni su azioni si snodano sotto al regia di Ronaldo, tanto che pare trattarsi di un allenamento. Pare quasi che il Lane non voglia infierire ma solo giocare per divertimento. Al 22’ arriva la grandissima occasione del “piccolo Sivori” Della Morte, autore peraltro di una buona partita. E’il suo classico: parte sulla destra, rientra, traccheggia un attimo disorientando il marcatore, fa un paio di passi e poi esplode il suo mancino tagliato. La palla in effetti prende il giro giusto, pare gol, invece esce di alcuni centimetri sulla destra del portiere che non poteva farci nulla. Ancora tentativi biancorossi infruttuosi – e qui va detto che le occasioni ben costruite non andrebbero sprecate – sino ad arrivare al fatidico 82’, quando Scapin si trova al limite dell’area col pallone tra i piedi e, seppur circondato da vari biancorossi, non ci pensa due volte a sparare in porta dalla distanza facendo cucco Confente, che nulla può sul tiro secco e angolato. Mancano pochi minuti alla fine e succede il quasi incredibile: Lane impaurito e Clodiense rivitalizzata al punto di tentare l’impresa storica. Dieci minuti e passa da paura. Non può succedere ad una capolista.
Stessa storia col Padova contro il Lecco
Chiamala se vuoi… combinazione tra capoliste, ma sta di fatto che lunedì sera all’Euganeo, dove era in programma la partita Padova-Lecco, si è rivista un po’ la stessa dinamica vissuta al Menti. Non uguale certo, ma simile. Il Padova, costretto a vincere ad ogni costo, per non perdere il contatto con il Lane (erano quattro punti!) scende in campo con voglia e mette il Lecco alle corde. Passa una manciata di minuti ed è già in gol con Varas che capitalizza una dormita della difesa lombarda non ancora entrata in partita. Il colpo fa male al Lecco che pare stordito e così i padovani ne approfittano dopo pochi minuti, sempre con Varas, per fare il bis. Meglio di così per loro, e peggio di così per noi, non poteva andare. E’ un Padova brillante che gioca in scioltezza e mette il Lecco in condizione di non nuocere. Nella ripresa però, ecco quello che non ti aspetteresti. La squadra di Valente inizia con decisione e fa vedere man mano il suo buon gioco, orchestrato da un grande Zanellato, onnipresente e veramente gran bel calciatore. Il Padova si contrae, perde la supremazia e la gara diventa un’altra. Le azioni sono pressochè tutte di marca lecchese, le occasioni da gol si moltiplicano: gol sfiorato, grandi parate di Fortin e Padova costretto a difendersi come una squadretta qualsiasi. Dai e dai, il Lecco trova finalmente il meritatissimo gol con il norvegese Kristoffersen e, a dieci minuti dalla fine, si butta in avanti anima e corpo per raggiungere un meritatissimo pareggio. L’occasionissima si presenta puntuale ad un paio di minuti dal termine: su cross d’angolo il pallone giunge in area, dove con perfetto tempismo il solito Kristoffersen colpisce a botta sicura: traversa piena e palla di nuovo in gioco. C’è il caos in area, tira un lecchese, Fortin respinge, altro tiro ravvicinato e carambola tra Fortin e Favale: pare gol fatto, ma la sfera incoccia il palo e ciao . Finisce qui dopo una vera battaglia, col Lecco che meritava almeno il pari. I tifosi biancoscudati invece esultano dopo aver visto i classici sorci verdi. Adesso il Padova è ancora lì ad un solo punto. Non servono altre parole!
Luciano Zanini
Luciano Zanini presenterà il suo libro ” Anni 90 fra Berici e dintorni”, domani sera a Ponte di Barbarano nella sala delle opere parrocchiali