Attende, fatica… ma vince ancora in casa il nuovo Schio di Diego Bistore, che con due reti ottiene altrettanti successi in casa vincendo di misura il derby con il Longare, esattamente come lo scorso 17 novembre. Come spesso accade, il match si accende nel secondo tempo: Giusti guadagna un penalty e lo fallisce sbattendo su un ottimo Bragato, ma in pieno recupero si riscatta col guizzo vincente che riscrive del tutto il destino dello Schio: tre punti importanti e play-off nuovamente a portata di mano!
SCHIO – LONGARE CASTEGNERO 1-0 (Primo tempo 0-0)
SCHIO (4-3-3): Plechero; Ciscato (68’ Pettinà), Zanella, Equizi, Feltrin; Popovic (88’ Prosdocimi), Sandrini, G. Dal Bon (68’ Faccio); Giusti, Munarini, Spiller (83’ Salvi) All. Bistore
LONGARE CASTEGNERO (4-4-2): Bragato; Affolati, Costa, Marchioron, Nani; Rampazzo (75’ Cappelletto), Santacatterina (70’ Antonello), Pegoraro, Baretta; Camparmò (46’ Finazzi), Pennacchio All. Sambugaro
MARCATORI: 90+2’ Giusti (S)
AMMONITI: 39’ Santacatterina (L), 45’ Popovic (S)
I NUMERI DEL MATCH
TIRI (IN PORTA) 7 (3) – 3 (2) FALLI: 16-11 CORNER: 2-3 OFFSIDE: 1-0 RECUPERO: 0’ PT – 4’ ST
LA CRONACA
Sant’Ambrogio non ha sorriso allo Schio, che con i tre gol subiti si ritrova pericolosamente immischiato nella lotta per evitare i play-out con una classifica in ogni caso cortissima ed aperta ad ogni stravolgimento. Chiaro che occorre un cambio di marcia, Mister Bistore e i suoi ragazzi ne sono consapevoli ma provano comunque a mantenere intatta l’ossatura con cui si sono schierati di recente: 4-3-3 con Giusti e Spiller a fiancheggiare Munarini; quartetto difensivo anche per Sambugaro che quest’oggi, a differenza di novembre, potrà contare su bomber Camparmò dal primo minuto. In avvio di match poco spazio per lo spettacolo, complici i timori di due squadre consce di quanto sia sottile il limbo tra paradiso ed inferno: una chance per parte capita a ridosso del ventesimo con Sandrini che manca lo specchio da fuori area e Plechero costretto ad una prodezza sulla punizione di Pegoraro. Altre due occasioni prima dell’intervallo per Giusti e Munarini che comunque non creano grattacapi alla retroguardia longarese. Il messaggio per entrambe è chiaro: occorre qualcosa in più per spezzare l’equilibrio e rasserenare le acque.
Talvolta in situazioni del genere può occorrere anche mischiare le carte in tavola, quel che prova a fare Mister Sambugaro con l’inserimento di Finazzi a centrocampo al posto di Camparmò, scelta che comporta la rinuncia ad un terminale offensivo per arricchire il centrocampo. Prima del 60’ la possibile svolta del match con il tocco di braccio in area da parte di Marchioron scaturito da un cross apparentemente innocuo di Giusti; dal dischetto va proprio il ‘sette’ giallorosso che però viene ipnotizzato da Bragato, reattivo quanto serviva per neutralizzare il penalty e la successiva ribattuta di Popovic. Sono attimi in cui psicologicamente può cambiare tutto, con cui l’inerzia può pendere da un lato all’altro anche grazie a minimi dettagli. Sul campo comunque permane lo stallo, il Longare si rende pericoloso solo con Baretta che, su calcio da fermo, trova la respinta di Plechero. Poco altro da dire e finale praticamente scritto… almeno fino all’extratime: al 2’ di recupero Giusti elude furbescamente la marcatura di Nani e poi infonde la giusta precisione alla sfera per infilarlo tra palo e portiere scatenando la gioia dello Stadio De Rigo.

Giusti
Un urlo liberatorio per tutti, se si vuole la ricompensa per la sofferenza accumulata oggi, in settimana e nelle ultime partite. Per Giusti sono cinque in campionato, per lo Schio è il ritorno al successo che avrebbe potuto arrotondarsi quando Salvi in contropiede sbatte sul palo a portiere battuto, ma la sostanza non cambia. Come si suol dire, massimo risultato col minimo sforzo: due reti bastano ai giallorossi per fare l’en-plein nelle mura amiche in 180’ con Chiampo e Longare Castegnero, che, come all’andata, cede di misura venendo agganciato in classifica e scavalcato con l’esito del doppio scontro diretto. Sarà lotta serrata fino all’ultima giornata, tenetevi forti!
Marco Marra