IL PUNTO DI LUCIANO ZANINI
Forza Salò, vinci per noi!
Non ci sono alle viste tante occasioni ancora per sgambettare un Padova apparso, domenica sera, in gran salute contro il Giana Erminio, freddato da 3 gol di cui uno spettacolare. Quel Giana a cui il Lane, in questo campionato, ha fatto dono di ben quattro punti in cambio di qualche fetta di gorgonzola, punti perduti che gridano “vendetta” al cielo calcistico. Una di queste occasioni di cui sopra, almeno sulla carta, è quella auspicabile per domenica 2 marzo, quando in quel di Salò la Feralpi di Aimo Diana incrocerà le armi contro la capolista. Se, come si dice in giro, il presidente USA Trump possiede un ego smisurato con cui vince elezioni e detta dazi al mondo, a noi vicentini basterebbe che anche l’ex-biancorosso Diana ne possedesse un po’ di suo, e seguisse un piccolo pensiero: “se ho battuto il Lane di recente e ora riesco a battere il Padova, allora la Feralpi Salò è la squadra più forte del campionato… e io sono il migliore allenatore del bigoncio.”.
Naturalmente è solo un pensiero scherzoso, ma poi in realtà le cose non sono tanto diverse, nel senso che a dieci giornate dal termine ormai i giochi paiono fatti, e le poche chances di un nostro aggancio al Padova sono ridotte al lumicino. La speranza rimane, comunque, sempre l’ultima dea a morire, ma questa volta per poter veramente alimentarne il fuocherello, diviene realmente necessaria la vittoria dei bresciani del Lago che, sempre sulla carta, qualche possibilità ce l’avrebbero pure. Sia per come li ho visti giocare contro di noi, sia per la classifica che li fotografa al terzo posto assoluto, e pure per la caratura complessiva della compagine scesa dalla serie B. Certo è che dover sperare sugli aiuti altrui non appare la migliore delle strategie, però a questo punto dobbiamo pur aggrapparci a qualcosa, facendo ovviamente tutto il possibile per non perdere mai una partita. E in questo, come vedremo più avanti, possiamo dire che il dopo-Padova è stato tutto sommato superato in maniera soddisfacente in quel di Lumezzane. Noi ora avremo di fronte l’Arzignano nel derby di domenica pomeriggio al Menti e, ovviamente, anche in questo caso non si potrà derogare dal programma di Stefano Vecchi: portare a casa tre punti in ogni gara da qui alla fine del campionato. A proposito dell’Arzignano – che aveva ritrovato slancio e punti negli ultimi mesi, dopo l’inizio disastroso del torneo -, va sottolineato che la sconfitta subìta sabato scorso per mano della Virtus Verona altro non fa che certificare la bravura del “fassotutomi”, il grande mister veronese Gigi Fresco. Rimane l’unico tecnico ad aver battuto il Padova, togliendo ai presuntuosi dottori la possibilità di raggiungere un traguardo per loro immortale, ossia la disputa di un campionato senza sconfitte, decisamente qualcosa di più che straordinario. Magari Diana potrebbe ispirarsi, chissà, alla gara disputata dai veronesi (peraltro anche fortunati per la verità) in modo da trarne qualche spunto… Per chiudere sulla Virtus Verona, va sottolineato che anche quest’anno – come in passato – la formazione di Fresco sia stata, almeno sin qui, la vera sorpresa del campionato: si trova al quarto posto a quota 42 punti, in ottima posizione playoff. Un esempio scintillante di società piccola ma capace di grandi cose.
La Triestina sta recuperando terreno ( ma occhio alla penalizzazione)
Se guardiamo ancora per un attimo la classifica a questo punto del torneo, vediamo che un’altra squadra ha fatto passi da gigante rispetto alla disastrosa prima parte del campionato. Parlo della Triestina che, dopo la vittoria contro di noi al Rocco, ha innestato la marcia giusta, e ciò grazie al ritorno in panchina di Attilio Tesser. Precipitata in fondo alla classifica – a causa delle divergenze, e problematiche varie, sorte all’interno della compagine sociale -, giornata dopo giornata è riuscita a risalire la china sino a raggiungere quota 37 punti che, tradotto, significa essere a soli cinque di distanza dalla zona playoff. Magari tra poche ore sarà penalizzata per ritardi nei pagamenti dovuti a terzi, però il discorso non cambia. A meno di sempre possibili ricadute, insomma, la squadra giuliana potrebbe ancora ritrovarsi a giocare per la promozione e – considerando la sua rosa, il valore del tecnico esperto e autore di tante imprese, il suo blasone e la sua storia – riservare magari qualche sorpresa alle concorrenti. Dove un tempo c’era la Triestina, ossia in fondo classifica, a dieci giornate dalla fine si trovano impantanate insieme con la gloriosa Pro Patria, due squadre venete che non hanno saputo superare l’esame della serie C, ossia Clodiense e Caldiero. Sono dodici i punti di distacco della Clodiense dalla Pro Vercelli a quota 30, che ha perso proprio contro i chioggiotti domenica scorsa per 2 a 0, mentre il Caldiero veleggia a 20. Pare oggettivamente molto difficile che possano invertire la rotta, tuttavia per come si impegnano in campo queste due squadre venete vanno certamente applaudite.
IL Lane torna a fare il Lane
Torniamo ora al nostro Lane, atteso al varco per vederne la reazione a seguito dello stop impostogli dal Padova a pochi secondi dalla fine della partita. Prendere un gollazzo quando pensi di aver vinto e aver fatto l’impresa – ma soprattutto prenderlo quando sei lì che aspetti solo il fischio finale – non può lasciare indifferenti anche giocatori sgammati e professionisti adusi al campo. La delusione per il mancato quasi-aggancio avrebbe potuto sortire effetti negativi, ma evidentemente il lavoro fatto da mister Vecchi sulla testa dei suoi ragazzi ha avuto successo. Nella partita contro il Lumezzane di domenica pomeriggio – con spettatore interessato l’ambiente patavino intento a gufare – si è visto un Vicenza che ha fatto il proprio dovere, senza strafare ma anche senza mostrare scorie mentali di alcun genere. Un Vicenza che definirei pragmatico, con il piglio giusto per affrontare una squadra rognosa e difficile da battere, pur trattandosi in sostanza di una formazione da media classifica. Per la verità, in apertura di primo tempo si è assistito ad una prevalenza territoriale, e non solo, dei bresciani che hanno tenuto sotto pressione i biancorossi, costretti a qualche errore di troppo, come quello commesso dall’esperto Cuomo che pone Pennitteri in condizione di concludere, ma Maxime Leverbe si mette di traverso e devia il tiro in angolo. Ci prova poco dopo anche l’ex-biancorosso Taugourdeau, ormai accasatosi stabilmente in terra lombarda, ma il suo tiro esce a lato. Tra i circa 400 tifosi biancorossi giunti a sostegno del Lane più di qualcuno comincia ad avere qualche pensiero grigio. Che però scompare già al 20’ quando, su una bella azione partita dal furetto Talarico, la sfera giunge ad un lanciato Ferrari il quale, anziché provare a tirare in porta come il suo istinto di bomber comanderebbe, sorprende (forse pure sé stesso) tutti e tocca invece per Zonta. Da Loris (alla sua 200^ partita in biancorosso: complimenti!) il pallone va a Rauti che lo scaglia letteralmente in rete.
Gol che rassicura e tonifica, frutto di una gran bella azione corale di centrocampo e attacco. Attacco un po’ rimodellato da Vecchi, con al via Rauti insieme con el loco e “il piccolo Sivori” Della Morte dietro. La gara passa ora nelle mani del Lane, e al 30’ accade un eposodio da “Cose mai viste” o quasi, allorchè Ferrari si trova a contrastare Dalmazzi in maniera probabilmente fallosa, ma l’arbitro non fischia. I due rotolano a terra e qui Dalmazzi abbranca letteralmente il pallone come fosse il portiere. E’ rigore sacrosanto, ma l’arbitro ricoperto dalla nebbia personale (quella vera sarebbe calata soltanto nella ripresa) lascia correre. Il Lane comunque riparte convinto e nel giro di pochi minuti crea altre tre occasioni da gol con Costa e Della Morte (due volte), ma senza esito. Finisce qui con i biancorossi padroni del campo.
Scende la nebbia ma che fa ….
Parafrasando Gianni Morandi, ecco che all’inizio della ripresa scende la nebbia, ma che fa? In effetti qualcosa fa nel senso che si vede gradualmente sempre meno e spesso non rimane che immaginare. Nebbia o non nebbia, comunque, il Lane prosegue la partita alla ricerca del raddoppio. Ecco allora il duo Ferrari-Rauti in azione, con il numero 9 che tira in porta centralmente e il portiere sardo non ha problemi. C’è ancora Della Morte (13’) a provarci dalla distanza ma anche qui senza fortuna, idem Rauti poco dopo. Verso il 20’ arriva la grandissima occasione da rete con Carraro che fa il suo solito, ossia un gran tiro da fuori: Filigheddu non trattiene, sulla respinta è pronto Talarico ma anche questa volta l’estremo avversario dice no. Peccato. Prima della mezz’ora si intravvede pure la traversa colpita dal vivacissimo Rauti (migliore in campo – voto 7,5) che cerca il preziosismo tentando di scavalcare con un pallonetto il portiere lombardo, ma appunto il pallone finisce sul legno e va fuori. Termina in pratica qui la gara con il Lane meritatamente vincitore. Ora il pensiero va a Salò, sperando in Aimo Diana.
Luciano Zanini