IL PUNTO DI LUCIANO ZANINI
Diana sgambetta Vecchi… il Lane finisce in ammollo
Vorrà pur dire qualcosa se le legnate prese dal Lanerossi Vicenza, edizione 2024/’25, sono arrivate tra capo e collo per mano delle squadre più titolate del torneo. Quelle che dispongono della rosa più tecnica e dotata. Parlo naturalmente di Padova e Feralpi Salò, ma aggiungo anche una certa Triestina che rimane per me una delle più forti sebbene abbia cannato in toto la stagione in corso, per ragioni che qui non indagheremo ulteriormente. Tre battute d’arresto, una più deludente dell’altra, direi quasi inaspettate, ma poi arrivate a scadenza come le cambiali del tempo che fu. Contro il Padova all’andata – purtroppo dobbiamo ricordarlo – il Lane venne sconfitto per 1 a 0 su un liscio di Laezza che, certo, può capitare anche ai migliori. Però quel tonfo ci è costato molto caro in termini di punti persi e anche di immagine calcistica (è sempre orribile, calcisticamente parlando, perdere il derby per antonomasia contro i presuntuosi – sempre calcisticamente parlando, eh! – cugini dottori), oltrechè essere un lascito negativo come impatto psicologico. La seconda battuta d’arresto somiglia a quella di domenica scorsa a Salò: è stata frutto di un’errata valutazione dell’avversario, dettata forse in parte da eccessiva propria autostima e, considerando la Triestina solo in base alla bruttissima classifica in cui era allocata, e non sulla effettiva caratura della squadra che, del resto, aveva subìto influssi negativi soprattutto dalla situazione societaria. Vedi la cacciata di Tesser, il quale poi è rientrato poco prima del derby triveneto contro di noi, rimettendo la Triestina sulla giusta rotta. Dopo Padova e Triestina è arrivata, purtroppo, la volta della Feralpi Salò, la terza della classe, che aveva perso da tempo i contatti con la vetta della classifica, ma che rimane la terza pretendente alla promozione come qualità di squadra. La Feralpi non è una società qualsiasi, lo sappiamo bene e lo sa meglio di tutti Stefano Vecchi, protagonista della maggiore impresa compiuta dai Leoni del Garda, ossia la promozione in serie B di un paio di stagioni fa. E’ normale che una squadra che ha fatto la B sia un po’ di diritto una favorita per il ritorno nella cadetteria e, nonostante abbia fatto cose non eccelse sempre all’ombra delle due grandi, Padova e Vicenza rimane pur sempre, come detto, la terza forza del torneo. Sebbene proveniente da due sconfitte consecutive contro squadre di media-bassa classifica come Pergolettese e Giana Erminio (quest’ultima pure ci ha preso quattro punti ..). Probabilmente è stata proprio la “lettura” non perfetta della formazione avversaria, oltrettutto rinforzata da un certo Di Marco, protagonista assoluto dell’incontro, che ci ha condotto alla grande delusione della sconfitta. Si era pensato di avere di fronte un complesso rassegnato e dimesso. E invece ….
Il Lane in campo a trazione… posteriore
Costretti a giocare su un terreno che possiamo definire eufemisticamente non perfetto, i biancorossi scendono in campo mostrando subitaneamente una bella grinta, si vede la voglia di fare la partita e di risolverla. Insomma si pregusta uno spettacolo niente male, e i sempre tanti tifosi giunti da Vicenza (circa 800) si sentono a proprio agio perché appunto intravvedono spiragli confortanti. Le azioni scorrono fluide sulla fascia e all’8’ ecco la prima occasione gol per mano di Talarico che mette in area, dove Pippone Costa ci mette la zuccata giusta ma l’estremo gardesano Liverani compie la parata determinante. Penso di sì, perché se fosse andato in gol la gara avrebbe preso una piega diversa con la Feralpi costretta ad attaccare e i biancorossi impegnati a contenere e rilanciare. Invece il Lane insiste giocando tutti i palloni su Ronaldo, il quale si muove da par suo, ma è fatica sprecata trovandosi a giostrare spesso addirittura in difesa e talora sotto la linea di difesa. In sostanza voglio sottolineare l’assenza di Leverbe che è maestro nell’uscire dalla difesa per impostare in avanti, là dove dovrebbe esserci Ronnie per smistare i palloni agli avanti. La situazione precipita invece già al 20’ quando la Feralpi prende d’infilata il Lane, impegnato in una macchinosa azione per far giungere la sfera in area lombarda, e con grande rapidità, precisione di passaggi e tempismo mette il neo acquisto Di Marco nelle condizioni di colpire. Cosa che il numero 6 gardesano fa alla grande, segnando una rete di alta scuola: ricevuto l’assist, entra in area sulla sinistra, salta l’avversario e piazza un destro teso e calibrato che mette fuori gioco il nostro Confente.
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Gol di Di Marco (da Facebook Feralpi)
Un gol che taglia veramente le gambe ai biancorossi, i quali non sembrano in grado di reagire come dovrebbero. Il colpo ricevuto in effetti fa male, e la Feralpi sembra volare, tanto che al 30’, dieci minuti dopo, il sempre farraginoso Lane viene saltato a piè pari da un micidiale contropiede avversario, con protagonista finale il veloce Crespi che si invola dentro l’area e brucia Confente con una botta imparabile. Il 2 a 0 richiederebbe qualche intervento da subito perché la Feralpi si dimostra padrona del campo e sciorina un gioco ficcante a fisamonica. Corre cioè e si muove in anticipo togliendo spazio e fiato al Lane, costretto ad arrancare mentre appunto la Feralpi sa chiudere bene i varchi ed è puntuale nelle ripartenze.
Ripresa con qualche luce, ma non basta
Sarebbe stato necessario – magari è facile dirlo col senno di poi – provvedere alla revisione del motore del Vicenza già al 31’ visto il chiaro andamento della gara a nostro sfavore. Anche per tentare di mettere a segno quel gol della bandiera che avrebbe forse consentito l’aggancio del risultato avverso. Del resto, la situazione in campo appare chiara: Ronaldo non riesce a fare, per sovvracarico di lavoro e posizione arretrata, il suo vero compito di regista da centrocampo in sù. I compagni gli passano palloni su palloni, ma si trova troppo indietro rispetto alle punte (peraltro non in giornata, vedi Rolfini), per cui i suoi lanci dalla distanza o i suoi tocchi per via centrale diventano prevedibili, e presa sicura dei leoni locali. Si aggiunga poi che su Ronaldo c’è una forte pressione avversaria, tanto che alla fine il brasiliano perde la pazienza, commette fallo e viene ammonito. Si chiude qui una prima parte brutta brutta per noi, ma splendente per Aimo Diana e i suoi ragazzi. I primi necessari cambi arrivano al 1’ della ripresa quando Rauti prende il posto di Rolfini e Capone di Talarico. Ma ancora non si intravvede un vero e proprio cambio di marcia, a parte qualche tentativo velleitario del subentrato Rauti e di Morra. Pare difficile cambiare l’inerzia della gara, ma Vecchi ci prova ancora sostituendo Ronaldo con Carraro, Zonta con Della Latta, Ferrari con Morra. Forse queste sostituzioni arrivano tardi, ma in effetti danno la scossa a un quarto d’ora dal tramonto della gara. Esce finalmente fuori l’orgoglio biancorosso. Carraro si fa vedere e il suo tiro costringe il difensore Rizzo ad un rinvio, per noi sfortunato, perchè va a sbattere sul palo della porta gardesana. Poi è la volta di Rauti che spara una gran botta, ma Liverani sventa. Occhio alla terribili ripartenze dei leoni, perché al 70’ il neoacquisto Santini ha a disposizione la più ghiotta delle occasione per matarci facendo il 3 a 0: solo davanti a Confente, a porta libera, spara alto. Finita? Macchè! La sofferenza è destinata a durare sino al 95’. Infatti all’83’, el loco Ferrari ha l’occasione limpida per fare centro: riceve un bel cross da destra, la palla calza perfetta per lui che però riesce solo a buttarla fuori, a lato di un metro dal palo, a portiere bruciato. Ma Ferrari è sempre Ferrari e in una giornata fosca e buia si inventa un gioiello lucente quasi da non credere. Si ritrova in area spalle alla porta, quando gli perviene un pallone invitante che lo induce a tentare l’eurogol. Così l’argentino si inarca per tentare la classica rovesciata da copertina spiazzando tutti. Oplà perfetto, ma la palla (con la spinta maligna della cattiva dea Eupalla) va a stamparsi sulla traversa. Beffardamente. Finisce qui e male. Non rimane che chiedere un risarcimento ad Eupalla già per domenica prossima al Menti. Contro il Padova.
Luciano Zanini