IL PUNTO DI LUCIANO ZANINI
IL CUORE CI SPERA ANCORA…
LA TESTA NO!
Il gorgonzola indigeribile per i biancorossi
Come all’andata! Evidentemente il gorgonzola non si addice al Lanerossi Vicenza, né come antipasto (pari nella prima giornata) né come secondo piatto, visto il risultato negativo inanellato dai biancorossi in quel di Gorgonzola contro la formazione locale del Giana Erminio, che ci ha addirittura graziato sul calcio di rigore, fallito dal presuntuoso Lamesta, il quale ha pensato bene di sbertucciare col cucchiaio il nostro Alessandro Confente, e così… ben gli stà. Però, al di là dell’episodio in sé, il Lane poteva perdere lo stesso questa gara, che avrebbe invece dovuto stravincere per tutti i motivi del mondo. Un pari del genere, in ogni caso, è poco differente da una sconfitta, perché perdere due punti anziché tre nei confronti della lepre Padova non intacca la sostanza negativa di questa trasferta in terra lombarda. Dopo la buona prova contro il Trento (quello visto al Menti onestamente non era parso però gran cosa), ci si aspettava che la squadra di Vecchi scendesse in campo con ben altro piglio e autorevolezza. Invece – ed è questo il limite maggiore della squadra di Vecchi – nel momento in cui deve alzare l’asticella perché serve il risultato di sostanza, ecco che qualcosa si inceppa. O viene a mancare il quid che fa la differenza come accaduto contro il Padova che ci ha battuto (lo ripeto sempre) immeritatamente, oppure si prende sottogamba la Triestina che ha sorpreso un Lane attendista e confusionario. Oppure ancora, dulcis in fundo, si cincischia contro il Giana Erminio che gioca per la salvezza, e che avrebbe pure meritato di vincere quando si osservi che oltre al rigore sbagliato ha pure preso qualcosa come due pali. Dato poi che l’aritmetica non è un’opinione, c’è di che mangiarsi le manine nel constatare che abbiamo buttato alle ortiche qualcosa come 10 (dieci punti!) contro queste tre squadre. Quattro contro il Giana Erminio, carenza questa che grida vendetta, e tre a testa contro i giuliani di Tesser e il capolista Padova. Con i “se” e con i “ma” non si fa la storia, però non si può certo nascondere la realtà sotto la cenere. Sono dieci punti persi, punti d’oro, che ci vedrebbero a quota 54, ossia in testa alla classifica col Padova a seguirci. Inutile rimestarci sopra, se non per ricavarne stimoli utili a non ripeterci, però questa è la realtà dei fatti, che ci fa essere pessimisti su possibili recuperi, vista appunto la tenuta dei padovani e i nostri incidenti di percorso, purtroppo decisivi.
Dieci punti di distacco: troppi da recuperare
La situazione di fine anno, dopo la prima giornata di ritorno, poteva essere comunque diversa se il Padova avesse fatto qualche passo falso in casa o in trasferta. Questo bisogna pur dirlo. Invece niente. Nessun calo di tensione, nessun incidente di percorso. Le due ultime partite sono state vinte di misura dai biancoscudati, che hanno piegato la Clodiense (2 a 1) nel recupero di mercoledì, e il Trento in trasferta (1 a 0). Un Trento che ha tenuto botta contro i più titolati avversari, mettendoli in difficoltà soprattutto nel secondo tempo, tanto da mangiarsi un paio di occasioni importanti per pareggiare. Alla luce dei risultati complessivi delle ultime partite del 2024 c’è da essere poco allegri se pensiamo alle previsioni di inizio campionato, secondo cui avremmo dovuto essere la squadra più accreditata per la risalita diretta in serie B. Il calcio riserva sorprese e quasi sempre nulla è scontato, però c’è un però. Una rosa come la nostra non può permettersi di approcciare la gara contro il Giana Erminio come è avvenuto. Più del risultato, che comunque conta, in questo caso lascia perplessi la mancanza di autorevolezza mostrata dai biancorossi, apparsi inceppati, attendisti e non certo decisi a cogliere la vittoria in trasferta. I dieci punti di distacco attuali dal Padova obiettivamente pesano, pesano molto e in modo determinante. Se poi ci mettiamo sopra anche la mancanza di grinta, voglia di giocare per vincere, le prospettive diventano poco incoraggianti. La speranza di riprendere il Padova rimane qualcosa di utopico, per le ragioni espresse: forza del Padova, nostri passi falsi, possibilità del Padova di giocarsi al meglio il suo enorme vantaggio. Mi auguro di sbagliare e di vedere un film diverso, ma oggi come oggi solo l’amore incurabile per la maglia biancorossa può consentire qualche speranza. Proprio perché l’amore per la maglia è cieco. Ragionandoci con freddezza, invece, la risposta è negativa. Peccato tornare a giocarsi i play off per l’ennesima volta. Anche se la speranza è l’ultima dea …a morire!
Unica nota positiva Ferrari & Ronaldo in panchina
Come sempre succede nei momenti non bellissimi si cerca di trovare l’antidoto in qualcosa di positivo. Così, se nella partita al gorgonzola c’è poco da gustare, ecco arrivare un flash di luce stimolante: aver visto seduti in panchina due top-beniamini dei tifosi biancorossi, ossia Franco Ferrari e Pompeu Ronaldo. Due tipini che a mio parere sono mancati molto al Vicenza. Una coppia di sudamericani che coniuga forza e tecnica, capace di caratterizzare al meglio ogni squadra della serie C, ma forse anche qualcuna della B. Speriamo dunque che il duo possa rientrare al più presto in campo, seppure come ovvio non sarà facile vedere i due giocatori presto al meglio della forma. Ci sono ancora 18 partite da giocare e, se tutto andrà per il verso giusto, potremo (lo speriamo tutti) rivedere i gol del loco e i lanci millimetrici di Ronaldo. Tornando invece alla partita contro il Giana Erminio, rimane netta la sensazione di un Vicenza davvero poco dinamico, abbastanza abulico, incapace di fare la partita come dovrebbe una squadra di rango, dall’alto dei suoi 43 punti contro i 21 degli avversari, in zona play out, punto più punto meno. Vediamo meglio: il Lane parte e sembra voler prendere in mano il gioco, ma col passare del tempo è il Giana Erminio a creare di più, e così la prima vera occasione da gol arriva per il Giana all’11’, quando Montipò viene però anticipato da un intervento decisivo di Cuomo. Il Lane fatica a costruire gioco efficace, e Della Morte tenta la soluzione del tiro da lontano, che è preda del portiere di casa. Siamo al 25’, e sono i lombardi a creare le vere occasioni da rete. La prima, su un traversone basso di Marotta dalla destra sventato da Confente; la seconda, più pericolosa, al 31’, allorchè sempre Confente rinvia male la sfera che giunge sui piedi di Montipò, il quale non ci pensa due volte e dalla distanza spara verso la porta vuota, colpendo però il palo. Al 34’ si ferma Leverbe per un problema muscolare e al suo posto entra Laezza. Ci sono poi due tentativi del Lane, con Rolfini che non arriva in tempo su un bel cross dalla destra, e Della Morte che sbaglia mira mandando fuori un pallone che poteva decisamente essere sfruttato meglio da un giocatore della sua classe.
Nella ripresa la musica non cambia
La ripresa si apre con due cambi: Talarico entra al posto di Zonta, dolorante per un colpo alla testa subito in uno scontro di gioco, mentre Morra viene rilevato da Zamparo. Il Lane parrebbe deciso a cambiare volto alla gara e già al 1’ Della Morte ha l’occasione giusta, ma il suo tiro dal limite esce debole e diventa preda dell’estremo Mangiapoco. Cambio di fronte e questa volta è Lamesta che su punizione si mangia il gol spedendo la palla sulla traversa, con il nostro Confente fuori causa. Occasione Lane poco dopo: siamo all’8’ e il cobra Rolfini (in ombra dopo la goleada trentina, voto 4) su una svista della difesa prende il volo verso Mangiapoco ma non riesce a superarlo. Ancora una volta non riesce ad inventarsi una finta, qualcosa che non sia il tiro addosso al portiere. Al 13’ ecco il momento topico dell’incontro: Rossi (partita grigia la sua) interviene fallosamente su Previtali dentro l’area e si becca il rigore. Sul dischetto si apposta il presuntuoso Lamesta che tenta il cucchiaio ma gli va male come chef perché la palla supera la traversa e il Vicenza si salva. Superato lo schock il Lane tenta di riprendere la gara e crea alcune occasioni ma senza risultato. Al 37’ il subentrato Greco crossa bene in area dove Talarico ci mette la cabeza ma la sfera esce di poco. Peccato. Al tramonto della gara però Rolfini avrebbe sulla testa il match-ball: Pippone Costa gli indirizza un bel cross dei suoi, ma Rolfini colpisce male di testa e manda sopra la traversa. Doppio peccato perché seppur immeritatamente avremmo vinto la partita e saremmo a otto punti dal Padova. Però con i “se” non si fanno punti.
Chiudo qui, con questa partita deludente, sperando che nel prossimo anno il Lane giochi come sa e può, cercando di vincere tutte le partite per fare poi i conti al termine del campionato.
Un augurio di cuore ai lettori per un sereno Santo Natale e un grande 2025.
Luciano Zanini