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Superato il giro di Boa; peccato per la “bestia nera”

Scritto da Luciano Zanini

IL PUNTO DI LUCIANO ZANINI

SUPERATO IL GIRO DI BOA,

PECCATO PER LA “BESTIA NERA”

 

Siamo giunti alla fine del girone d’andata, al giro di boa e, come naturale, una qualche valutazione complessiva viene spontanea. Il “bilancio 2024” di questo campionato non è ancora completo perché manca il recupero di Clodiense – Padova ma, ad essere sincero, penso sarà difficile che un Padova lanciato a mille possa farsi intimidire dai chioggiotti, ora ultimi in classifica davanti alla rediviva Triestina. Triestina che ha atteso per troppo tempo il bacio del principe azzurro Attilio Tesser, da Montebelluna, capace di  ridestarne emozioni, ambizioni, voglia di riscatto. D’altra parte, noi per primi ne abbiamo pagato lo scotto buscando una sonora sconfitta che ancora mi duole, e che può essere francamente difficile da assorbire per quanto riguarda la rincorsa al Padova. Sento anche dire da più parti che il Lane ha chiuso l’andata con la bellezza di 43 punti in tasca, un bottino che nei passati campionati voleva significare primo posto in classifica, e poi primo posto finale. Il Mantova stellare dello scorso anno, ad esempio, interpretava un ruolino di marcia inferiore al nostro, etc. etc..  In sostanza dovremmo accontentarci di quanto abbiamo fatto sin qui! Direi di no: il Lane a fine girone d’andata non ha fatto tutto il suo dovere, come ci si aspettava dalla sua forza e dalla sua storia. Ha infatti subìto due sconfitte evitabili, proprio in momenti topici del torneo e ciò pesa nella valutazione complessiva. Ovviamente ognuno esprime il proprio pensiero che vale come quello di tutti gli altri, certo è che ogni anno che passa troviamo sempre noi la squadra che esplode, che sorprende… La bestia nera insomma.

I due episodi del “fattore 2L”

Partiamo con i favori del pronostico ma poi… la promozione sfuma. Sarà la sfortuna che si accanisce contro, sarà quel che sarà, e anche in questo campionato ci troviamo contro una squadra che pare avere il turbo, difficilmente raggiungibile a meno di crolli al momento non prevedibili. Il Padova ha macinato qualcosa come 18 partite, vincendone 15 e pareggiandone 3, ora è a quota 48 punti ma appunto non è ancora finita: vediamo mercoledì sera.  Un cammino sensazionale che purtroppo ci toglie la gioia dei nostri pur notevoli successi, oscurati dai numeri dei “dottori”. La cosa più spiacevole è che le due sconfitte del Vicenza sono state causate da due veri e propri “infortuni” commessi da giocatori molto bravi e di esperienza. Laezza e Leverbe, il “fattore 2L”. Logicamente non si può incolpare Laezza o Leverbe per gli episodi che hanno favorito le sconfitte con Padova e Triestina. Contro le due squadre più forti del torneo, e questo vuol pur dire qualcosa. Per inciso: la prima immeritata, la seconda no. Insomma, ormai voler cercare il pelo nell’uovo, ossia discettare sul fattore 2L, non serve: anche quest’anno abbiamo trovato la nostra “bestia nera” di turno che sorprende pure i propri tifosi. Non ci resta che continuare a giocare e  vincere, senza pensare ad altro se non a raggiungere il Padova. Se molliamo questa tensione ci facciamo solo del male, e  poi…. la speranza è sempre l’ultima a morire.

 

Il grande recupero dell’Arzignano

Prima di parlare della partita contro il Trento, risultata alla fine molto più agevole del previsto, vediamo dunque per sommi capi la situazione fotografata dalla classifica. Lasciamo da parte Padova e Lane, di cui abbiamo ampiamente parlato, per rilevare che la Triestina (a mio parere) rimane ancora in gioco per i playoff, dopo aver voltato pagina nelle ultime tre partite. Tre partite e sette punti, ma contro Padova, Lane e Novara. Un biglietto da visita niente male per il girone di ritorno. E sempre a proposito di playoff – la triste e dispendiosa parentesi di fine campionato, tranne che per la vincitrice –  la battaglia rimane aperta tra le varie squadre in lizza. A partire dalla Feralpi Salò che al Menti ci ha fatto sudare per vincere (1 a 0) e portare a casa tre punti importanti. Ha chiuso il girone d’andata a quota 35 registrando dieci vittorie, 6 pareggi e 4 sconfitte, andamento peraltro penalizzato dall’avvio di stagione non brillante, in cui ha pagato lo scotto dell’ambientamento e anche un po’ di malasorte (in particolare la sconfitta subìta immeritatamente contro il Padova nelle prime giornate). Poi si è ripresa, ma proprio domenica pomeriggio è incappata in un’inaspettata battuta d’arresto per mano dei cugini dell’Arzignano (1 a 1) che hanno realizzato la sorpresa dell’ultima giornata. Un grande applauso ai ragazzi del presidente Chilese, non solo per il pareggio di Salò, ma anche per lo straordinario recupero di posizioni di classifica concretizzato con l’arrivo del tecnico Bianchini, vero artefice della rimonta. Ora l’Arzi si trova ad un passo dai playoff, a quota 22 punti. Incredibile ma vero. Per quanto riguarda invece le altre concorrenti  rimane una totale incertezza sui piazzamenti finali, visto che nello spazio di sette punti se la giocano otto squadre partendo dall’imprevedibile Atalanta U23 per finire all’Albinoleffe che si trova a quota 25. Tra queste formazioni non ne vedo alcuna superiore alle altre, e in più ogni giornata riserva sorprese. Basta ricordare la vicenda del Renate, capolista per diverse settimane in avvio di torneo e poi, dopo la sconfitta contro di noi al Menti, nettamente ridimensionato, ora al sesto posto a 31 punti.

In basso la Clodiense è messa male

Dall’alto al basso. Eccoci alla constatazione che in fondo alla classifica la squadra derelitta è la Clodiense  (10 punti), matricola che ha dovuto pure sobbarcarsi le trasferte non potendo giocare in casa praticamente per tutto il girone d’andata. Ora lo stadio è ultimato, e proprio mercoledì sera verrà inaugurato con la partita Clodiense – Padova, rinviata di recente per condizioni ambientali pericolose. La Clodiense è reduce dal pareggio esterno (2 a 2) ottenuto a Caldiero, altra matricola veneta neopromossa che naviga in acque torbide (16 punti) dopo aver iniziato in maniera più che promettente ma esaurendo a metà girone. Allo stato sono proprio le due squadre venete le maggiori indiziate per la retrocessione, però il ritorno può riservare altre sorprese (Arzignano docet), per cui vediamo come le cose si metteranno. Non possono stare allegre comunque anche le altre squadre in fondo alla classifica come Pergolettese, Pro Patria e Pro Vercelli visti i pochi punti raggranellati.

Rolfini-day contro il Trento

Mentre il Padova ha pensato bene di regolare con il classico 2 a 0 i bresciani del Lumezzane sabato pomeriggio, i biancorossi hanno fatto altrettanto con il Trento, nell’anticipo serale di venerdì, imponendosi per 3 a 0. Alla vigilia della gara c’era qualche perplessità sulla tenuta psicologica della squadra dopo la cocente delusione di Trieste, poi però le cose sono andate invece per il meglio. Si è vista la reazione puntuale dei biancorossi – ben messi in campo da Vecchi – che hanno preso d’assalto i malcapitati trentini, giunti qui con le credenziali di squadra d’alta classifica, frutto di una grande pareggite (9 in tutto), 7 vittorie e 3 sconfitte. Diciamo che rispetto alle aspettative il Trento ha deluso, ha subìto un Lane pimpante, propositivo ed efficace.  Facciamo presto a raccontare la gara perché appunto si è trattato di uno spartito a senso unico e con un solo tenore protagonista: il numero 11 Alex Rolfini, detto il cobra. Un cobra finalmente ritrovato dopo il periodo grigio vissuto, e che, con la tripletta segnata si è preso la rivincita sul destino cinico e baro. Tre gol peraltro di marca rolfiniana dei tempi migliori, visto che il bomber ritrovato ha sfoggiato il suo personale repertorio, fatto di tecnica, forza, agilità e astuzia. Già al 4’ il Lane è in gol: lancio di un bravo Della Latta su cui si avventano Morra (è in fuorigioco e lascia a Rolfini) e lo scattante Alex, il quale punta senza esitazione la porta di Barlocco.

Appena dentro l’area lo fredda di forza e precisione. Lane sempre sul pezzo a fare la gara e al 40’ arriva la doppietta. Stavolta è Pippone Costa a lanciare Rolfini il quale non si fa pregare e colpisce di testa dal limite dell’area superando Barlocco, uscito disgraziatamente (per il Trento). La sfera volteggia finendo beffardamente in rete nonostante il disperato tentativo dell’ex-Cappelletti. Nella ripresa, a partita saldamente in mano, i biancorossi si mantengono attivi e propositivi colpendo gli avversari per la terza volta, sempre con Rolfini che – da vero rapinatore d’area qual è – brucia tutti sul cross basso di Morra, e giustizia Barlocco. Il Trento si vede solo al 91’ quando Peralta butta alle ortiche il 3 a 1. Rimane insomma la bella tripletta netta con la superstar della serata, Alex Rolfini, cui possiamo affibbiare un bel 9. Primo perché segnare tre gol è ovviamente cosa non ordinaria, secondo perché sono gol tutti belli, terzo perché lo merita anche dal punto di vista caratteriale. Certo il Trento non è la Triestina o il Padova, ma questa vittoria ci voleva per alimentare le batterie e proseguire con fiducia. Voto alto anche per Sandon, Cuomo, Leverbe, Della Latta, Della Morte e Costa

Luciano Zanini

 

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