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Il Lane rattrappito dalla bora si piega all’ultima in classifica…

Scritto da Luciano Zanini

IL PUNTO DI LUCIANO ZANINI

IL LANE RATTRAPPITO DALLA BORA SI PIEGA ALL’ULTIMA IN CLASSIFICA

E’ stato vidimato da sempre come  il “derby triveneto”, quello tra Vicenza e Triestina, una partita mai banale che affonda le sue radici in tempi remoti, partendo dagli inizi dell’altro secolo, con vari incontri in serie A e in serie B a risultati alterni, sino ad arrivare nel Duemila. Quando le due squadre blasonate si sono scontrate undici volte in terza categoria, comprendendoci pure la “tragica” partita di domenica 8 dicembre 2024, disputata allo stadio Nereo Rocco. Ad oggi il bilancio di serie C in questo secolo pende a favore dei giuliani che hanno vinto quattro volte, pareggiato cinque e perso solo due. Pochi avrebbero pensato che la sfida tra l’ultima in classifica e la seconda si sarebbe conclusa in questa maniera. Così pesante, così deludente, per quanto visto in campo. Se il solito marziano proveniente dal pianeta Papalla fosse atterrato, infischiandosene della bora e della giornata horribilis (come peraltro hanno fatto stoicamente i milleottocento tifosi biancorossi al seguito che meritavano ben altro esito) allo stadio giuliano e avesse guardato la partita, dopo una ventina di minuti dal via si sarebbe chiesto: sogno o son desto? Ma qual’è  la squadra ultima in classifica ? E in effetti il marziano non avrebbe avuto tutti i torti, visto che in campo le due squadre già si equivalevano, salvo poi nella ripresa veder primeggiare la formazione di casa. Ma lasciamo per ora la cronaca della partita, come l’ha vista il marziano, per sottolineare che a Trieste il Lane ci arriva con il biglietto da visita dei suoi 40 punti contro quello, miserrimo, triestino di sette. Un divario stratosferico, con un solo pronostico possibile, ossia mal che vada almeno un pareggio. Ma solo come ipotesi bruttina, poco appetibile. L’obiettivo unico è la vittoria, i tre punti indispensabili come l’aria che si respira se si vuole sperare nell’aggancio ai padovani in fuga. Tanto più che, avendo visto i biancorossi all’opera contro la Virtus Verona, il giusto ottimismo ci poteva stare tutto. Ricordiamo appunto il 3 a 0 contro i veronesi e la caterva di gol mangiati dai nostri al Menti una settimana fa. Ricordiamo le prestazioni ben oltre la sufficienza di tutti i giocatori del Lane, con punte superiori assegnate a Sandon, Rolfini, Carraro e, soprattutto, a Matteo Della Morte, cui avevo affibbiato un bell’8 pieno. Squadra pimpante, completa in ogni reparto, etc etc,. Ma è stata vera gloria? Ecco la domanda che mi sorge spontanea adesso, dopo aver visto il derby dell’Immacolata, con tutte le premesse di cui sopra magicamente sparite, spinte via dal vento caratteristico di Trieste, che ha soffiato in campo per tutti i 96’ minuti dell’incontro.

La carta vincente: Attilio Tesser

Per alcuni un allenatore non costituisce il maggiore valore aggiunto per una squadra di calcio, per altri invece sì, talaltri rimangono neutrali. Sono del parere che l’allenatore conti molto e rappresenti il valore aggiunto decisivo per ogni squadra, naturalmente se è bravo. Nel caso nostro, Attilio Tesser è bravo, e per certificarlo basta dare un’occhiata al suo lungo e corposo curriculum, da cui risaltano ben 4 promozioni dalla serie C alla B con Novara, Cremonese, Pordenone e Modena. Per non parlare della sua più grande impresa: portare il Novara dalla terza serie alla serie A in tre anni. Insomma un allenatore con i fiocchi assunto nel 2023 dalla Triestina che puntava su di lui per il salto in serie B. Dopo 24 partite, nel febbraio del 2024, mister Tesser viene invece esonerato dalla società giuliana, non contenta del terzo posto in classifica di allora. Terminato il campionato ‘23/24 senza promozione, la Triestina è andata poi in crisi totale in questo campionato, facendo figuracce tremende in casa e fuori, che hanno portato all’esonero di tecnici e dello staff dirigenziale. Di fronte ad uno scenario inaccettabile per una squadra come la Triestina, ecco la decisione del 27 novembre scorso. La pensata geniale della società: il ritorno di Tesser in panchina. E cosa ti combina il mister in due partite? Prende in mano i ragazzi e, conoscendo bene l’ambiente che lo ha sempre amato, rivolta la squadra come un calzino sia dal punto di vista psicologico che tecnico-tattico. Neanche a farlo apposta in due settimane incontra la capolista Padova e la blocca all’Euganeo. Poi tocca al Lane che viene infilato per due volte e subisce la seconda sconfitta. Ecco, il valore aggiunto di Tesser si è purtroppo confermato anche contro di noi. E questo è a mio avviso il segreto della vittoria della Triestina: la mano di Tesser, decisiva, massimo valore aggiunto.

 

Il Lane troppo rinunciatario

L’idea del marziano sugli spalti del Nereo Rocco è anche la mia: il Lane mi pare risenta un po’ troppo delle condizioni ambientali avverse. Mi pare rattrappito, un po’ cupo, preoccupato. Non può scendere in campo così la squadra numero due del torneo. Il gioco è equilibrato, certo,  ma già non si sente la ganna, la spinta propulsiva dei biancorossi berici. La Trestina invece fa capire di esserci, eccome, ingaggiando duelli fisici decisi e spesso vincenti. Al Lane manca sempre qualcosa per fare male: il lancio è troppo lungo, gli interventi sugli avversari non puntuali, e via di questo passo. Col passare dei minuti, nella parte finale del primo tempo, gli alabardati invece crescono e si consolidano: i loro rilanci paiono più ficcanti, più efficaci. Il Lane manca di incisività proprio da centrocampo in sù,  dove il pur volonteroso Rauti ci prova senza esito, e il povero Morra pare un solista abbandonato a sé stesso. Un desaparecido pure il piccolo Sivori che a differenza della prestazione ottima contro la Virtus Verona questa volta fa clamorosa cilecca. Un tiro così così nel primo tempo, un altro senza pretese e una cappella nel secondo tempo: per Matteo Della Morte la giornata è da dimenticare e la bocciatura è solenne (un 4 pieno a lui, sperando non ricapiti). Se il primo tempo è da definire interlocutorio, nella ripresa le cose cambiano purtroppo in peggio per noi. Il Lane si perde gradualmente contro una squadra che ha capito che può non solo reggere l’urto dei berici, ma anche osare di fare il colpo. Cosa che avviene senza che il Lane possa cambiare ritmo e registro. Dài e dài l’occasione arriva per un calcio di rigore discutibile, però non mi sento di dire che non c’era. L’intervento di Leverbe, pilastro della difesa e giocatore da serie superiore, su Verteinen è di quelli goffi, non da lui: “ti tocco piano”, sembra dire. Ma il tocco sull’avversario che si sta portando la palla fuori c’è. Un’ingenuità grande che paghiamo caramente. Preso il gol, i nostri cercano di rimediare ma la Triestina è determinata, sente l’odore della vittoria e non molla un centimetro, arrivando alla doppietta di Olivieri il quale, in giornata di grazia e mette a segno il 2 a 0 con un gran tiro sotto la traversa, dopo che in precedenza aveva spiazzato Confente sul calcio di rigore al 10’ .

La Triestina vince con merito (purtroppo)

Finisce dunque male, e pensare che l’approccio al derby pare positivo e favorevole quando, al 4’, Rauti si confeziona una bella conclusione che però lambisce il palo e va fuori. Al 15’ viene ammonito Carraro che poi sarà espulso verso fine gara per doppia ammonizione. Le squadre si studiano giocando però a viso aperto. Vicenza si propone, Triestina attende e poi rilancia. Seguono tiri da lontano, con Vallocchia che impegna Confente, poi Della Morte su Roos, ma tutto sfuma. C’è un gran tiro di Sandon (28’), ma sono i giuliani a prendere in mano la gara sino alla fine del primo tempo, sotto una forte bora che spazza  campo e spalti. Nella ripresa la partita non si spegne, anzi, ma si susseguono errori nei passaggi e nei disimpegni, ovviamente anche per il forte vento che disturba non poco. Arriviamo così al 10’ con l’azione sopradescritta e il gol su rigore. Toccato sul vivo, il Lane tenta di recuperare la gara, ma senza esito. Arrivano così le prime sostituzioni al 18’ con l’entrata di Della Latta in luogo di De Col e Rolfini al posto di Rauti, ma la sostanza non cambia granchè. Il Vicenza cerca il gol ma la difesa avversaria tiene e consente solo un tiro a Della Morte che si gira bene ma poi appoggia centralmente al portiere. Vecchi le prova tutte, al 32’ inserisce Zamparo e Capone al posto di Morra e Zonta. L’assedio biancorosso prosegue, ma su un’azione di disimpegno Carraro commette fallo e si fa ammonire per la seconda volta.  Espulso. In dieci il Vicenza rischia molto e al 39’ Olivieri mette il sigillo sulla gara, per lui memorabile. Su un lancio preciso di Voca si imbuca tra gli spaesati Cuomo e Sandon e spara un missile sotto la traversa con Confente un po’ sorpreso. Ma per chiudere in bellezza al 44’ Della Morte cicca clamorosamente il pallone ad una distanza di dieci metri dal portiere. Ora non rimane che digerire questa batosta,  con relativa delusione e sperare di non abbia a ripetersi. Nel frattempo il Padova non fa punti solo perché la partita contro la Clodiense, come noto, è stata sospesa per condizioni climatiche avverse in quel di Chioggia. Magari fosse successo anche a Trieste!

Foto da Facebook Triestina

Luciano Zanini

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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