IL PUNTO DI LUCIANO ZANINI
LANE “BELLO DI NOTTE” STENDE LA VIRTUS VERONA
E IL PADOVA BUTTA VIA DUE PUNTI….
Eppur si muove! Con il massimo rispetto per il sommo Galileo Galilei – padovano acquisito per il suo periodo di permanenza a Padova, quale docente nella gloriosa Università del Bo – mi è venuta in mente la celebre frase con cui lo scienziato pisano ribadì la validità della sua teoria eliocentrica, rivoluzionaria per l’epoca ma scientificamente esatta, nonostante l’opposizione della Chiesa. Eppur si muove!: riferito molto prosaicamente all’attesa e alla speranza che qualcosa si muovesse ad interrompere la marcia trionfale del Padova, lanciato da inizio campionato in una spettacolare corsa alla promozione. Dico subito che la partita Padova-Triestina non poteva oggettivamente presentare, prima della discesa in campo delle squadre, una benché minima possibilità di stop dei biancoscudati di Andreoletti da parte dei giuliani, perché la differenza tra la capolista e la Triestina è astronomica, abissale: 35 punti. Solo un veggente avrebbe potuto offrire alla Triestina la minima possibilità di fare punti all’Euganeo. E invece… Invece il calcio è così, tanto prende e tanto dà. Quando meno te lo aspetti – anche se lo speri da tempo – ecco arrivare l’imprevisto. La Triestina che pareggia e toglie agli avversari due punti pesanti nella contesa con il Lane per la vittoria finale. Intendiamoci: il Padova rimane il favorito, non ha mai perso, e una giornata negativa può capitare anche ai più bravi (finora). Però, ecco arrivare qualcosa di importante insieme ai due punti, la notizia che anche i dottori non sono perfetti, che possono perdere punti con l’ultima in classifica, evento che peraltro statisticamente succede, il famoso testa-coda. Hanno, come noto, una gara da recuperare contro l’Atalanta U23, formazione giovane e pure imprevedibile perchè capace di alternare grandi prestazioni a cadute comprensibili viste l’età dei giocatori, ma è difficile pensare che il Padova possa perdere altri punti. Mai dire mai, ma occhio a non farsi illudere per due punti guadagnati sulla capolista. La squadra di Vecchi deve rimanere assolutamente sul pezzo, senza distrazioni o peggio illudersi che le cose siano cambiate. Ripeto, càpita per tutti lo stop, il passo falso, come del resto più volte accaduto a noi. Prendiamoci insomma questi due punti, con la constatazione che anche il Padova non è immortale, ma poi bisogna continuare a giocare con la stessa determinazione finalmente dimostrata con la vittoria contro la Virtus Verona.
La lezione di Legnago è servita, eccome!
Domenica sera al Menti era palpabile la curiosità generale di verificare la reazione dei biancorossi dopo il bruttissimo secondo tempo di Legnago contro la Clodiense di cui abbiamo scritto. Un Lane irriconoscibile solo una settimana fa, autore a mio avviso della più brutta prestazione del campionato anche se, fortunamente, i gol segnati nel primo tempo sono valsi a portare a casa tre punti importanti. Ci voleva insomma la voce autorevole di Stefano Vecchi – sempre equilibrato sia nel bene che nel meno bene – per ridare forza e voglia ai giocatori, ricordandone blasone e ambizioni legittime, talchè al termine della partita contro i veronesi finita per 3 a 0, le considerazioni e le valutazioni risultano totalmente diverse da quelle espresse pochi giorni orsono. E questo, oltre che consolante è significativo, perchè in buona sostanza il vero Lane è quello visto contro la squadra di Gigi Fresco e non quello precedente.
L’importante ovviamente è che i nostri mantengano la condizione fisica e mentale mostrata domenica sera perché contro la fugona del Padova non sono ammessi cali di alcun genere. Il Lane risulta comunque unito più che mai sotto la guida del tecnico orobico, e una dimostrazione palmare in tal senso si è avuta con la commovente manifestazione di affetto che i biancorossi hanno tributato allo sfortunato capitano Golemic, insieme con tutto lo stadio. Non ci rimane che continuare a fare punti su punti, cominciando proprio con la prossima partita. Una gara non facile perchè affrontiamo una Triestina praticamente rinata in pochi giorni grazie alla cura del tecnico Attilio Tesser. Un nome una garanzia, per la città e la tifoseria, trattato a pesci in faccia ad inizio campionato ma ora saggiamente (per la Triestina) recuperato dalla nuova dirigenza. Il cambio di allenatore è coinciso con l’impresa all’Euganeo e questo dice già molto: una candidata alla promozione caduta negli inferi che però ha ritrovato allenatore, risultato e speranza di concreto recupero. Non ha nulla da perdere e tutto da guadagnare nel cercare di battere il Vicenza. Per cui è partita difficile che richiede la massima attenzione ai dettagli. Tesser è un allenatore carismatico e dunque capace di sorprese!
Primo tempo con tante occasioni
E veniamo ora alla partita giocata a rimorchio delle altre. Dicevo nel servizio precedente che il fatto di giocare anticipi o posticipi può risultare benigno per alcuni, maligno per altri. Nel caso nostro dal posticipo Vicenza-Virtus Verona, a mio avviso, i biancorossi ne hanno tratto beneficio. Come peraltro visto fuori dallo stadio, i tifosi si sono letteralmente galvanizzati con l’arrivo della buona inattesa notizia giunta da Padova.
E la possibilità di rosicchiare due punti ovviamente non ha caricato solo i supporters di casa, ma pure i giocatori che avevano così due imperativi da realizzare. Far dimenticare la scivolata nell’Adige a Legnago e rosicchiare due punti alla capolista. Obiettivi raggiunti alla grande. Commentare un 3 a 0, che poteva benissimo essere un 5 a 0, senza troppi patemi, diventa agevole anche perchè l’attuale formazione, allenata da Gigi Fresco, ha mostrato dei limiti evidenti, risultando inferiore al Lane in ogni parte del campo. Non è più la Virtus delle passate stagioni, quella che due anni fa ci diede una severa lezione espugnando il Menti per due reti a zero. Al via delle ore 19,30 la formazione di Vecchi si presenta con la difesa impostata su Cuomo, Leverbe, Sandon, quindi la mediana con Talarico, Zonta, Costa e Carraro, in avanti Della Morte, Rauti e Rolfini. Il Vicenza, appunto sulle ali dello stop padovano, parte deciso e punta diritto al gol. La prima grande occasione al 5′ con una spettacolare rovesciata di Rolfini che si trova però contro l’incredibile prontezza dell’estremo Sibi, gattone che con felina rapidità devia in angolo. Il Lane gioca con slancio e le occasioni fioccano: ci provano prima Della Morte, quindi due volte Rauti, senza fortuna. C’è però anche un’occasionissima per i virtussini con il figlio d’arte Pagliuca, ma il nostro Pagliuca-Confente gli dice no con una grande parata. Al 31′ ancora Lane con Sandon e Carraro, ma Sibi pare insuperabile. Si va un pò delusi negli spogliatoi sullo 0 a 0 e qualcuno comincia a temere che sia la serata no.
Il Lane non molla, il “piccolo Sivori” al top
Invece è la serata si, e lo si capisce presto perchè i biancorossi partono di gran carriera e puntano con determinazione alla rete. Primo tentativo di Rolfini ma ancora Sibi a negargli il gol. Pochi minuti dopo, all’11’, la gara si sblocca. Azione corale che parte da una punizione battuta da Carraro sulla trequarti: la sfera arriva nella proprietà del piccolo Sivori che appunto la tocca magistralmente a Rauti il quale è prontissimo e fa secco l’estremo veronese. Gol quanto mai benvenuto che colpisce anche la resistenza avversaria. Al 16′ i nostri sono ancora in avanti decisi a chiudere la gara, ciò che avviene quando Pippone Costa mette in area un pallone dei suoi a trovare la zucca di Alex Rolfini che torna finalmente al gol, dopo il lungo digiuno. Sul 2 a 0 non c’è più partita e così al 34′ Matteo Della Morte può esibirsi in una straordinaria cavalcata da centrocampo verso la porta e poi, dalla distanza a lui congeniale per il tiro letale, spara la bordata che inchioda Sibi e la Virtus. A dire il vero c’è anche una grossa opportunità per i veronesi verso il tramonto della gara, ma è una serata tutta favorevole. Per quanto riguarda la prestazione dei singoli possiamo dire che i biancorossi hanno giocato bene un pò tutti. Si sono distinti Sandon, Carraro, Rauti e Rolfini. Al top, a mio parere, Matteo Della Morte con un voto di 8 pieno per ciò che ha fatto vedere in campo, tra cui il gol, il suo gioco di gambe, due colpi da applausi a scena aperta, in particolare uno stop in corsa di alta scuola. Speriamo si mantenga senza nulla togliere alla squadra nel suo insieme.
Luciano Zanini
Luciano Zanini è autore di varie opere: l’ultima in ordine di tempo è “ANNI ‘90 TRA BERICI E DINTORNI”, un vero e proprio tuffo rigenerante nel recente passato: incontri con celebri personaggi, racconti, grandi eventi da rivivere (con nostalgia), storia, cronaca, cultura, sport, tradizioni di un decennio effervescente e indimenticabile. È già disponibile nelle migliori librerie di Vicenza (Libreria Galla e Libreria Traverso) !!