EVIDENZA

Ma la grinta.. finalmente c’è !!

Scritto da Luciano Zanini

IL PUNTO DI LUCIANO ZANINI

ZAMPARO SPRECONE, CARRARO CECCHINO,

MA LA GRINTA FINALMENTE C’E’ !

 

Quando si arriva alla decima di campionato mi fermo un momento per fare il punto della situazione. Dieci partite possono offrire qualche spunto di riflessione significativa, anche se poi le cose possono ovviamente cambiare. Come del resto si augurano tutti i tifosi biancorossi, visto che nonostante la forza mostrata dal Padova, nessuno pensa di arrendersi e accettare supinamente il ruolo di ruota di scorta dei dottori. Questa volta mi sono preso un po’ in ritardo, ma tra le gare normali e quelle infrasettimanali il ritmo è sostenuto. Siamo così giunti alla tredicesima giornata e, se un marziano calato dalla galassia, leggesse la classifica del nostro girone, rimarrebbe stupito guardando il nome più basso: Triestina. Partita tra le favorite per il salto diretto in serie B, la squadra giuliana ha evidentemente incocciato una crisi pazzesca, sia societaria che nel gioco espresso, tanto da ritrovarsi ad una distanza siderale dalla capolista Padova (29 punti) e dal Lane (22). E’ questa ovviamente la sorpresa più rilevante del campionato stando alle premesse d’avvio. Per altro verso, la Feralpi Salò retrocessa dalla serie B, e apparsa ben presto tagliata fuori dalla lotta per la promozione, ha recuperato alla grande nelle ultime gare, ora ci tallona a tre punti e può dire ancora la sua. Nella partita giocata contro di noi al Menti, vinta con fatica dal Lane per 1 a 0, ha dimostrato di essere una squadra forte in tutti i reparti con un Di Molfetta super, vero “cervello” dei gardesani. E se noi confidiamo che prima o poi il Padova mostri qualche segno di cedimento, lo stesso pensano i “leoni del Garda” con ragione. Speriamo che la Feralpi torni a correre in modo da cercare di neutralizzare (per quanto possibile) la squadra di Andreoletti: essere inseguiti da due concorrenti potrebbe diventare psicologicamente più fastidioso che esserlo da una sola. E a proposito di concorrenti alla promozione, quella che pareva lanciata alla grande, il Renate, è stata invece ridimensionata proprio a partire dalla sconfitta subita al Menti, peraltro con uno striminzito 1 a 0.  Da allora ha imboccato la discesa pressochè costante e ora si trova relegata al nono posto, lontanissimo dal Padova e da noi.

Vicenza – Feralpi

Da applausi la rimonta dell’Arzignano

Dato per scontato che sia il Lane che la Feralpi hanno in testa il comune obiettivo di tentare di raggiungere il Padova, non vedo al momento alcun altro nome che possa anche solo teoricamente dare fastidio ai biancoscudati patavini. Alcione, Trento, Lumezzane, Atalanta U23, Novara, Renate, Virtus Verona, Lecco e Albinoleffe – che si trovano intruppati in classifica tra i 22 punti dell’Alcione e i 17 dell’Albinoleffe – possono a mio avviso competere unicamente per i playoff, anche se mi aspetto qualche sorpresina dal Trento che pare aver trovato una sua consistenza e dalla solita Virtus Verona che, come più volte accaduto in passato, riesce a tirare fuori dal cilindro qualche coniglio inaspettato (del resto il suo mister, Gigi Fresco, è veramente un simpatico mago nostrano capace di imprese inaspettate). Dai 17 punti in giù entriamo nel girone infernale dei playout e della retrocessione, dove allignano nomi storici come Pro Patria e Pro Vercelli, il neo promosso Caldiero, che dopo un brillante avvio ha perso colpi come del resto il Giana Erminio e la Pergolettese, mentre la neo-promossa Clodiense, a soli 7 punti, naviga in ovvia difficoltà. Rimane l’Arzignano. Al quale vanno però tributati applausi calorosi per come ha saputo svoltare proprio nelle ultime tre partite. Alla decima di campionato era ultimo a 4 punti, ora si trova a quota 13 per aver vinto tre gare di seguito in casa e fuori. Sarà stato il cambio di allenatore, sarà stata la congiuntura stagionale, sta di fatto che fare nove punti in tre partite è roba da squadre forti. Un tifoso del Grifo qualche settimana fa mi aveva chiesto lumi sulla crisi della sua squadra del cuore. Gli ho detto che secondo il mio parere – che ovviamente vale quel che vale – l’Arzignano soffriva di un disturbo psicologico dovuto al dubbio se sentirsi una squadra navigata della serie C, oppure una con la mentalità delle neopromosse? Che scende in campo per azzannare l’avversaria e mangiare l’erba. Ecco, forse Bianchini ha fatto capire ai suoi ragazzi che devono mantenere lo spirito della neopromossa. E i risultati arrivano.

La gioia di Toniolo dopo il primo gol

Con il Lecco primo tempo insufficiente…

Torniamo a noi. Quando scendi in campo conoscendo il risultato del tuo principale competitor (come si dice oggi), beh! non è che sia tutto rose e fiori, perché con dieci punti di distanza sul groppone non hai scelta. Devi solo vincere. Ed è probabilmente questa la ragione principale per cui i biancorossi, scesi in campo contro il Lecco domenica sera, hanno giocato una partita dai due volti. Nel primo tempo si è visto un Lane preoccupato e non in grado di sviluppare un gioco lineare. Troppa frenesia in campo, troppi passaggi sbagliati, mancanza di un gioco organizzato, impostato in buona sostanza sui lanci lunghi. Davanti il solito trio formato da Della Morte, Zamparo e Rauti. Dietro, centrocampo a quattro con il versatile Zonta sulla destra  (verrà poi spostato al centro nel corso della gara da mister Vecchi), Della Latta, Carraro (che ancora una volta risulterà match winner) e Pippone Costa. In difesa Confente, Laezza, Leverbe (cresce il suo apporto gara dopo gara) e Sandon. Il gioco latita e il Lecco aggredisce i nostri che pare subiscano il decisionismo dei lombardi. La primissima occasione è appunto dei lecchesi con il colpo di testa di Sipos che sul cross amico non trova la porta (al 2’). Ancora Lecco al 10’ con Galeandro che si invola verso Confente ma viene fermato da un tempestivo intervento di Costa. E il Lane cosa fa? Cerca di replicare con un tentativo niente male di Rauti che dal vertice destro dell’area tira bene e con forza ma la sfera esce sulla sinistra dell’estremo Furlan. Ancora Lecco al 25’ quando Galli spedisce sul fondo un buon pallone. Finalmente alla mezz’ora il Lane ha un sussulto degno di questo nome, ed è ancora Rauti il protagonista: vince il duello sull’antico e mai domo Lepore (maglia n. 32 ma con 39 anni sulle spalle) e spara una sassata in porta che però l’attento portiere lecchese riesce a deviare  da terra. Ci sarebbe ancora una grande opportunità creata da Pippone Costa, il quale però cicca clamorosamente.

Nel secondo tempo la grinta vincente

Il Lane scende in campo nella ripresa con alcune modifiche di sostanza che – visto l’andamento successivo e la vittoria poi conseguita – risulteranno decisive. Zamparo e Rauti in avanti, centrocampo con Zonta, Della Latta, Carraro, mentre Costa e Della Morte fanno gli esterni.  C’è più ordine, il gioco ne beneficia e la squadra nel suo insieme cambia passo. Arrivano pure le occasioni da gol, come le due di Della Latta che prima di testa  impegna Furlan in una parata non facile, e successivamente mette non centra la porta. I biancorossi però non demordono e spingono con sempre maggiore convinzione, sostenuti alla grande dal pubblico del Menti. Si arriva così al 20’ quando, in area di rigore lecchese, Frigerio trattiene per la maglia Della Latta. Rigore evidente. Sul dischetto va l’esperto Zamparo (tra l’altro rigorista titolato insieme con Morra) il quale però decide di farsi ricordare per un tiraccio incredibile che sorvola Furlan, la traversa e finisce per colpire un tifoso in Curva Sud. Che disdetta, povero Zamparo! A questo punto una compagine fragile può subire un contraccolpo letale. Non il Lane di domenica sera che decide di non mollare, costi quel che costi. Il Lane che piace a noi, che combatte su ogni palla, che spinge come un matto sostenuto dal tifo biancorosso a tutto volume. Magari non perfetto ma pugnace. Il Lecco soffre, pare impreparato a sostenere l’urto dei biancorossi. E così al 38’ ecco il magic moment di Marco Carraro da Dolo – con un bel passato alle spalle tra Perugia, Frosinone, Cosenza, Crotone e Spal –, il quale prima addomestica la sfera con tocco felpato su un rinvio della difesa lombarda, poi prende la mira e infila la sfera nell’angolino a sinistra del solito Furlan che stavolta non ci può arrivare. Bravo Carraro, gran bel gol di classe. Bravo Carraro che per la seconda volta porta a casa tre punti. Bravo Carraro che riduce la nostra distanza dal Padova a sette punti (sempre tanti). Però soprattutto bravo il Lane del secondo tempo che ha cercato e voluto la vittoria. Un Lane che vorremo vedere sempre così d’ora in poi.

Luciano Zanini

 

 

 

 

 

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