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Vicenza sprecone cade a Padova.. nostalgia del duo Loco&Ronaldo

Scritto da Luciano Zanini

IL  PUNTO DI LUCIANO ZANINI

VICENZA SPRECONE CADE A  PADOVA…

NOSTALGIA DEL DUO LOCO&RONALDO

 

Ma si possono sprecare tante palle gol in un derby di grande importanza, soprattutto psicologica? Eccome se si può … Basta trovarsi allo stadio Euganeo in occasione del derby numero 59 tra Padova e Lane, et voilà il pacco è servito. Non sarà giusto, né generoso infierire sulla nostra squadra a cui non si può rimproverare l’impegno e la tigna in campo. Però sbagliare quattro e più palle gol no!  Non va bene.  E’ inutile correre tanto, fare gioco, dimostrare di essere squadra compatta  se poi là davanti si latita più del dovuto. E se questa carenza, questo difetto dei biancorossi, emerso già nelle precedenti quattro gare vittoriose, poteva essere messo un po’ in disparte perché quando vinci e porti a casa i tre punti, non vai poi a mettere troppi puntini sulle “i”. Però se vinci contro la Feralpi, il Renate, l’Alcione con un miserello gol di scarto, quando hai creato caterve di occasioni, beh! allora qualcosa da registrare c’è per forza. Ti può andar dritta  perchè queste squadre –  il Renate  non mi  è apparso una grande squadra, sebbene sia tornato davanti a noi dopo la botta presa a Padova – non sono all’altezza del Padova, per cui puoi sbagliare tanto e vincere lo stesso. All’Euganeo è andata in scena la replica delle partite precedenti, con un Lane prodigo che però stavolta ha pagato dazio. Invece di portarsi in vantaggio – strameritato – nel primo tempo, becca il gol maligno a una manciata di minuti dal termine della prima frazione di gioco, rischiando  pure il bis.

Il Padova sornione tiene botta e scappa via …

Per dare l’idea dell’importanza di questi tre punti per il Padova, basta rivedere le varie furbizie, i rallentamenti di gioco che i patavini hanno messo in campo nel secondo tempo, cadendo a terra anche per falli minimi o presunti, fingendo crampi inesistenti, buttando fuori campo palloni per guadagnare secondi e minuti preziosi. In diversi casi l’arbitro si è guardato bene dall’intervenire quando invece avrebbe dovuto con qualche sacrosanta ammonizione. D’altra parte il “mestiere” non manca certo ai vari Liguori, Villa, Delli Carri, Fusi e via cantando, che temevano fortemente il Vicenza, e a ragione. Squadra come dico ben impacchettata la nostra, ma che fatica da morire a segnare! E qui sorge una certa qual nostalgia, più che comprensibile, per il bomber biancorosso per eccellenza degli scorsi campionati, ossia Franco Ferrari. Il suo profilo di cinico ed efficace finalizzatore è il quid che manca proprio al Lane di oggi. Senza nulla togliere ai nostri attaccanti che fanno il proprio dovere, ma appunto un goleador come el Loco è tanta roba, uno che fa reparto da solo e soprattutto segna. E con lui in centrocampo l’altro compagnuccio della parrocchietta Pompeu Ronaldo Da Silva. Speriamo tornino in campo al più presto.

Brutto perdere  per un solo tiro in porta

Se questo ennesimo derby veneto dovesse essere archiviato con pochissime parole direi: vittoria del Padova con l’unico tiro in porta. Per giunta arrivato nei minuti di recupero del primo tempo con il Lane convinto di avere la partita in pugno. Azione confusa in area biancorossa dove Laezza, solitamente reattivo, questa volta si impappina cadendo a terra e facendosi rubare palla dallo svelto Spagnoli che di tacco (voluto o casuale che sia) fa giungere la sfera ad un liberissimo Liguori, il quale di fronte a tanta grazia ricevuta non ci pensa un attimo a scaricare un gran tiro verso la porta di Confente. Il funambolico attaccante biancoscudato, beniamino di casa per le reti spettacolari segnate, fa letteralmente secco Confente, con la sfera che tocca il palo alla sua destra e si infila nel sacco. Roba da non credere dopo che il Lane aveva bruciato ben quattro di occasioni: al 13’ su calcio d’angolo battuto da Pippone Costa palla a Della Morte e gran tiro del piccolo Sivori che viene però murato; poi al 25’ è la volta di Laezza il quale, ricevuta palla da Zonta spara giusto ma Fortin (buon sangue non mente) ci mette una pezza in tutta la sua lunghezza e la palla finisce in angolo. Ancora un’azione importante qualche minuto dopo con un cross millimetrato per la testa di Morra che però mette a lato a Fortin battuto.  Ancora, al 44’, una punizione rasoterra di Costa che fa la barba al palo con il portiere immobile.  In sintesi un Lane che ha dominato in lungo e in largo, però sbagliando troppo, tanto da venire punito senza pietà. Esultanza padovana alle stelle e noi beffati.

 

E adesso che fare ?

Nel secondo tempo i biancorossi hanno cercato di arrivare almeno al pareggio, e pure nella ripresa si sono materializzate alcune occasioni, rimaste senza esito. Una con Morra servito da Rauti, ma il tiro del numero 90 viene smorzato e arriva docile nelle mani del solito Fortin, sicuramente il migliore in campo dei “dottori”, il salvatore della patria. Ancora Vicenza in avanti con il Padova che fa muro e sfrutta ogni occasione per spezzare il gioco: si arriva così  all’81’  ed ecco l’occasione d’oro del subentrato Capone che prende la mira da fuori area e spara in porta: deviazione maligna e ancora Fortin che si supera con l’ennesima paratona. A questo punto le forze scemano e il Padova annusa la vittoria. Che arriva seppur non meritata, mai i tre punti sono suoi. E adesso cosa rimane da fare? Leccarsi le ferite e riprendere la marcia, anche se psicologicamente non sarà facile. Però tocca a Vecchi: punto uno, trovare le parole giuste per ricaricare i biancorossi; punto due, cambiare l’inerzia dei gol sbagliati.  Una cosa è certa, comunque. Il Padova visto contro il Lane rimane sì per ora il candidato numero uno per il salto diretto in B, ma a mio avviso il Vicenza  non è da meno dei biancoscudati. C’è  insomma – e non è poco – da incassare la sconfitta e relativa lezione, fare buon gioco a cattiva sorte e riprendere a macinare vittorie nell’intento di non perdere ulteriore terreno in classifica. Una classifica brutta da leggere dopo sole otto giornate, con la capolista che ha un vantaggio di sostanza ( 5 punti sono tanti) e anche quello di poter gestire il vantaggio. Noi dobbiamo inseguire cercando di riprendere prima possibile la lepre Padova. Non è detto ancora nulla ma tutto dipende dalla determinazione di Vecchi e compagni, condita, e molto, però a questo punto dall’indispensabile concretezza sotto porta. Altrimenti rischiamo di non prenderli più.

I giocatori sotto la meravigliosa curva biancorossa

Luciano Zanini

 

 

 

 

 

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