Prima Categoria Redazionali

Sarcedo e Santomio “sotto” zero nel derby inedito e “su” di un punto ciascuno in classifica

Scritto da Omar Dal Maso

Match gradevole in casa dei rossoneri, che partono e concludono in avanti ma che rischiano nel mezzo del cammin della partita. L’undici di Morselli scivola giù dal podio, le rondinelle maladensi alla terza domenica a punti

SARCEDO-SANTOMIO 0-0

SARCEDO: Rossi, Zuccato, Carotta, Dalla Via (40′ st Girotto), Bortoloso (14′ st Azzolini), Dal Santo (24′ st Zuliani), Bassan (36′ st Fossato), Calderato, Dani (14′ st Busatta), Zangara, Rigoni. A disposizione Zuccato, Doppio, Dalla Stella, Corrá. All. Davide Morselli.
SANTOMIO: Nardon, Bisognin, A. Clementi, E. Comparin (32′ st Berlato), Amrouche, Brazzale, Pendin (40′ st Capozziello) , Maddalena, K. Clementi (36′ st Miotto), Martini (26′ st Visentin), A. Comparin. A disposizione Carli, Dalla Vecchia, Casa, Mencato, Vanzo. All. Gianfranco Acciaio.
ARBITRO: Padovan di Conegliano Veneto (TV).
NOTE: Spettatori 90 circa. Angoli 9-6 (pt 6-3). Ammoniti Carotta, Dal Santo e Busatta (Sar), Amrouche (San). Nessuna espulsione.

Stadio Comunale di Sarcedo
Servizio di Omar Dal Maso

Si racconta spesso di zero a zero che fanno rimpiangere le domeniche pomeriggio (non) trascorse sul divano anziché nei campi di provincia, altri noiosissimi che fanno sbadigliare e infine, anche se più rari, quelli che risultano gradevoli al palato di chi mastica calcio. E magari si fa un bel cin-cin a fine partita, dopo che Sarcedo e Santomio si trovano per la prima volta una di fronte all’altra in questo secolo.

Il derby vicentino inedito arbitrato da un fischietto trevigiano e che di cognome fa Padovan non registra marcatori nel confronto tra Sarcedo e Santomio, ma intrattiene e a tratti fa trattenere l’urletto del gol al centinaio di presenti per la prima domenica di pallone di ottobre, anche se quel gol non arriva e alla fine il punticino per ciascuno non risulta indigesto. Di sicuro non per le rondinelle di Santomio, che escono da un campo minato come quello dei rossoneri con un pareggio onesto e dal peso specifico importante, allungando a tre la serie di partite positive (con 7 punti in cassa). Sulla sponda di casa, l’ingresso del tandem Busatta (torre) e Azzolini (piedi buoni) e in generale i cambi decisi da mister Morselli regalano l’upgrade al Sarcedo nel finale di gara, ma senza colpo ferire. Tra i migliori della partita si fa notare Amrouche, difensore ospite, che dispensa baci in difesa svettando su molte palle aeree pericolose e battendo due punizioni mancine tremende.

Al 1′ così come sarà poi al 90′ più recupero le due vicentine si trovano a centrocampo stringendosi la mano a 3 punti di distanza, con i locali forti di tre vittore e un ko ancora “aperto” (0-1 a e col Nove) e soprattutto del miglior attacco del girone C di Prima (ma che andrà a secco per la seconda volta di fila), ospiti ringalluzziti dalle due vittorie consecutive a mo’ di trampolino, dallo stallo allo sballo. In panchina due “nuovi” nei rispettivi club, Morselli e Acciaio. giusto un anno fa entrambi in Promozione ad affrontarsi alla guida di Dueville e Poleo. Sarcedo in rosso con inserti neri, biancoceleste d’ordinanza per il Santomio, con pantaloncino nero. Si parte con clima uggioso e sotto i 20°. Dal Santo e soci a farsi largo in avanti da subito: ben 5 calci d’angolo battuti in 10′ e spiccioli, ma senza esiti da cronaca nera per la difesa altrui. Dopo la suspence per i corner da una parte, si passa dall’altra per la prima palla gol della partita: l’ex Thiene Pendin al 13′ si fa pescare bene in area, movimento a liberare il tiro leggermente decentrato sulla sinistra, deviazione in corner. Nulla di fatto sul primo traversone dalla bandierina, nei seguiranno altre due in una manciata di minuti: otto angoli battuti dalle due squadre nel primo quarto d’ora, indicatore obiettivo della volontà di spingere dei due team altovicentini. Risposta Sarcedo al 15′: torre di Carotta (forse in off side) dall’oltre palo verso l’epicentro dell’area, si fionda Bassan in zampata però alta sul controbalzo. Controrisposta Santomio, ancora Pendin arguto a proporsi in area, tentativo mancino stavolta strozzato ma Rossi di deve lanciare a terra alla sua sinistra per deviare in corner. Sulla battuta pericoloso il Clementi n°9, botta mancina di prima intenzione respinta dal mucchio (16′).

Un bel assaggio di duello nei primi 20′, poi l’intensità iniziale si attenua, le mediane filtrano meglio e si registreranno “solo” altre due azioni degne di nota da qui all’intervallo. Anzi, due punizioni: la prima con al 29′ Nardon tra i pali ospiti a non rischiare sull’infida pallonata scagliata da Zangara da 25 metri abbondanti (sesto corner); la seconda 100 metri a sud con Amrouche, anche qui da almeno 20 metri, botta impressionante mancina per potenza e non fosse per l’effetto sull’esterno la bordata si sarebbe infilata sotto il sette più lontano (44′). Zero a zero gradevolissimo insomma a metà, più Sarcedo in qualità di paleggio e movimentazione palla, Santomio che rischia su qualche palla persa di troppo ma che sa pungere e rendersi insidioso appena può.

Si riparte dopo il break con tutti gli spettatori a bocca asciutta per il bar chiuso, argomento che tiene banco in tribuna e che accomuna tifosi di casa e ospiti, non si vedono cambi tra i 22 in campo. Campo, tra l’altro, non in buone condizioni domenica, complici gli acquazzoni della settimana. Spunta al contrario – ma sarà solo una comparsata – un sole autunnale, per la gioia di mister Morselli temerario in pantaloncini e t-shirt in panchina. La ripartenza vede il Sarcedo non approfittare al 6′ della libertà non vigilata concessa a Dal Santo che svetta in area sulla punizione tagliata del n°10 con la stessa maglia, l’incornata è bruttina al contrario del gesto atletico, l’occasione da gol resta solo “potenziale”. Dopo una sparata alta di Comparin interlocutoria, il Santomio giunto a metà ripresa suona due volte la sirena del tentato arrembaggio alla porta di Rossi: ancora Amrouche fa vedere che il suo mancino da difensore si può rimodulare da tiratore scelto, sua la punizione dalla banda destra che impegna il portiere alla respinta in corner al 23′. Passa un minuto, da una palla furba recuperata poi tocca al Comparin capitan (n°4) lanciare in profondità con ottimi giri il veloce Pendin, abile a convergere in area e provare un diagonale sinistro preciso ma non così potente da battere Rossi sul tempo, che si distende e para. Dopo la doppia “chiamata” del Santomio, il riassetto deciso dal timoniere rossonero comincia a dare i suoi frutti con tanti palloni a passare sui piedi di Azzolini: da un suo angolo liftato il neoentrato “Bubu” Busatta schiaccia perentorio dall’alto in basso, ma il “punto” è solo sfiorato così come la base del palo (27′).

Davide Morselli allenatore di casa

Da qui alla fine sarà il Sarcedo a tenere palla nella metà campo opposta, trovando però un pacchetto Santomio arduo da scalfire: al 35′ ad una buona azione corale dei locali, che non porta però a tiri verso lo specchio difeso da Nardon, fa da contraltare un contropiede di Clementi che in qualche modo viene stoppato, poi c’è un palo colpito di testa da Carotta che salta praticamente sulla linea di fondo, imbeccato sempre da “Azzo”. Niente pali o parate più tardi ma forse l’occasione più tosta è quella del 43′, quando ancora il n°18 subentrato cesella una punizione tagliata in mezzo ad altezza bacino su cui si fiondano in due compagni, entrambi in ritardo con palla che schizza sul tronco di Busatta e s’impenna morendo sulla rete alta oltre il montante.

Brivido al 48′ anche sulla zuccata di… Zuccato sull’ultimo calcio d’angolo della partita, qui la stoccata con la fronte è prepotente e sarebbe stata imparabile per chiunque, non fosse finita un paio di spanne sopra la traversa. Gli assalti frontali del Sarcedo del finale si concludono su un tiraccio alto del bomber Rigoni oggi poco incisivo in avanti, il premio partita è un cocktail di un punto da portarsi in spogliatoio: somiglia a un dolcissimo Daiquiri fragola per il Santomio, servito invece un Disaronno sour per il Sarcedo, con l’amaro e il dolce a contendersi quel pizzico di asprezza del limone.

Duello serrato tra Clementi e Dal Santo

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Omar Dal Maso