IL PUNTO DI LUCIANO ZANINI
LANE BUM BUM, STENDE MARTINPESCATORE E RENATE
Buona la prova contro il “martinpescatore”…
Partiamo da sabato pomeriggio in quel di Sesto San Giovanni, stadio Breda, animato da circa cinquecento tifosi biancorossi, sempre entusiasti e pure in grado di “fornire” un decisivo contributo di presenze sugli spalti di tanti stadi di serie C che, quanto a pubblico, lasciano a desiderare di fronte ai pienoni del Menti. La partita contro l’Alcione era vista dall’ambiente vicentino come importante, se non decisiva, perché eventuali passi falsi avrebbero potuto, già alla quinta di campionato, portare a distanze eccessive tra noi e le due squadre capolista. Padova e Renate avevano sin qui galoppato senza mai incespicare, facendo sempre bottino pieno. Al dunque, l’Alcione – terza squadra di Milano, dopo Inter e Milan -, neo-promossa in serie C rappresenta con i suoi 4 punti in classifica un esame da superare. C’è poi l’incognita di una partita inusuale, una prima assoluta: da una parte la realtà calcistica che ha fatto la storia del football italico, dall’altra una formazione che ha la sua storia minore (la società è nata nel 1952) pur sempre lodevole. E poi c’è la singolarità della denominazione che sarei portato a definire immaginifica facendo memoria dei versi di Gabriele D’Annunzio, o quanto meno di derivazione mitologica, oppure faunistica essendo l’alcione un uccello più noto col simpatico appellativo di martinpescatore. Folklore a parte, la gara invece è una cosa seria e il Lane anche questa volta, come nella partita vittoriosa contro la Pro Patria, parte bene. L’approccio alla gara è quello giusto: voglia di pressare, fare la partita e portare a casa i tre punti per mantenere il distacco dalle prime ancora a livelli sopportabili in vista degli attesi ravvicinati scontri diretti con Renate, di cui diciamo più avanti, e del Padova il prossimo 6 ottobre.
Una vittoria cercata e voluta
Stefano Vecchi conferma la formazione scesa in campo contro la Pro Patria, che inizia subito a spron battuto attaccando l’avversaria con efficacia, tanto da costringerla a difendersi con un certo affanno. I frutti dell’assalto berico si vedono ben presto ed è il solito “piccolo Sivori” a lanciare la prima pietra, un tiro maligno che per poco non beffa l’estremo milanese Bacchin. E’ una vera e propria azione tambureggiante quella del Lane che crea ben tre occasioni nei primi 25’ minuti, protagonista assoluto Della Morte. Arriva anche il gol di Morra, su cross del redivivo Pippo Costa, ma l’arbitro annulla per un fuorigioco, per noi inesistente. Come sempre nel calcio chi butta alle ortiche troppe chances alla fine rischia di buscare: al 40’ quando Invernizzi spara una gran bordata che Confente però neutralizza, ripetendosi poco dopo su colpo di testa di Samele. Finisce a reti inviolate, ma la ripresa appare subito rosea grazie a Pippone Costa, il quale al 2’ regala alla tifoseria una chicca della casa: su punizione da circa 20 metri, batte con classe e precisione, mandando la palla all’incrocio sulla sinistra del portiere che nulla può. Grandissima rete che mette la gara sul binario giusto, e poco dopo Della Morte si invola sulla sinistra, vince un rimpallo, entra in area e sembra gol fatto. Purtroppo si impappina e spreca il bel lavoro precedente. E il martinpescatore cosa fa? Ci uccella lui al 12’, con il solito Invernizzi che crossa al centro: Confente esce da pollo, tocca con la manona la palla che rimbalza sulla schiena dell’incolpevole Leverbe e finisce nel sacco. Un gol beffa che potrebbe gelare i biancorossi. Invece di buono c’è che la squadra riprende a macinare gioco e a creare occasioni, sino a quando finalmente viene premiata, a pochi minuti dal fine gara. Azione insistita: tira Zonta, poi palla a Leverbe che ci riprova e Bacchin respinge, quindi zompa Morra che la mette dentro. E’ il gol-vittoria che mantiene in corsa il Lane e gli dà la carica giusta per lo scontro al vertice con il Renate.
Se questa è una capolista…
Eccoci alla partita contro il Renate, che si presenta martedì sera al Menti – davanti ad un pubblico sempre numeroso (poco meno di novemila i presenti), praticamente tutto biancorosso (pochissimi o invisibili i renatini), per farsi leggere le carte di sorprendente capolista insieme con il più accreditato Padova. Pronti via e se ci si aspettava un approccio degno del vero Vicenza, stavolta possiamo dire che c’è stato, eccome. Un Lane rimodulato dal tecnico Vecchi secondo le sue intenzioni nascoste, svelate appunto poco prima di scendere in campo. I biancorossi infatti si piazzano con alcune novità non da poco: in avanti al centro l’esperto Zamparo e ai suoi lati il piccolo Sivori e la new entry Capone, a centrocampo la novità Della Latta con i vari De Col e Zonta, e poi il pacchetto difensivo consolidato. Dicevo di approccio alla grande che si materializza già entro il primo minuto di gioco con Della Morte che spicca il volo alla sua maniera e serve Capone: tiro pronto, ma trova la deviazione del portiere lombardo. Al 2’ cross dello stesso Capone (che ha fatto una bella gara) per Zamparo, il quale però non ci arriva per un attimo e l’azione sfuma. Ma è un Lane che carica come un torello e sciorina gioco fluido e piacevole tale da mandare in crisi la formazione di Foschi che pare irretita dalla manovra biancorossa, e non capirci granchè. Ancora e sempre Lane con Laezza che indirizza di testa, ma va fuori. Poi ancora Capone che purtroppo spreca una ghiotta occasione sparando a lato, quindi un colpo di testa di Zamparo ben parato da Nobili e un quasi gol di De Col che lancia un siluro terra-aria indirizzato al sette. Pare un gollazzo e invece purtroppo la palla esce di un soffio. Peccato. A questo punto sorgono spontanee due semplice domande. La prima: questa capolista (parliamo appunto del Renate scomparso dal campo) come ha fatto a vincere cinque gare su cinque? La seconda: come fa il Lane a sbagliare una caterva di palle gol del genere? Ai lettori l’ardua risposta.
La zampata di Zamparo…. e meno male !
Pare quasi impossibile che il Renate sia in testa alla classifica, seppur ad inizio campionato, e se pensiamo alla precedente partita casalinga contro la Pro Patria viene da dire che i bustocchi hanno fatto una figura molto più dignitosa. Comunque, nonostante la schiacciante superiorità del Lane le due squadre sono ancora sullo 0 a 0, e vedi mai che nella ripresa i renatini non si sveglino? Macchè! Il Lane non cambia l’approccio decisionista del primo tempo (bravo Vecchi) e riparte in tromba. Renate sempre sulla difensiva. Ci provano Pippone Costa, poi Zamparo due volte e si arriva al 10’ per vedere l’unico tiro in porta dei renatini, autore l’ex-Siega che però trova il bravo Cuomo sulla sua strada. Sugli spalti si comincia a pensare male: troppo spreco e timore della beffa. Però è la serata di Zamparo che, dài e dài, finalmente brucia la capolista. L’azione decisiva parte al 14’ dai piedi di Costa che tocca per Della Latta, il quale imbuca il pallone in area dove proprio Zamparo, esperto e volpone, si trova al punto giusto al momento giusto e con grande freddezza senza scomporsi troppo infila difesa e Nobili senza pietà. E’ la rete che esorcizza la paure che, nonostante la bella gara del Lane, stavano prendendo corpo. E’ la rete che fa saltare il bunker renatino e fa giustizia di una partita a senso unico. Con un Vicenza padrone del campo, brioso, affamato e generoso…. Forse troppo perché regalare tre/quattro gol agli avversari è una cosa non commendevole, anche se Vecchi (sarà vero?) la considera come il voler cercare il pelo nell’uovo. Ecco, contro Feralpi Salò, prossima ospite al Menti, ma soprattutto contro il Padova, si prega vivamente di non scialare più. Sarebbe pericoloso.
Luciano Zanini