Si è svolta presso gli impianti di via Rossini la presentazione della Prima Squadra del Brendola
Alla presenza del sindaco Beltrame, dell’assessore allo sport Stenco, della rappresentante della delegazione Figc di Vicenza Isabella Pontalti, degli sponsor che sostengono la squadra, dello staff e dei giocatori, il presidente Verlato e il D.S. Ghiotto hanno delineato gli obiettivi della stagione.
Verlato ha evidenziato come, nonostante la retrocessione, la società è ancora ben solida, con lo staff che sostiene la Prima Squadra coeso e pronto a supportare il gruppo squadra, evidenziando la grande importanza del servizio di tutti i collaboratori.
Ghiotto ha approfondito le motivazioni che hanno spinto la famiglia Camerra a sostenere in modo deciso il tentativo di risalire immediatamente in Prima Categoria, che è considerata adeguata alle dimensioni del paese e alla quantità e qualità degli impianti presenti, che vedono 1000 praticanti sotto il cappello della Polisportiva.
La retrocessione ha indotto maggiori cambiamenti nella rosa rispetto ai pochi innesti degli anni precedenti. Il profilo dei giocatori rimasti, dei 10 nuovi e dei 5 giovani saliti dalla Juniores (freschi di ripescaggio nella categoria regionale), corrisponde a un grande desiderio di rivalsa e ad una forte volontà di mettere a disposizione esperienza, forza e tecnica per il raggiungimento dell’obiettivo.
Questo è stato ben definito da mister Vinicio Corato; il suo ritorno, 2 anni dopo aver concluso un quadriennio a Brendola, che a suo dire è stato “il più bello della sua carriera”, è finalizzato ad un campionato di vertice, con la chiara ambizione di arrivare ad aprile davanti agli altri. Con i collaboratori tecnici Nardi, Passuello e Martiriggiano proverà fin dalle prime partire di Coppa a dare un’impronta vincente ad un gruppo che si presenta ampio e di sicura qualità..
Questi i nuovi ingressi, che permetteranno a mister Corato di disporre di una rosa ampia e di spessore per affrontare da protagonisti un campionato che sarà sicuramente ostico e pieno di insidie. E così sono arrivati