Serie C

Il Lane sbatte contro il Marmo.. e “torna” in serie C..

Scritto da Luciano Zanini

E’ vero! Un po’ tutti ci avevamo fatto la bocca. A soli 95’ (+ eventuali supplementari e rigori) dal termine della finale di ritorno dei playoff di serie C, ci eravamo sentiti in B.  Almeno al 50%. E invece purtroppo niente da fare. Adesso a bocce ferme, a promozione persa, a sogni perduti, si può dire ben poco di originale o interessante. Per questo tipo di partite – dentro o fuori, vittoria o morte – l’unica cosa che conta è la vittoria. Magari all’ultimo rigore. Magari per colpi di fortuna, vedi Avellino. Tutto il resto è quasi indigesto. Non dico noja come quel tale Califano, ma fastidio sì. Ovvio che arrivare alla finale è sempre un grande risultato. Una stagione che pareva perduta ma che, invece, è stata ripresa in mano con l’arrivo di Stefano Vecchi. Nocchiero esperto tra le insidie della terza serie e relativi playoff – come noto, vinti la passata stagione con una squadra dal “blasone” contenuto come la Feralpi Salò -, il mister orobico ha dimostrato sul campo di valere molto, e soprattutto di sapere fare scelte importanti dal punto di vista tattico. Aveva trovato una squadra a pezzi, con troppe sconfitte sul groppone, ma soprattutto senza una vera unità di spogliatoio e di coesione in campo. Il suo grande merito è stato proprio questo, l’aver riscostruito prima l’ambiente interno alla squadra facendo scelte azzeccate e, poi, riuscendo a riportare ad ottimo livello il rapporto giocatori-tifosi, aspetto questo imprenscindibile se si vogliono ottenere un clima complessivo proattivo e risultati importanti. Insomma, senza girarci troppo intorno, mister Vecchi ha fatto il suo alla grande e proprio per questo, gli andrebbe data la seconda chance, partendo stavolta dall’inizio e potendo contribuire direttamente con la società alla creazione dell rosa 2024/25, ovviamente rivolta all’unica cosa che i tifosi aspettano da anni: la risalita in serie B. Se dunque mister Vecchi ha fatto la sua parte alla grande, cosa è mancato alla vittoria. A cogliere la storica promozione in serie B?

Due fattori importanti alla base della grande delusione

Sono due i fattori determinanti, a mio avviso, che hanno portato a questa conclusione, sì onorevolissima, ma in realtà molto deludente. Il primo riguarda la scelta del timing del cambiamento della guida tecnica. Ricordo in tutta umiltà che proprio da queste colonne avevo sollevato perplessità su alcune scelte del mister precedente, Aimo Diana, ma soprattutto sulla sua mancata individuazione di una formazione base su cui lavorare, su cui impostare un gioco credibile ed efficace. Su cui, insomma, trasmettere la propria dottrina calcistica. Così non è stato e probabilmente – sicuramente in totale buona fede e del resto un conto è scrivere e un altro è decidere – l’aver prolungato troppo a lungo l’attesa del cambio in panchina ha portato via un sacco di punti che sarebbero stati oro colato nella lunga corsa alle prime posizioni. L’avvento di Vecchi un mese e mezzo prima (anche se non ci sono controprove) avrebbe potuto innestare ben prima la corsa al recupero, e magari riuscire a piazzare il Lane al secondo posto in classifica. Secondo posto che, l’abbiamo visto e non lo scopriamo adesso, ci avrebbe risparmiato ben due partite, che non sono bruscolini. Ciò nonostante il Lane è arrivato in finale con 180′ e passa sul groppone in più di Avellino e Carrarese: questo fatto si è pagato, eccome. La diversa freschezza dei lupi irpini e quella dei marmisti toscani si è percepita alla grande in campo. Bastava guardare i volti dei nostri biancorossi alla fine delle ultime partite: la stanchezza era palpabile e ovviamente comprensibile. Peccato per tutto questo. Punto due: la sorte avversa. Premesso che la Carrarese ha meritato ampiamente la vittoria per quanto ha fatto vedere sia all’andata che al ritorno, non si può non mangiarsi le mani per la sfiga abbattutasi su di noi proprio negli ultimi incontri. Come dico spesso, la dea Eupalla è protagonista, ma in questa tornata decisiva ci ha voltato le spalle! Brutta strega….

Vecchi, commosso raccoglie comunque applausi a Carrara

Ferrari, Ronaldo, Golemic, Proia….

Se la Carrarese avesse dovuto fare a meno di tre/quattro pedine fondamentali, come ad esempio Finotto, Capezzi, De Gennaro e Schiavi, non saremo qui a parlare di sconfitta del Lane, ma probabilmente del contrario. Non esiste pure qui la prova del nove, ma è chiaro che privi di giocatori come Ferrari, Ronaldo, Golemic e Proia, per non parlare dei vari Cavion, Rolfini da tempo out, il Vicenza sia stato maledettamente penalizzato. Poi il tifo, la voglia di fare l’impresa possono anche fornire stimoli straordinari, ma certo è che anche dall’altra parte gli stimoli non mancavano. Basta dire che la Carrarese aspettava da 76 (!) anni la promozione in serie B, per avere l’idea dell’attesa spasmodica per questa partita vissuta in città e in provincia. In tutti questi anni sulla panchina della Carrarese si sono avvicendati peralto nomi illustri e noti: Orrico, Baldini, Lippi, Simoni, Bianchi, Baroni e altri come ha ricordato bene la Gazzetta dello Sport. L’ha spuntata invece mister Calabro, anch’egli subentrato in corsa come Stefano Vecchi, che ha saputo dare vita ad una formazione veramente forte in ogni parte del campo e in grado di esprimere un gioco corale di alto livello tecnico e tattico. Insomma per concludere anche una buona dose di sfortuna nelle ultime due partite decisive ha fatto il suo contro di noi. A questo punto non rimane che guardare avanti e riprendere seppur a malincuore il cammino, per farcela il prossimo anno.

Il gol in avvio ci è stato fatale ….

Come detto, la Carrarese nell’arco delle due partite ha oggettivamente meritato la promozione in serie B, sia per il gioco espresso, sia per la determinazione e la bravura dei suoi giocatori. C’è però un grosso rimpianto, grande come una casa, che è difficile da mandar giù. E’ il gol preso a soli 6 minuti dall’inizio della gara. Uno di quei gol che oltre a punirti ti danno anche il senso della partita, che cioè si parte malissimo e per giunta in trasferta e ancor più su campo sintetico. Anche nelle precedenti gare il Lane aveva rischiato di capitolare nel primo tempo, poi però era riuscito a fare muro e salvarsi. Questa volta la segnatura subìta racconta comunque pure della stanchezza fisica e mentale dei nostri ,che si sono fatti impallinare come polli su un cross prevedibile di Zanon spintosi sulla destra. La nostra difesa, che aveva tutto il tempo per organizzarsi, si è fatta invece sorprendere lasciando spazio e tempo al bomber di casa, Finotto, il quale non ha avtuo esitazioni e ha colpito senza pietà. Da quel momento l’incontro si è messo in discesa per i marmisti ed è stato a senso unico con il Lane che ha sì tentato, con vari moduli di imporre gioco e di arrivare al gol, ma non c’è stato niente da fare. Gli avversari – spiace dirlo – nella cicostanza hanno fatto vedere di possedere una marcia in più, e tutti i tentativi biancorossi sono naufragati miseramente. Anzi, la Carrarese ha avuto due/tre palle gol che potevano stroncare definitivamente le nostre speranze ben prima della fine . Noi in sostanza non siamo mai stati pericolosi, anche se nella ripresa è emersa almeno la voglia del gruppo biancorosso di cercare di fare il gol che poteva rmetterci in gioco. E’ andata così, purtroppo. Giocatori biancorossi straniti in lacrime. Sguardi perduti e tanta tanta amarezza. Che tristezza! Ma, come si dice nel calcio, ora dobbiamo guardare avanti per non sbagliare più il prossimo anno.

Buona estate!

Luciano Zanini

 

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Luciano Zanini