Serie C

Eupalla dice no ai lupi… e salva i gatti biancorossi…

Scritto da Luciano Zanini

EUPALLA DICE NO AI LUPI…

E SALVA I GATTI BIANCOROSSI

Ne ho viste di partite di calcio, ma Avellino vs Vicenza è una di quelle decisamente particolari. Che si fanno ricordare nel tempo. Si dice che il calcio non sia una scienza esatta, e questo modo di dire è stato ben ribadito nella gara di semifinale dei playoff di martedì sera 28 maggio 2024, disputata allo stadio Partenio Lombardi. Di fronte ad un pubblico caldo e numeroso (circa 12.000 i presenti), che non ha mai smesso di sostenere i propri beniamini nonostante i gol mancati, il nostro Lane ha trovato pane duro per i suoi denti. Ha incontrato un avversario veramente forte, capace di giostrare molto bene in ogni parte del campo, e composto da un gruppo di giocatori di alto livello, alcuni dei quali hanno calcato i campi della serie A, molti della serie B. L’avevo scritto – ma era una previsione, facile facile -, che l’incontro in terra campana sarebbe stato un banco di prova difficile, per noi. Tanto più che i lupi irpini potevano fare aggio sul fatto non secondario di aver disputato due partite in meno del Lane, essendo arrivati secondi in classifica nel loro campionato, e questo aspetto non è certo cosa da poco. Anzi. Insomma c’erano tutte le premesse oggettive per temere questa squadra, questo pubblico di Avellino, questo turno al Sud. Alla fine però – e questo è ciò che conta nel calcio come nella vita – possiamo dire che il Vicenza l’ha sfangata, ce l’ha fatta insomma a rimanere a galla. Riuscendo a cogliere un duplice obiettivo: un pareggio a reti inviolate fuori casa che fa sempre media inglese, e un ulteriore passo in avanti sulla strada delle gare senza sconfitta che ormai hanno raggiunto quota 20. Si tratta di un traguardo veramente significativo sia per la storia personale di Stefano Vecchi che, soprattutto, per quella biancorossa. A pensarci bene, abbiamo veramente rischiato tantissimo al Partenio Lombardi, e se con la mente rivedo il film della partita mi tornano nitidi i sei/sette momenti in cui, per un motivo o per l’altro, la rete di Confente è rimasta inviolata, quando sembrava gol fatto, quando per due volte la traversa ha detto no agli avanti irpini facendo tirare un lungo sospiro di sollievo ai tifosi vicentini. Ma che sofferenza!

La mano della dea Eupalla è stata decisiva

Del resto basta solo ricordarli quei momenti per dire che ci è andata strabenissimo, e che in caso anche minimamente diverso adesso saremmo qui a parlare di un risultato difficile da ribaltare, mentre invece domenica sera potremo scendere in campo avendo recuperato energie e autostima, in modo da giocarcela alla pari, però dentro le mura amiche del Menti e senza che l’Avellino possa far valere altro che una sua eventuale vittoria. Ma torniamo al Partenio Lombardi, uno stadio tutto verde ma con la solita rumorosa e vivace presenza dei nostri tifosi biancorossi, giunti qui in 250 nonostante la notevole distanza tra le due città. La partita inizia all’insegna della forte spinta dei lupi locali che fanno subito capire le proprie intenzioni. Al 14′ l’Avellino è in avanti sulla fascia sinistra: parte un cross calibrato verso il centro area dove il superbomber di casa Cosimo Patierno (20 gol fatti nel campionato appena concluso) si fa trovare (ahi!) perfettamente smarcato, ma invece di indirizzare, come potrebbe, la sfera in porta riesce a spedirla fuori alla sinistra di un Confente battutissimo. E’ il primo campanello d’allarme, e anche il primo intervento della dea Eupalla che ha in qualche modo confuso il bomber. Ci sono poi due azioni di rimessa del Lane. La prima si conclude con un tiro da fuori di Della Morte, ma senza troppa convinzione. La seconda è frutto di un’azione personale insistita di Delle Monache (entrato sin dall’inizio per disporre di un attaccante più fresco, grande movimento il suo) che si ricava bene lo spazio per un bel tiro, ma di poco sopra la traversa. Pare insomma che il Lane stia per riprendere campo, ma ecco che l’Avellino torna a premere e si presenta in avanti con Liotti, e sempre sulla sinistra: pronto il suo cross per il centro area dove per la seconda volta Patierno ha palla e porta disponibili per fare gol. Ma l’attaccante irpino tocca il pallone di destro e lo spedisce sopra la traversa riuscendo a fare la cosa più difficile: sbagliare un gol fatto. E qui Eupalla numero 2. Ma non è finita perchè i lupi sono veramente scatenati e il Lane soffre come un cane. Al 38′ arriva la terza occasione da gol per loro. Da calcio d’angolo la palla perviene a Thiago Chonek che di testa impatta a colpo sicuro, però questa volta ci salva la traversa con Confente battuto. Eupalla n 3. Sulla respinta il solito Cosimo Patierno si trova tra i piedi la sfera da mettere in rete, ma evidentemente è stregato perchè da pochi passi riesce a buttare la palla fuori. Eupalla n 4. E non è finita perchè al 45′ l’ex-Gori ha una buona chance ma sbaglia la mira dalla distanza e il pallone esce sulla sinistra di Confente.

La ripresa sempre di marca avellinese

Il secondo tempo inizia nel segno dell’Avellino che – sebbene abbia già prodotto uno sforzo notevolissimo nei primi 45′, e mostri un certo logico calo – mantiene però il dominio del gioco e cerca il gol ad ogni costo. Siamo al 58′, ed ecco materializzarsi l’intervento n 5 della solita dea Eupalla. Protagonista assoluto nel bene e nel male (per l’Avellino) l’ex-biancorosso Gori, il quale al limite dell’area compie un vero capolavoro tecnico riuscendo a smarcarsi, girarsi e tirare una botta a colpo sicuro. Non ha fatto i conti però con l’onnipresente dea del calcio che accompagna la sfera a stamparsi nuovamente sulla traversa. Mani nei capelli del biondo ex, ma il pallone perviene al collega Cosimo che, astutamente spinto ma non troppo dall’esperto Laezza, grande ex di queste parti, ancora una volta mette fuori. Nel caso di specie il merito va tutto al nostro difensore che ha indovinato la mossa perfetta, pur rischiando il penalty. Ancora gli irpini alla ricerca del vantaggio su un cross basso dalla sinistra ma Rigione (ex Chievo), spintosi in avanti, non trova l’impatto giusto e calcia fuori a due passi dalla rete. Eupalla n 6. Il Vicenza nel frattempo pur se pressato e frastornato riesce a tenere botta, cercando di colpire di rimessa. Una prima volta c’è il solito generoso Pippone Costa che su punizione da grande distanza trova il tiro giusto, arcuato e a calare, ma la sfera esce di poco. Segue un’azione del Lane con un paio di passaggi rapidi che mettono il neo entrato Talarico nelle condizioni di battere a rete, seppur ad una certa distanza. Lui tira in effetti ma ne esce un prodotto alto sulla traversa. Arriviamo così al minuto 84′ sempre con gli irpini all’assalto della nostra porta. L’azione si sviluppa sulla destra con Ricciardi che crossa molto bene al centro. E l’imbattuto Confente, forse debilitato dai tanti rischi corsi, esce a farfalle lasciando il pallone nella proprietà di Marco Marconi, bomber di levatura, il quale però riesce a spedire fuori a porta vuota. Eupalla n 7. C’è di che strabuzzare gli occhi ma il risultato è ancora inchiodato sullo 0 a 0. E al 91′ succede qualcosa che (magari) si sarebbe potuta definire “beffa-miracolo”. Succede quando Costa batte una punizione sulla destra nella metà campo avellinese: bellissimo il taglio che scavalca difensori e attaccanti nostri, pervenendo sul capoccione di capitan Golemic che stacca perfettamente e indirizza in porta da pochi metri. L’estremo Ghidotti riesce però a deviare in angolo evitando la clamorosa sconfitta dei suoi. Termina qui, e anche questa partita finisce in archivio, ma non sarà facilmente dimenticata. Ora testa, cuore, tanta grinta e voglia di vincere al Menti Domenica 2 giugno alle ore 21, per festeggiare degnamente la Festa della Repubblica.

Difficile dare voti in una partita così

Ci sarebbero da dire tante altre cose su una partita del genere. Ma a questo punto vale l’antico proverbio che recita “a caval donato… etc.”, per dire che ci teniamo stretto il pareggio conquistato con tanta fortuna, e che dobbiamo vedere come un segno del destino calcistico. Pur presente la forza dell’Avellino, noi abbiamo giocato cinque gare in quindici giorni, roba da sfiancare, loro solo tre, però siamo ancora qui a giocarcela in casa, potendo usufruire di un giorno in più di riposo. Insomma le prospettive per potercela fare ci sono ancora e tutto dipenderà dalla voglia di arrivare alla finale, dalla determinazione, e dalle scelte tattiche di Stefano Vecchi che pare anche fortunato oltre che bravo. Un abbinamento questo di solito vincente, ma sempre confidando che la dea Eupalla non ci volti le spalle dopo averci sostenuto all’andata. Non possiamo deluderla, dobbiamo giocare alla grande!

Luciano Zanini

Sull'Autore

Luciano Zanini