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Primo round al Lane.. ma non abbiamo fatto nulla…

Scritto da Luciano Zanini

PRIMO ROUND AL LANE !

MA NON ABBIAMO FATTO NULLA ….

Finalmente è arrivata la partita-clou del campionato. O meglio una delle partite-clou perchè nell’aria vicentina c’è voglia di altro. Di farne ancora di partite così. Non il prossimo anno, ma subito in questi playoff. La gara di mercoledì sera al Menti delle grandissime occasioni è stata un evento sia sportivo che in qualche modo sociale. Sportivo calcistico è chiaro, sociale perchè l’appuntamento con il Padova era stato spostato per via delle turbolenze atmosferiche che, come noto, hanno imperversato su Vicenza e provincia creando problemi grossi e spesso drammatici. Una partita quindi “sofferta” già prima della sua materializzazione, che poi per fortuna si è rivelata un toccasana per dimenticare un pò questo e quello di spiacevole accaduto in questi giorni. Il calcio assume anche questa particolare funzione in alcuni casi. Senza dimenticare naturalmente – accanto alle problematiche meteo – il problemino legato all’ordine pubblico, visto il recente comportamento dei tifosi tarantini, visto che di derby veneto per ecellenza si parla. Non sono più, oggi, i tempi delle partite in cui il tifo veniva espresso entro binari di correttezza verbale e fisica. Ricordo ad esempio – perchè rimasto negli annali della storia del Lane – il derby Vicenza-Padova del 12 dicembre 1954, quando a seguito della pressione del pubblico sulle reti di bordo campo (con conseguente rottura delle stesse in più punti e posizionamento dei tifosi a ridosso delle linee laterali del terreno di gioco), la partita potè riprendere subito dopo una breve interruzione per proseguire senza problemi, pur nella contiguità delle due tifoserie, finendo con la vittoria del Lane per 1 a 0. Altri tempi, si dirà, ed è vero, però fa bene ricordare il passato, magari per cercare di prenderne insegnamenti positivi. Allora 1 a 0, mercoledi sera 2 a 0. Un risultato che parla da solo, e dice che si è trattato di una vittoria importantissima sia per il morale dei biancorossi, che per il semplice aspetto numerico. Però con un “ma” grande come una casa: ossia, bene!… ma non abbiamo fatto ancora nulla, perchè come ovvio si tratta di un primo tempo della partita di 180′ tra due big del campionato. Che attende l’esito della ripresa nella città del Santo.

La mano di Vecchi si è vista più che mai …

Ho scritto più volte, a costo di annoiare, e sin dal suo arrivo, che Stefano Vecchi è l’uomo giusto per il Lane, visto il suo curriculum e anche il suo modo “bergamasco” di porsi: poche chiacchiere e preferenza per i fatti. La sua “penetrazione” nel mondo biancorosso è stata graduale ma costante, autorevole più che autoritaria, riuscendo veramente a rivoltare una squadra alla deriva come un calzino, e questo, comunque vadano le cose (ma facciamo i debiri scongiuri!). Proprio in questa partita di importanza cruciale, mister Vecchi ha mostrato la sua competenza e accortezza, mettendo in campo una formazione azzeccata in ogni senso. Conferma per la difesa, che è blocco esperto e granitico, con l’innesto di Sandon al posto di Laezza, bisognoso di tirare un pò il fiato. Quindi l’innesto di due ragazzini in gamba come Talarico e Tronchin, in rigoroso ordine alfabetico, nell’intento di dare appoggio sostanzioso al cervello Pompeu Ronaldo Da Silva, che non può certamente sempre portare la croce e cantare. Tanto è vero che il nostro numero 10, apparso un pò meno brillante del solito perchè carico di partite, è riuscito egualmente a disputare una gara meno appariscente, ma di sostanza, giostrando più indietro rispetto alle gare precedenti. Insomma, un centrocampo più manovriero e tattico, per imbrigliare i padovani, cercando poi i lanci lunghi delle ripartenze. Che hanno esaltato i nostri attaccanti sia per la scioltezza della manovra, sia per l’incisività della stessa. Il Padova è rimasto avvolto dal gioco dei biancorossi e non è riuscito mai ad entrare in area con azioni manovrate. Le sue due uniche occasioni in effetti sono arrivate da tiri da lontano, anche se pericolosi. E qui va detto subito che la buona stella – io la chiamo dea Eupalla che presiede al calcio – ci ha dato una grande mano perchè, nel primo caso, Vargas poteva segnare, ma ha gettato alle ortiche un pallone che doveva finire in porta. Nel secondo, il neo-entrato padovano Cretella ha centrato un palo clamoroso, che ci ha salvato dal 2 a 1, ossia un risultato a risico pieno per il ritorno. In altre parole: grazie Eupalla!

Ferrari, Costa, Golemic e Della Morte: il poker vincente !

Ogni partita ha una storia a sè e i protagonisti principali cambiano spesso. Per il derby estraggo quattro nomi di giocatori biancorossi risultati sopra le righe, in senso positivo. Sul podio questa volta sale di diritto il pazzo Ferrari che ha fatto vedere di che pasta è fatto. Lo abbiamo aspettato dopo un avvio faticoso, incerto, ma poi con l’arrivo di Vecchi, ecco il tocco magico del mister. E Franco riprende a macinare prestazioni e gol. Da vero bomber, da rapinatore dell’area, da cabezon che infila la porta. I due gol sono la sintesi perfetta del suo profilo. Voto 9. Subito dopo ecco la volta di Pippone Costa, uno che sembra giochi divertendosi anche quando si batte fisicamente contro l’avversario. Una gara, la sua, semplicemente perfetta, sia in fase difensiva che propositiva, dato che i gol e le occasioni sono passate dai suoi piedini. Ma quanti polmoni hai Pippo? Voto 8 e 1/2 , ma solo perchè i 2 gol di Ferrari fanno aggio sul punteggio. Golemic dal canto suo ha dimostrato ancora una volta di essere il perno insostituibile della difesa, e d’altra parte il suo curriculum è quello di un giocatore di serie superiore. Voto 8. Infine Matteo Della Morte, come sempre, ha fatto venire il mal di testa agli avversari, con le sue finte, i dribbling, le aperture millimetriche verso i compagni. Nei due gol c’è sempre il suo zampino illuminante, e quando tocca palla lui quasi sempre c’è spettacolo puro. Voto 8 al nostro “piccolo Sivori”. E gli altri? Tutti intorno al voto 7 . Tutti bravi!

Azioni da gol spettacolari, il Padova sorpreso…

Nel derby conta sempre il risultato, molto più del gioco espresso, ma in questa circostanza va detto appunto che oltre al risultato non è certo mancato il gioco spettacolare offerto dai biancorossi. La prima rete è semplicemente entusiasmante: al 10′ Della Morte gigioneggia sulla destra, sfianca il suo marcatore con finte e controfinte e poi, improvvisamente, apre dall’altra parte del campo con un lancio spettacolare che pesca Pippo Costa libero. Questi tocca al volo verso il centro area dove el loco si trova pronto e la mette dentro con un tiro che sorprende il buon Donnarumma. In sostanza un’azione bellissima, da incorniciare. Menti in visibilio e Lane che gioca e domina la gara. Pian piano però i dottori si riprendono e riescono a conquistare stabilmente terreno arrivando a sfiorare il gol con un’azione condotta da Bortolussi che serve Vargas, solissimo: il sudamericano manca clamorosamente il bersaglio. Siamo al 33′ e l’inerzia della sfida vede il Lane contrato ma pronto alle ripartenze, il Padova imposta il gioco. Nella ripresa c’è anche una ripresa del Vicenza che vuole fare il bis. E ancora una volta, come in occasione del primo gol, tutto è spettacolare. Inizia Della Morte che appoggia a Tronchin: tocco per Costa che si invola verso l’area servendo Pellegrini, il quale crossa rapido in area dove Talarico riesce a tirare colpendo la traversa. Sulla respinta chi arriva per primo? Franco, che di testa infila il pallone in rete facendo crollare (quasi) il Menti. Il gol in effetti ci voleva per mettere le cose a posto e regalare gioia e un pò di tranquillità in casa biancorossa. Il Padova però non ci sta e continua a fare gioco con decisione, senza riuscire ad entrare efficacemente in area. Crea comunque due pericoli, su altrettanti tiri dalla distanza. Entrambi di Cretella su punizione. Sul primo, indirizzato all’incrocio dei pali, Confente è attento e fa la parata della partita deviando in angolo. Sul secondo, come detto, è il palo a salvarci. Siamo al 40′ e ormai la gara è incanalata verso l’epilogo favorevole per noi.

Ora a Padova, seguendo il Vecchi-pensiero !

Non possiamo nasconderci che la vittoria con il classico punteggio di 2 a 0, rappresenta un punto a nostro favore. Ovvio. Tuttavia, se pensassimo di andare a Padova con l’idea di lasciare il pallino in mano a Oddo e compagni, sarebbe semplicemente suicida. Del resto basta riportare il Vecchi-pensiero espresso al termine della partita, mercoledì sera. Lo riporto perchè è sintetico: “Dobbiamo scendere in campo con la stessa determinazione e voglia che abbiamo fatto vedere stasera. Dobbiamo ripetere la stessa gara, nè più nè meno. Su questo non ci sono dubbi, nè ci sono alternative. Si va a Padova per giocarci un’altra finale.”. Più chiaro di così….

Luciano Zanini

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