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Chiampo:anatomia di un successo

CHIAMPO ANATOMIA DI UN SUCCESSO.

IL D.S. ROBERTO NEGRO CI RACCONTA LA GRANDE STAGIONE.

“LA NOSTRA E’ UNA STORIA CHE PARTE DA LONTANO.”

 

Con il Direttore Sportivo del Chiampo Robertino Negro parliamo della grande cavalcata che ha portato meritatamene la compagine giallo-verde in Eccellenza dopo una stagione tiratissima e faticosa.

Di lui conosciamo tutto, 54 anni, nato e cresciuto a Chiampo, da 5 anni al servizio dei colori del suo paese, fratello del grande campione Paolo capitano della Lazio e poi di Siena, Bologna , Brescia, grande conoscitore del mondo dilettantistico e dopo la grande festa a bocce ferme, con lui parliamo della stagione appena conclusa.

Roberto da dove partiamoPartiamo dalla grande gioia per la vittoria di domenica che è stata l’epilogo di una grande stagione, dalla grande festa per la città di Chiampo, dalla soddisfazione che ci ripaga di tutto, dopo un anno molto faticoso. Il nostro successo però parte da lontano, con la costruzione di un grande settore giovanile, dal coinvolgimento di tanti genitori, dalle relazioni positive con le società limitrofe, cosa non scontata fino a qualche anno fa. Da parte mia sono contento perché la mia missione era ripartire dal paese, dalla voglia di costruire qualcosa d’importante per Chiampo, dal riaccendere l’entusiasmo per la città.”

Condivisione, appartenenza, passione per il tuo paese…e dopo ? Dopo, passo dopo passo, abbiamo 3 squadre giovanili nelle regionali, abbiamo inserito in prima squadra giocatori dalla grande personalità e dal grande valore umano che è ingrediente fondamentale per costruire buoni rapporti, poi uno staff preparato, un mister competente, un pizzico di fortuna, ma soprattutto una società sempre presente, credo di essere mancato al campo d’allenamento solo pochissime volte.”

Nella foto di Monica Centomo Negro è l’ultimo a destra, Melis è sul lato opposto

Una prima parte della stagione con alti e bassi, una seconda da record …” Ero convinto che la squadra che abbiamo costruito ad agosto fosse la migliore del torneo, con l’inserimento dei nuovi ( Cervellin, Visonà, Lovato, Cavaliere )  all’inizio bisognava aver pazienza e nelle difficoltà abbiamo sempre costruito per arrivare al meglio, il girone di ritorno lo ha dimostrato, grande empatia tra tutti i giocatori, voglia di esserci come quella di Federico Braggio che dopo il grave infortunio era presente a tutti gli allenamenti, ci siamo sentiti come una grande famiglia, personalmente una grande soddisfazione per aver creato insieme agli altri tutto questo.”

Federico Braggio

La grande festa è passata….ora si presenta l’Eccellenza. “ Considero la categoria la serie A dei dilettanti, una categoria bella tosta con giocatori di spessore, però dico testa sulle spalle e piedi per terra, senza voli pindalici, o promesse strane,  vogliamo consolidare la nostra presenza con una sana programmazione che partirà dalla settimana prossima. Abbiamo esempi meravigliosi come il Longare di quest’anno che ha dato filo da torcere a molte corazzate, mantenendo la categoria. La nostra identità non sarà stravolta, vogliamo essere ancora umili e come quest’anno lavorando e divertendoci, andare avanti senza montarsi la testa.

Un pensiero, una dedica, un ringraziamento…” L’elenco sarebbe lungo, ma un abbraccio speciale lo merita il nostro capitano Melis Marco all’età di 39 chiude la carriera nella squadra del suo paese vincendo un campionato, il giusto coronamento per una persona speciale, un grande giocatore, un esempio per tutti, anche nell’ultimo periodo dopo l’infortunio. Una vita con questi colori, frutto di amore, empatia, per il suo paese, a lui dobbiamo molto per quello che ha fatto in tutti questi anni. Faremo di tutto perché questo patrimonio umano rimanga nella nostra società anche dopo aver appeso le scarpe al chiodo.”

Melis con il dg Corato

 

 

 

Sull'Autore

Maurizio Lissandrini