Ogni tanto una disgressione lontano dal nostro calciovicentino non guasta anche perchè il football della serie A è pur sempre uno sport che si gioca in undici prendendo a calci un pallone, con un solo giocatore che lo può prendere con le mani. Le regole sono le stesse della terza categoria anche se da una parte c’è una squadra arbitrale di 6 persone con tanta tecnologia e dall’altro un giovane direttore di gara alle prime armi.
Da ieri sera l’Inter è sicura di poter mettere sul petto lo scudetto e la seconda stella anche se ovviamente dovrà attendere il primo luglio prima di sfilarlo dalle maglie del Napoli. Lo ha vinto con 5 giornate d’anticipo e con una serie impressionante di record: ha il miglior attacco (79 gol fatti contro i 64 del Milan) la miglior difesa (18 gol subiti contro i 26 di Juventus e Bologna) e ovviamente la miglior differenza reti. Ha il capocannoniere della massima serie (Lautaro Martinez 23 reti davanti a Vlahovic con 16 e Giraud con 13) ; ha sempre segnato almeno un gol nelle ultime 41 partite (la serie record è della Juve con 44 partite in cui è andata a segno). Ha realizzato con 16 marcatori diversi e 17 gol sono stati realizzati dai difensori Ha perso una sola partita con il Sassuolo in casa e ha pareggiato 5 volte vincendo in 27 occasioni. Come i partenopei lo scorso anno ha sostanzialmente dominato il torneo e un pò tutti lo hanno ammesso.
Il pelo nell’uovo
Va detto comunque che la corazzata nerazzurra ha avuto sicuramente una flessione nelle ultime gare: prima della chiara vittoria sul Milan, comunque sofferta nel finale, ha pareggiato in casa con il Cagliari, vinto di misura sull’Udinese con il gol di Frattesi nel recupero, pareggiato con il Napoli. Nelle ultime 7 partite ha subito 6 reti dopo che nelle precedenti 27 ne aveva subite 12. E in queste gare non è stato sostenuto dai gol di Lautaro a secco dalla gara con il Lecce ovvero da 7 giornate. Ma la squadra di Inzaghi non è nuova a queste flessioni di rendimento visto che due anni fa in occasione dello scudetto perso con il Milan fra febbraio e marzo incappò in 7 gare disgraziate in cui perse con Milan, Sassuolo e Bologna, pareggiando con Napoli, Genoa, Torino e Fiorentina. Quest’anno l’Inter ha attraversato una crisi analoga (più celata) che gli è costata l’eliminazione di Madrid in Champions e che ha pagato meno in campionato in virtù del tesoretto di punti accumulato nei mesi precedenti. Ma anche in virtù di una sostanziale assenza di avversari: il Milan secondo in classifica è a -17 dai nerazzurri, ha perso entrambi i derby meneghini con parziali netti 7 gol subiti contro i 2 fatti. Ed inoltre ha lasciato punti un pò ovunque
E non ha certo fatto meglio la Juventus che dopo aver tenuto testa agli avversari fino a gennaio ha ceduto di schianto con una serie negativa impressionante: dalla 22 giornata i bianconeri hanno vinto solo con Frosinone e Fiorentina, pareggiando 6 volte e perdendo 4 partite raggranellando appena 12 in 12 partite:una media da retrocessione che ha fatto arretrare la squadra di Allegri in terza piazza con il misero vantaggio di due punti sulla vera rivelazione di questa stagione il Bologna– I felsinei guidati con mano saggio dall’emergente Thiago Silva hanno vinto 18 partite su 33 e grazie al chiaro successo sulla Roma hanno conquistato la quasi certezza di un posto in Champions per la prossima stagione.
Le rappresentanti italiane saranno 5 nella prossima edizione del massimo torneo continentale e il Bologna grazie sopratutto al successo dell’Olimpico vanta oggi 7 punti sulla Roma (che deve giocare l’ultimo pezzo della gara di Udine) 8 sull’Atalanta (che deve recuperare la gara con la Fiorentina) 10 punti sulla Lazio e addirittura 13 punti sul Napoli che è la squadra che è maggiormente arretrata rispetto allo scorso anno perdendo più di 30 punti in dodici mesi. Con Calzona che non è riuscito a ritoccare il percorso negativo di Garcia e Mazzarri, tutti clamorosamente in deficit di punti rispetto a Spalletti.
Tenterà l’aggancio a questo gruppo la Fiorentina staccato di due punti dal Napoli con una gara ancora da recuperare. I viola aprono il gruppo delle squadre della metà classifica: Torino a 46, Monza a 43, Genoa a 39. A parte i granata di Juric ci sono qui altre due formazioni che hanno fatto meglio di quanto si poteva prevedere in vigilia: il Monza formazione più “italiana” del lotto e il Genoa della rivelazione Gudmusson (13 gol realizzati).
Zona retrocessione
Se per lo scudetto il discorso si è chiuso ieri sera, per la retrocessione rimangono ancora 5 tappe decisive: la Salernitana con 15 punti ha due piedi in B con la matematica che potrebbe già domenica emettere un verdetto scritto da tempo. E’ messo male il Sassuolo che perdendo con il Lecce si è notevolmente complicata la vita, consentendo ai salentini di mettersi ormai al riparo da sorprese. I nero verdi hanno fatto risultati notevoli con le grandi (hanno battuto l’Inter a Milano e la Juventus a Reggio, pareggiando con il Milan ) ma poi hanno perso molti degli scontri diretti. Si giocheranno la salvezza con Fiorentina, Inter, Genoa, Cagliari e Lazio. Due punti sopra ci sono Frosinone e Udinese (con i bianconeri che devono completare la gara con la Roma). Un bel vantaggio lo ha conquistato il Verona battendo l’Udinese e bisogna proprio dire che in Piazza Bra devono erigere un momumento a Baroni che dopo le cessioni di gennaio sta facendo miracoli conquistando punti in campi complicati. Gli stessi punti del Verona li ha l’Empoli mentre il Cagliari ha 32 punti e dopo i pareggi ottenuti con Inter e Juventus sembra destinato ad un altra stagione in Massima serie !