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La Serie A: i dieci giorni che potrebbero aver deciso il campionato

Scritto da Federico Formisano

L’analisi della Serie A a cura di Federico Formisano

Il 27 gennaio la Juventus scende in campo con l’Empoli da prima in classifica con 52  punti davanti all’Inter che reduce dalla Super Coppa e con una gara da recuperare di punti ne ha 51. Molti osservatori pensano che la stagione stia prendendo una piega favorevole alla Vecchia Signora: sei successi consecutivi dopo il pareggio di Genoa hanno dato una sensazione di forza confortata maggiormente dall’eccezionale momento di forma di Dusan Vlahovic che in questi sei successi è protagonista con 6 segnature. Dopo qualche risultato ottenuto nei minuti finali e di misura come con il Verona, a Frosinone e a Salerno, i bianconeri hanno superato di slancio le gare con Frosinone (ritorno), Sassuolo e Lecce realizzando ben 10 reti senza subirne alcuna.

Vlaovic (Da legaserieA)

L’Inter nel frattempo è volato in Arabia a disputare e a vincere la Super Coppa ma è anche incappato nel pareggio di Genova, nella tirata e contestata vittoria con il Verona e si appresta a tornare a battersi sull’altro fronte importante quello della Champions League che distoglie sicuramente molte energie mentali e fisiche. In quel momento non in pochi pensano dunque alla Juve come la potenziale favorita per lo scudetto.

Che cosa sia successo nei dieci giorni successivi forse dovrebbe essere indagato più a livello psicologico che calcistico in senso stretto: La squadra di Allegri ha giocato tre partite mediocri infarcite di errori e di leggerezze difensive: ha pareggiato allo Stadium con l’Empoli, ha perso con i nerazzurri il match clou di San Siro riuscendo in  90′ a non impegnare mai seriamente il portiere Sommer e ha concluso poi nel turno casalingo con l’Udinese incappando in un imprevedibile sconfitta: in tre gare ha realizzato un gol subendone tre e mettendo in carniere la modestia di un punto.

Allegri

Nello stesso periodo l’Inter ha piazzato tre acuti vincendo a Firenze (1-0 con un rigore sbagliato dai gigliati) in casa con i bianconeri grazie ad un autorete e infine vincendo 4-2  a Roma dopo aver chiuso sotto il primo tempo.  Onestamente bisogna dire che l’Inter è stata grande squadra solo nel secondo tempo con la Roma anche se la gara con la Juventus è stata chiaramente a favore dei nerazzurri. Ma pur senza brillare ha messo da parte 9 punti importantissimi che l’hanno portata in testa alla classifica con 7 punti di vantaggio ed una gara da recuperare (con l’Atalanta).

 

I previsionisti di professione hanno dovuto ricredersi. E oggi ben difficilmente si può trovare qualcuno che non immagini lo scudetto attaccato sulle maglie nerazzurre a maggio. Dieci giorni in sostanza per cambiare il destino di una stagione. Anche se l’ultima parola non è ancora detta e scritta…

La stagione ha ancora davanti 14 partite (15 per i nerazzurri) che mettono in palio 42 punti, tanti ancora per poter già pensare alla prossima stagione.  Il vantaggio dei nerazzurri è solido e conta anche su due fattori non proprio trascurabili: l’Inter è in vantaggio con la Juve negli scontri diretti e quindi è come se avessero un punto in più in classifica visto che lo spareggio per il titolo non è previsto. Inoltre nella seconda parte di stagione ha avuto un calendario ben più impegnativo della prima inseguitrice avendo già giocato con Fiorentina, Juventus e Roma che sono tra le prime 7 squadre del campionato mentre la Juve ha già giocato con formazioni di seconda fascia come Sassuolo, Lecce, Empoli e Udinese.  Inoltre l’Inter ha dalla sua parte i numeri prodigiosi di una stagione difficilmente eguagliabile: vanta un + 43 di differenza reti che la collocano ampiamente in testa alla classifica sia per numero di gol fatti (55 contro il 47 del Milan e i 44 dell’Atalanta e i soli 37 della Juve) sia per quelli subiti (12 contro i 15 dei bianconeri).

Ma attenzione perchè un pericolo potrebbe arrivare per l’Inter dal Milan: i cugini rossoneri nel girone di ritorno hanno ottenuto 4 successi  (con Roma, Udinese, Frosinone e Napoli) pareggiando solo con il Bologna. Hanno già incontrato tre big come Roma, Napoli e Bologna e devono ancora giocare con i nerazzurri (che però la gara d’andata l’hanno vinta per 5-1). Oggi in sostanza la squadra di Pioli sembra decisa a soppiantare i bianconeri come antagonista principali dei concittadini.  Il derby che potrebbe veramente rappresentare l’ultima insidia è vero collocato al 21 di aprile, quando le sorti di questo campionato potrebbe già essere segnate.

Luigi Garlando della Gazzetta dello Sport ha svolto poi bene il ruolo di avvocato del diavolo ricordando i punti persi dai nerazzurri nello stesso periodo dello scorso anno, l’età media dei suoi giocatori e l’insostituibilità dei vari Lautaro e Calhanoglou pur nella ricchezza dell’organico a disposizione di mister Inzaghi.

Il Campionato è dunque ancora aperto e bello da vedere anche se al momento solo le prime tre della graduatoria hanno veramente la possibilità di battersi per il titolo: sta bene e sta giocando un bel calcio l’Atalanta di mister Gasperini ma è staccata di 18 punti dall’Inter e di 10 dal terzo posto del Milan.  I bergamaschi hanno passeggiato anche a Genova contro i rossoblu che, a Marassi, avevano fermato sia l’Inter che la Juventus.  Gasperini trasforma veramente il piombo in oro come è dimostrato da quello che stanno facendo giocatori come Koopmeiners, Scalvini, De Roon, Ederson e Lookman  ma sopratutto Charles De Ketelaere che l’anno scorso al Milan ha fatto la comparsa e quest’anno delizia con le sue giocate come il gol realizzato al Genoa

Al quinto posto c’è il Bologna di Thiago Motta che prosegue la sua stagione ricca di soddisfazioni e di imprese l’ultima delle quali con il Lecce strapazzato da Orsolini e company con gol di buona fattura. Tra gli scalpi di Zikzee  e c. anche il duplice pareggio di Milano con Inter e Milan e l’eliminazione dei nerazzurri (sempre a San Siro) dalla Coppa Italia. Stasera giocando al Dallara con la Fiorentina il recupero il Bologna potrebbe agganciare l’Atalanta al quarto posto e giocare le sue carti per la Champions del prossimo anno.

La Roma dopo il cambio di allenatore con l’arrivo di De Rossi ha vinto tre gare ma è successivamente incappata nella sconfitta con i nerazzurri.E’ attualmente sesta in classifica con 38 punti e precede di un solo punto Fiorentina e Lazio che hanno una gara in meno.  O la coppia Lukaku – Dybala cambia veramente passo o la Roma rischia seriamente di trovarsi fuori dalle Coppe Europee. Per la verità stenta anche l’altra romana la Lazio di Sarri che sta tenendo un profilo basso molto diverso dal campionato scoppiettante dello scorso anno.

Infine il Napoli perdendo con il Milan ha certificato la sua uscita di scena dalle alte posizioni di classifica anche se con una serie di risultati positivi (presto torna Osimeh dalla Coppa d’Africa)  potrebbe ancora riassestare una classifica sin qui molto deludente. Con Mazzarri in panchina Il Napoli ha perso con Inter, Juve, Roma, Torino e Milan vincendo con Cagliari, Salernitana e Verona e ottenendo due pareggi. Ha tenuto in sostanza una media salvezza ma non certo un passo che possa portare in Europa.

Walter Mazzarri

La zona retrocessione

Dal Lecce (24 punti) in giù sono otto le squadre impegnate nella lotta per non retrocedere dando per scontato che i 29 punti del Genoa e i 30 del Monza dovrebbero assicurare una conclusione di campionato tranquilla per le squadre guidate da Gilardino e Palladino . Il Lecce e il Frosinone (23 punti) hanno vissuto momenti molto più rassicuranti degli attuali. La squadra di Di Francesco ad esempio ha perso 6 delle ultime 8 gare battendo il Cagliari e  pareggiando con il Verona, ma intanto ha subito una caterva di gol (4 dal Napoli, 5 dall’Atalanta e dalla Fiorentina) al punto che oggi ha la difesa più battuta della serie A.

L’Udinese (22 punti)ha dato un colpo di ala importante vincendo a Torino proprio nel momento in cui il cambio di allenatore sembrava aver cessato di produrre effetti positivi-.  Prima di Torino la formazione friulana aveva perso con Lazio, Atalanta e Milan e pareggiato con Monza e Fiorentina.

Alle spalle delle zebre a 21 punti c’è l‘Empoli a sua volta in risalita dopo l’arrivo di Nicola in panchina: i toscani sono imbattuti da quattro turni (vittorie su Monza e Salernitana e pareggi con Juventus  e Genoa). A quota 20 c’è il Sassuolo che proprio non riesce a risollevarsi da una situazione di incertezza con mister Dionisi sempre più in graticola. I Neroverdi vantano un punto più del Verona in cui Baroni sta facendo un vero miracolo sportivo dopo che gli hanno venduto 12 giocatori mettendogli a disposizione elementi di incerta caratura . Come si sa i miracoli non sempre riescono fino in fondo e noi siamo tra coloro i quali dubitano fortemente sulle possibilità di salvezza degli scaligeri

Ancora più sotto a quota 18 e a quota 13 stanno Cagliari e Salernitana con i campani che appaiono anche sfortunati soccombendo spesso per episodi: già un portento riuscì con Nicola in panchina . Adesso tocca al terzo allenatore  (Liverani) cercare la disperata impresa ma devono arrivare subito risultati per cambiare un destino che appare scontato.

 

 

 

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Federico Formisano