MEZZA DISFATTA A NOVARA…
MA CHE DISDETTA !!
Per una volta ( e parlo di questo campionato) che il Vicenza interpreta un tempo “spettacolare” quanto a gioco, intensità, pallegol create, emozioni a gògò, cosa ti combina la dea Eupalla versione piemontese? Una bella frittata indigesta, proprio difficile da digerire. Già perché, dopo aver esultato (forse troppo, ma è comprensibile e umano) per la remuntada realizzata negli ultimi minuti supplementari e con un gol dalla fattura pregevolissima – siamo a Novara domenica pomeriggio e il Lane ha segnato il 2 a 1 con Pippo Costa, su cross perfetto del redivivo loco Ferrari -, ecco trasfigurarsi il solito Lane che si perde, si affloscia, si impappina e si becca la punizione severissima del 2 a 2. Che disdetta, e che rabbia però! I novaresi evidentemente non ci stanno proprio a perdere, e nonostante siano ultimi in classifica, si buttano in avanti dopo il gol di Costa come un sol uomo. Fraseggiano rapidi e ficcanti, riescono a conquistare un angolo. Un angolo d’oro per loro, visto che sulla battuta il pallone arriva in area, da qui viene rimesso in gioco e il tiro successivo rasoterra trova un balbettante Confente, circondato da troppe maglie blu, che non riesce a bloccare la sfera, preda finale del subentrato Scappini che la tocca in rete ( era pure in fuorigioco). Esplode stavolta l’esultanza da vittoria della finale champions dei novaresi e del pubblico di casa, che probabilmente non si aspettava un simile regalo biancorosso. Proprio quando il Vicenza era riuscito nell’impresa di rovesciare le sorti della gara, al 94’, proprio quando si pensava di portare a casa una vittoria pesante, non solo per i tre punti ma anche e soprattutto per il suo peso psicologico, ecco la grandissima delusione. Non ci voleva proprio questo errore di tenuta degli ultimissimi secondi, bastava mantenersi freddi (capisco che è facile a dirsi, però parliamo di professionisti) e concentrati. Chi ha la colpa? Tutti e nessuno, anche se Ierardi e Confente svettano sugli altri nella circostanza. Certo è che i biancorossi sono impotenti di fronte alla reazione novarese dopo il gol di Pippo Costa, pensavano forse che il Novara si fosse arreso e avesse deposto le armi. Non è stato così e questa lezione dovrà servire in ogni caso per tutte le prossime partite. Nel calcio puoi dire basta solo al fischio finale dell’arbitro. Prima rischi il suicidio (calcistico).
Ancora una volta il consueto colpo gobbo
Ci sono partite che si possono definire decisive sia perché emettono sentenze di classifica, sia perché rimangono impresse per la delusione ad esse connessa. Ecco, questa mezza disfatta di Novara contempla entrambe le cose. Contro l’ultima in classifica il Lane aveva giocato – come quasi sempre nei primi 25’ – in maniera accettabile cercando di imporre gioco, peraltro abbastanza lento e con difficoltà di ultimo passaggio e incisività sotto porta. Ancora una volta ecco il solito ripiegamento dopo il buon avvio e la crescita (seppur modesta) degli avversari. E così arriva il gol del Novara che per la verità approfitta cinicamente di un mancato fischio dell’arbitro per un fallo subìto da Laezza, trovatosi nei pressi dell’area avversaria. Il difensore biancorosso rimane a terra e il Novara parte in tromba sorprendendo in maniera quasi perfetta i biancorossi. Lancio sulla destra per Di Nunno che si invola rapido e mette al centro un cross rasoterra che scopre Curti liberissimo in area davanti a Confente, mentre i biancorossi sembrano spettatori paganti. Per Curti è un gioco da ragazzini di oratorio toccare il pallone in rete e fare festa con i compagni. Insomma dopo le tre occasioni da rete del Lane, di cui due sui piedi di Proia e una di Della Morte, ecco materializzarsi il consueto colpo gobbo che troppe volte abbiamo visto sia al Menti, sia fuori casa. Un gol ammazza-gambe che vale a dare forza e consapevolezza ai piemontesi che, come noto, oltre che in classifica, navigano in acque procellose pure dal punto di vista societario. Essere sotto a Novara contro l’ultima della classe non può certo ispirare aspettative particolarmente luminose. Si chiude così il primo tempo e si va alla ripresa tra molte incognite.
Una grande ripresa rovinata da un minuto di follia
L’avvio del secondo tempo pare invece diverso dal solito. Il Vicenza fa capire che non ci sta, che il colpo subìto deve essere vendicato e si butta in avanti alla ricerca del gol con grande volontà e determinazione. Si intravvede una squadra diversa dal solito tran tran. Emerge finalmente dal limbo tale loco Ferrari che pare rinato rispetto al primo tempo. Così al quarto d’ora fa le prove del gol, colpendo bene di testa con il pallone che esce di poco. Ci sono frattanto i cambi decisi da Diana, con Rolfini e Tronchin in luogo di Proia e Talarico, e il Lane assume una conformazione più dinamica e aggressiva, con Della Morte nel ruolo di suggeritore delle punte Ferrari e Rolfini. I biancorossi vanno forte e inchiodano il Novara nella sua metà campo. Batti e ribatti il gol finalmente arriva nella specialità di casa Ferrari: cross pennellato del piccolo Sivori (delizioso quando crossa alla sua maniera) sulla testa del loco che si alza tempestivamente e colpisce perfettamente la sfera: palla infilata sulla sinistra di Dejardinis e gran gol veramente. Da centravanti di razza. Il Vicenza ottenuto il pareggio non molla e anzi riprende a martellare il Novara. Fioccano le occasioni ma Tronchin e Ferrari non le concretizzano. Però il secondo gol è nell’aria e arriva. Un gol bellissimo e meritatissimo. Il nostro bomber si lavora la difesa avversaria con caparbietà e sfugge al controllo sulla destra come una vera ala. Riesce ad effettuare un cross perfetto su cui si avventa come un falco Filippo Costa da Noventa Vicentina. Inzuccata perfetta, quasi intimidatoria tanto è la forza impressa alla palla. Gol liberatorio ed esplosione irrefrenabile di gioia di giocatori e tifosi biancorossi sugli spalti. Siamo al 94’ e nessuno, ma proprio nessuno, osa pensare che il Novara possa reagire e trovare il pareggio.
Nessuno tranne la solita dea Eupalla che evidentemente non ci vuole bene. Suggerisce a Scappini cosa fare e dove trovarsi e lui esegue. Notta fonda per il Vicenza.
Non ci resta che battere il Mantova, poi si vedrà…
Su questa sfigatissima gara contro il Novara – ma in ogni caso non è giustificabile una sconfitta del genere – ci sarebbero tante altre cose da sottolineare, come la promettente prestazione del loco Ferrari che pare finalmente essersi svegliato dal letargo, come la conferma di Della Morte con i suoi colpi di classe, come la deludente prestazione di Confente, etc etc. Ma lasciamo stare perché la testa deve essere ora rivolta alla partita di venerdì pomeriggio alle 17 contro il Mantova. In realtà qui c’è poco da fare dal punto di vista psicologico, perché i biancorossi se la giocano contro l’attuale prima della classe e vorranno far vedere senza meno di non essere inferiori ai virgiliani, come peraltro accaduto contro Padova e Triestina. I punti di distacco sono enormi, troppi per essere veri. Dodici (12) punti sono una vera sberla in faccia a tutte le previsioni di pre-campionato e anche per la verità ai tifosi biancorossi tutti, che hanno vissuto malissimo la mezza disfatta di Novara. A questo punto non faccio previsioni, troppe volte ormai disattese e andate deluse. Non dirò ancora una volta che bisognava cambiare guida tecnica dopo le tre sconfitte di seguito, ben note a tutti, che ci hanno privato di 9 punti decisivi. Dico solo che guarderò la partita senza farmi troppe domande tecniche o temendo risultati negativi. Guarderò tranquillo sperando che la dea Eupalla non metta i bastoni tra le ruote, e tra le due squadre biancorosse scelga quella berica.
Luciano Zanini