UN BRODINO CON LA PRO SESTO…
POSSIAMO ANCORA SPERARE ?
Il punto sulla Serie C di Luciano Zanini
Dopo la grande delusione (ennesima) in riva all’Adige è arrivata la vittoria contro la Pro Sesto con il classico risultato di 2 a 0. Ora, quando si vince e si portano a casa i tre punti, si può dire che la partita è stata positiva. Teniamo conto che i biancorossi hanno dimostrato in questo campionato di essere discontinui e troppo fragili dal punto di vista psicologico, per cui non era proprio scontato che dopo la caduta di Legnago la squadra potesse trovare lo spirito di reazione necessario per vincere, e tenere accesa la fiammella della speranza di risalita.
Dico subito, però, che questa fiammella più che tenue mi appare utopica allo stato delle cose e visto come corrono in testa le varie Mantova, Triestina e Padova. Del resto se anche il cacciatore Diana ha parlato di play off come obiettivo, allora possiamo dire che sarà veramente probitiva la pista della promozione diretta. Con buona pace dei proclami di inizio campionato e la continua pubblicizzazione della rosa milionaria del Lane. I tifosi di casa si erano forse illusi di poter finalmente cavalcare quest’anno la grande risalita, quella che aspettano da tempi lontani e che, per un motivo e l’altro, sin qui è sfumata. La situazione di classifica attuale non induce all’ottimismo senza testa, ma inchioda a ragionamenti più terra terra. A questo punto vale la pena – direi che è quasi obbligatorio – fare una scelta psicologica che può risultare quantomeno necessaria. Adesso ogni partita va presa così, come una gara da giocare per vincere, sia contro il Novara ultimo in classifica, come contro la Pro Sesto di sabato che naviga nei bassifondi, come pure contro il Mantova capolista prossimo avversario al Menti, in data 8 dicembre 2023. Non ci sono alternative a questa strategia, perché continuare a parlare di vetta e poi rimediare figuracce come quella di Legnago diventa fuorviante, per non dire di peggio.
Ronaldo come Jorginho: flop su rigore
Dunque avanti partita per partita, in casa e fuori, senza aspettarsi che gli avversari che scendono al Menti siano disposti a cedere punti. Al contrario sono stimolati a dare il meglio di sé, e basta ricordare le recenti amare batoste subìte tra le mura amiche per farci riflettere e dimenticare i voli pindarici. Contro la Pro Sesto il Vicenza ha raggiunto l’obiettivo più naturale e alla sua portata, ma va detto che i lombardi mi sono apparsi come la peggiore formazione vista da noi in questo torneo, per lunghi tratti incapace di uscire dal guscio, e solo qualche tentativo in contropiede, ma con tutti gli addetti ai lavori dediti a fermare il gioco biancorosso. Il Lane ha in pratica tenuto sempre il pallino del gioco in mano, costringendo la Pro alla massima vigilanza nella propria metà campo. Eppure anche stavolta i biancorossi, pur aggredendo gli avversari e correndo molto, non sono stati fluidi come dovrebbe esserlo una squadra di prima grandezza. E hanno pure rischiato il gol al 20’, quando tale Petrungaro è entrato in area puntando alla rete, evitata per il puntualissimo intervento di Freddy Greco a sventare la minaccia all’ultimo istante. Insomma, ancora una volta un Vicenza che nei primi 25′ non trova il varco giusto a parte il tentativo di Della Morte, che dal limite ci prova con un bel tiro angolato ma l’estremo Botti dice no. Il solito Lane insomma – che non conclude con efficacia vuoi per l’ultimo passaggio sbagliato o per qualche errore di troppo – fino quando però la benigna dea Eupalla decide di intervenire per dare la scossa benefica.
Corre il 26’ quando lei (Eupalla) spinge leggermente il buon Giorgeschi impegnato a stoppare palla. Ne esce un goffo tocco di mano che il palermitano Madonia, forse elettrizzato dalle basse temperature beriche, ritiene mossa maldestra da penalty. Sul dischetto si porta Pompeu Ronaldo, noto come grande giocoliere delle palle ferme. Esperto, dalla grande tecnica, leader in campo: però anche lui deve sentirsi preoccupato perché ne esce un tiro scontato dopo una rincorsa lenta e quasi impacciata. Così il botto lo fa Botti che non ha difficoltà nella parata. Così, come il più famoso brasiliano Jorgihno, anche il biancorosso fa cilecca e manda rasoterra il già flebile entusiasmo dei tifosi biancorossi.
Della Morte grande protagonista della serata
A questo punto affiorano i fantasmi delle partite casalinghe precedenti, ma per fortuna ci pensa Golemic ad impostare l’azione giusta partendo dal basso, sino a giungere al passaggio a Greco che crossa al centro dell’area. Qui sguazzano lo stesso Golemic salito in avanti e Della Morte, il quale è il più lesto a mettere dentro il pallone respinto dal portiere. Un gol liberatorio e fondamentale che fa dimenticare l’erroraccio di Ronaldo e riprendere a giocare per vincere.
Nella ripresa emerge su tutti il movimento e la classe del “piccolo Sivori”, alias Della Morte, che nei primi venti minuti regala spettacolo con le sue serpentine, i suoi cross liftati, non capitalizzati adeguatamente dai compagni. Ma ecco che al 21’, sempre grazie a Della Morte, il Vicenza fa finalmente il secondo gol. Discesa imperiosa del mini-Sivori sulla destra, cross in area dove dopo un rimpallo Scarsella di testa indirizza verso Rolfini che trova il tempo giusto per presentarsi davanti a Botti e fulminarlo. La partita si chiude in pratica qui e ora finalmente il Lane gioca in scioltezza, come liberato da un peso opprimente, cercando pure il terzo gol. Che non arriva. Ci sono i soliti cambi, poi la gara si chiude con i tifosi infreddoliti e non del tutto convinti del gioco della squadra. Si vedrà, ma in questa fredda serata di fine novembre qualcosa di buono si è visto: lo spettacolo offerto da Della Morte, a conferma del suo talento e dell’ottima forma raggiunta. Sperando che continui così, voto 8.
A Novara solo per vincere, altrimenti …
Partiamo con un pò di scaramanzia che nel calcio quasi sempre porta bene. Novara è rimasta nella storia italiana come sinonimo di sconfitta pesante e decisiva, anche per vari errori dei comandanti “italiani”. Ecco, speriamo che riportando la storia sul nostro calcio biancorosso (sì, facendo un pò di paragoni spericolati…) al Vicenza non succeda la stessa sorte. E non accada di nuovo quello che è successo in riva all’Adige. Perchè? Perchè sarebbe una sconfitta indigeribile perdere contro l’ultima in classifica e per giunta anche ogni possibilità di un qualche recupero, di qualche utopica remuntada. Da tifoso comunque spero sempre di essere smentito sul campo, da un Lane che riprende a macinare gol e vittorie. Magari! Ciò detto, non rimane che affidarci alle cure del cacciatore Aimo Diana, che ha trovato conforto nella solidarietà espressagli di recente dalla società biancorossa. D’altro canto non ci sono alternative possibili se non la vittoria, visto con quale ritmo stanno marciando i nostri ex-colleghi di prima fascia. Il Mantova ha sistemato i giovani talenti dell’Atalanta. la Triestina ha massacrato l’Arzignano, e infine il Padova ha impattato contro la Pergolettese che non è proprio l’ultima della classe. Dunque andiamo a Novara solo per vincere, altrimenti …altrimenti sono guai (calcistici, non risorgimentali !).
Luciano Zanini