Il punto sulla serie C di Luciano Zanini
Riprendo con la mia rubrica e porgo un cordialissimo saluto ai lettori di Calcio Vicentino, sperando di raggiungere la promozione in serie B. E’ inutile fare melina e nascondersi. Questo campionato non può ricalcare i precedenti, sarebbe sportivamente drammatico per Vicenza e provincia. E così rieccoci tornati al Menti per la 122ma stagione del Lanerossi Vicenza. Tanti anni sono passati da quel lontano fatidico 1902, tanti campionati hanno visto i biancorossi scendere in campo per onorare la maglia dalle strisce verticali bianche e rosse. Tanti giocatori e tanti allenatori hanno dato il meglio di sé per fare felici i tifosi vicentini, alcuni riuscendoci, altri no. Tifosi che hanno vissuto stagioni pazzesche, altre buone, normali, mediocri, brutte. Ma sempre e comunque attaccati a quella maglia, a quella R che rappresenta per ognuno un simbolo, una fede (parola grossa, ma laicamente ci sta) che resiste al tempo, ai rivolgimenti socioeconomici, alle mode, ai diritti civili più o meno condivisibili, agli/alle influencers più o meno sensate. E anche per questa stagione 2023/24 l’attesa generale è ancora quella, immancabile, direi obbligatoria: vincere il campionato e salire in serie B. Poi si vedrà! Anch’io sono tornato per l’ennesima volta al Menti con questo spirito, con questa speranza, dopo aver seguito per decenni le vicende calcistiche della nostra squadra del cuore. Il Lane come stimolo vitale, fonte di energia e di passione, coagulo di vicentinità. Dopo tanto mercato e tante parole in libertà, il discorso passa finalmente al campo, ai risultati, alla concretezza dei gol.
Dal nuovo allenatore una marcia in più sulla determinazione
Dato per ovvio che saranno i risultati a stabilire il valore biancorosso del nuovo mister Aimo Diana, mi spingo a dire che il tecnico bresciano potrebbe rappresentare la carta vincente del Lane per la risalita nella serie cadetta. Possiede un buon curriculum di allenatore di terza serie avendo guidato dal 2014 squadre come Feralpi Salò, Melfi, Sicula Leonzio, Renate e Reggiana -, per cui dispone di un’ottima conoscenza della categoria, ciò che lo scorso campionato gli ha consentito di fare l’impresa, ossia portare la Reggiana in B. Un’impresa non certo semplice ma che gli è riuscita soprattutto in virtù della determinazione che la squadra emiliana ha messo in campo dall’inizio del campionato sino alla fine.
Ecco, proprio questa caratteristica, che è una delle colonne portanti di qualsiasi squadra che voglia primeggiare, la scorsa stagione è venuta a mancare nei momenti topici al nostro Lane. I nomi c’erano, eccome, con un attacco invidiabile, vedi i vari Stoppa ora alla Samp, lo sloveno Begic al Parma, Dalmonte alla Spal con ambizioni di pronta risalita… e il funambolico Franco Ferrari rimasto in biancorosso. Certo c’è stato il problema della difesa ballerina, che dovrebbe ora risultare risolto con l’arrivo di difensori niente male ma, appunto, la determinazione feroce e la voglia di vincere ad ogni costo sono state le decisive carenze del campionato precedente. Questo non dovrà più succedere sia perché non è certo una caratteristica storica del Vicenza, sia perché Aimo Diana ne fa una questione prioritaria. Del resto anche da giocatore – e parliamo di un ottimo centrocampista con diversi campionati giocati nella massima serie – ha sempre mostrato una notevole grinta e determinazione arrivando sino alla Nazionale, in cui ha giocato una quindicina di gare segnando pure una rete. Lunedì sera al Menti si è aperta ufficialmente l’era di Aimo Diana, e se la prima partita non può essere indicativa di un campionato (staremmo freschi!) possiamo dire che la caccia di Diana alla promozione è iniziata con il piede sbagliato, pur se trarne un’impressione che abbia sostanza bisognerà attendere le prime cinque/sei partite. Ecco, verso metà ottobre potremo cominciare a tirare un po’ di somme. Per vedere se la dea della caccia, la mitologica Diana, assiste il suo omonimo in panchina.
Tre quattro favorite per la promozione diretta
Con l’avvio del campionato di serie C, girone A, mi pare giusto dare un’occhiata alle squadre favorite per la promozione diretta del nostro girone stando alle valutazioni degli addetti ai lavori. Su venti squadre che se la giocano, si riducono in sostanza a tre/quattro le candidate indiziate per il salto diretto di categoria. Non so se scaramanticamente porti buono che la favorita numero 1 sia la nostra squadra biancorossa, ma così dicono gli esperti. Ed è un po’ difficile non concordare: del resto la scaramanzia va battuta sul campo con le prestazioni del caso. Le “doti” per arrivare primo il Lane le ha tutte sulla carta, ma dobbiamo pur ricordare che la stessa musica veniva suonata in avvio del precedente torneo, poi sappiamo come è andata a finire (con l’approdo ai playoff e la mesta uscita di scena ad opera dei romagnoli del Cesena). Con il Lane le altre squadre indicate come favorite sono il solito Padova, la Triestina notevolmente rinforzatasi dopo l’ultima stagione-horror passata, il Mantova che vedrà in campo il grande ex Giacomelli, smanioso di farsi rimpiangere e, infine, il Novara che ha dalla sua anche blasone e una buona squadra. Naturalmente ci saranno delle outsider che non vengono prese in considerazione per adesso ma che – vedi il Lecco dello scorso anno – potrebbero riservare sorprese. Sarà interessante seguire anche l’Arzignano in questo suo secondo campionato di serie C, dopo quello precedente, veramente bello e a tratti entusiasmante. E lo dico nonostante la batosta mozzafiato presa a Legnago (4 a 0 )nella prima giornata del torneo. Certo che non sarà una passeggiata per i ragazzi di Bianchini riconfermarsi ai livelli del campionato scorso, però la batosta presa sabato scorso potrebbe essere la medicina giusta per ritrovare l’umiltà e la determinazione del campionato scorso.
Avvio da dimenticare, ma non da condizionare il futuro
Ed ora passiamo alla prima partita del Lane edizione 23/24. Pochi si aspettavano un epilogo del genere ma il calcio è così, spesso sorprende. Di fronte al solito straripante pubblico di casa presente nella partita d’avvio, con oltre ottomila tifosi, le cose in campo hanno cominciato da subito a prendere una piega non gradevole. I blùcelesti di mister Lopez – sempre amatissimo dai supporter biancorossi che gli hanno dedicato striscione e ovazioni significative – hanno innestato una marcia in più dei nostri che, bisogna ammetterlo, sono rimasti sorpresi.
Per ben due volte nei primi minuti l’Albinoleffe ha rischiato di bruciare il Lane con la sua velocità e freschezza: buon per noi che il peperino Zoma viene contrato appena in tempo evitando così il gol in apertura, un classico della stagione passata. Ma, a parte un tentativo di Rolfini fallito e l’errore di Ronaldo che si impappina, il Vicenza appare decisamente impacciato, legato nei movimenti, incapace di imporsi sull’avversario che invece corre che è un piacere. Non ce la fanno proprio i biancorossi a fare breccia, a manovrare come dovrebbero, a mettere in difficoltà gli orobici che quando partono puntano a fare male. Grande assente la velocità della nostra manovra ciò che, oltrettutto, rende lo spettacolo noioso e prevedibile. Chiude così la prima parte della gara, ma si spera che nel secondo tempo le cose cambino. Invece è l’Albinoleffe con il solito furetto Zoma, versione gazzella africana, a farci venire i brividi sulla schiena quando l’attaccante si presenta a tu per tu davanti a Confente, che però è bravo a salvare la porta (uno dei pochi che merita la sufficienza piena e qualcosa in più insieme a Laezza e Golemic, ossia i due nuovi difensori). Dopo una decina di minuti si assiste finalmente alla rabbiosa inconcludente reazione del Lane, che sembra voler chiudere la gara con un vero e proprio assedio alla Fort Apache. Il forsennato batti e ribatti dei vari Proia, Costa, Ierardi e Ferrari non riesce però a piegare la squadra di Lopez. Mai doma o stanca, tanto che al 20’ arriva a confezionarsi la più limpida occasione da gol della partita, con la punizione tirata come si deve da Giorno, ad incocciare l’incrocio e finisce fuori. E’ triste dirlo ma ai punti l’Albinoleffe avrebbe meritato la vittoria, che per nostra fortuna non si è concretizzata. Da qui alla fine si assiste alla girandola delle sostituzioni per entrambe le squadre, ma senza particolari effetti. La gara va a spegnersi regalando la prima delusione stagionale. Che dire? Diamo fiducia a Diana che assicura trattarsi di un passaggio obbligatorio, temporaneo, previsto. Ci vuole un po’ di tempo – assicura il mister – per far prendere velocità alla manovra e avere la forma giusta per giocare come si deve.
Mal comune mezzo gaudio, o no?
A fine partita tra i tifosi aleggiava una comprensibile delusione ma, trattandosi della prima uscita stagionale, sono apparsi per lo più inclini a non essere troppo severi. Può capitare una serata storta, anche se poco piacevole. Il punto però è vedere subito, ossia con la prossima partita esterna, se il Lane avrà cambiato marcia. Proprio di marcia del resto si tratta, vista la lentezza e la legnosità messe in campo per gran parte dell’incontro. Il tempo dovrebbe operare in questo senso per una squadra biancorossa che – lo ribadisco – è forte in tutti i reparti. La sua partenza è stata da diesel, per cui aspettiamo almeno che carburi: non può essere certo questo il nostro Vicenza. A Gorgonzola dove ci aspetta la squadra locale che ha vinto la prima partita in trasferta, non sarà una passeggiata, ma l’occasione per cambiare atteggiamento. Del resto, visti i risultati sul campo non è che le altre favorite abbiano fatto tanto meglio di noi. Il Padova è stato fermato dal Mantova, andato presto in vantaggio e raggiunto dai dottori solo nella parte finale della gara. La Triestina dalle grandi ambizioni ha subìto una cocente battuta d’arresto in casa per mano del Trento che quest’anno – sempre sotto la guida del bravo Tedino – potrebbe fare qualche sorpresa. In altre parole anche i risultati delle concorrenti alla promozione diretta hanno contribuito a non condannare più di tanto i biancorossi. Il classico “mal comune mezzo gaudio” ha in parte funzionato. Adesso però vediamo di fare tre punti contro il Giana Erminio. E’ tassativamente vietata la frittata con il gorgonzola.
Luciano Zanini Foto di Gianfranco Scalzotto