IL PUNTO DI LUCIANO ZANINI SULLA SERIE C
VICENZA BUM BUM, FORSE CI SIAMO ….
Prima di parlare del campionato e della partita del Vicenza contro la Pro Vercelli mi pare obbligatorio fare il punto sulla prima finale di Coppa Italia che ha consegnato ai biancorossi la seria chance di poter mettere le mani sulla coppa nazionale di serie C, peraltro già conquistata dal Lane nell’ormai lontano 1982. Altri tempi e altri giocatori ma, indubbiamente, un trofeo di livello nazionale di qualsiasi serie rappresenta sempre un notevole valore aggiunto, una nuova medaglia da appuntare al blasone biancorosso. Non è la Coppa Italia vinta da Francesco Guidolin e soci, nell’epica storica seconda finale al Menti del 29 maggio 1997, ma è pur sempre una conquista di prestigio. Per scaramanzia andiamo cauti e aspettiamo il ritorno, perché nel calcio nulla è certo, soprattutto quando il pronostico sembra esserti favorevole. Contro di noi abbiamo dei campioncini più o meno in erba (alcuni giocano pure nella squadra maggiore) che però sono consapevoli di indossare la maglia della società più ricca di scudetti italiani. La gara d’andata, poi, si è trasformata in un evento di notevole richiamo vista appunto la presenza della Juventus, seppure nella formula Next Generation, e la prestigiosa location: uno degli impianti sportivi più avanzati e tecnologici a livello mondiale, l’Allianz Stadium Juventus.
I nostri hanno superato bene l’impatto con la realtà della “casa- Juventus”, che certamente è stato forte per tutti, tanto più che sugli spalti si sono contati circa ventimila spettatori tutti juventini, ma non hanno certo oscurato i nostri 1500 tifosi sempre entusiasti. Anzi, il tifo biancorosso si è fatto sentire, eccome. Soprattutto verso fine partita dopo il gol capolavoro di Jimenez.
Un pezzo di bravura di questo talentuoso ragazzo che ha messo in mostra grande freddezza e tecnica di livello nel piazzare il pallone a giro là dove ha voluto, ghiacciando letteralmente il portiere bianconero. La partita di andata si è chiusa con la nostra vittoria per 2 a 1, ampiamente meritata ma, a mio avviso, il campionato è altra cosa. Proprio per questo è un vero peccato l’infortunio del corazziere Ierardi che ha avuto il grande merito di aprire le marcature a nostro favore, e che rappresentava il punto di riferimento della difesa con quell’inpiù di dinamismo e capacità realizzativa. Si parla di recupero tra due mesi: in bocca al lupo a super Mario. Vedremo il ritorno al Menti dove certamente i nostri ragazzi faranno di tutto – anche per orgoglio personale – per battere la Juve NG, e intestarsi un trofeo da mettere in bacheca e inserire nei propri curricula.
TORNIAMO AL CAMPIONATO, SEMPRE PIU’ CORTO
E così lo scorso lunedì sera, pure in diretta Rai Sport, siamo arrivati alla chiusura della 30.ma giornata di campionato. Quando mancano ormai solo un pugno di partite decisive, otto per la precisione, che porteranno alla sentenza definitiva. Chi arriverà per primo alla fine? Difficile dirlo, perchè questo torneo, al di là del suo non certo eccezionale livello tecnico complessivo, ha quantomeno fatto vedere tutta una serie di imprevisti, ascese e repentine cadute, favorite occultate, outsider sorprendenti. Ma non è ancora il momento di fare bilanci di chiusura perché il pallone è rotondo, e in un campionato del genere potrebbe succedere di tutto e di più. Si può però certamente dire sin d’ora che la Pro Sesto, comunque finisca la sua corsa, ha rappresentato l’outsider per eccellenza, specie tenendo presente il suo avvio disastroso e i dieci gol subìti dal Lane. Altro discorso invece per Feralpi Salò e Pordenone che, a parte periodi brevi di crisi, hanno sostanzialmente tenuto il passo nei piani alti e ora si preparano per lo sprint finale. Il nostro Lane può ancora giocarsi le proprie carte dopo la prova sostenuta a Vercelli, una prova esaltante quanto a risultato rotondo, che non avrebbe bisogno di commenti. Un 4 a 1 fuori casa non può essere commentato se non in termini molto positivi. E questo anche se qualche cosa ci sarebbe da dire. La solita cosetta del calo di concentrazione che ci prende da sempre e in ogni partita. Spesso ci è costato carissimo, facendoci perdere punti di grandissima importanza. Penso alle dieci sconfitte incassate e ti viene voglia immediatamente di chiudere ogni discorso per non tirare fuori rogne e difetti della squadra. Anche perché a questo punto è necessario fare di necessità virtù, concentrandosi sul fatto che il Lane nelle ultime due gare ha sostanzialmente tenuto bene il campo, pur se con alcuni cali pericolosi. Pare insomma che la squadra (mi auguro di non essere smentito almeno in queste ultime gare di campionato) riesca a tenere il ritmo partita fino all’ultimo e – nonostante alcuni deprecabili cali – si sia convinta della sua forza e della sua capacità di fare molto male in avanti, dove abbiamo alcuni giocatori che fanno gol a raffica e anche altamente spettacolari.
FERRARI SARA’ ANCHE “LOCO” MA CI VEDE BENE….
Partiamo proprio da qui, dall’attacco bum bum del Vicenza che ha segnato sinora la bellezza di 57 reti e che accudisce in batteria tanta gente che vuole segnare, e gli riesce pure bene. Su tutti el loco Ferrari il quale, come dicevo la settimana scorsa, ha smaltito le sbornia del Mundial argentino e relativa vacanza in patria, tornando a segnare alla grande, oltre che a fare i suoi utilissimi appoggi stretti per i compagni. La sua potenza di centravanti di sfondamento quelli della Pro Vercelli se la ricorderanno per un pezzo, perché il Ferrari ammirato al Silvio Piola non è un attaccante qualunque: quando risulta in forma come adesso è di categoria superiore. Sfodera una potenza di tiro e un colpo di testa che non ammettono repliche, ma inchiodano portieri e difensori. Per la partita giocata contro la Pro Vercelli, Franco Ferrari si merita un 9 pieno: se fai tre gol alla sua maniera è qualcosa di super, anche perché sono arrivati al momento giusto quando cioè i risaioli piemontesi stavano mettendoci sotto. Dopo un primo tempo sostanzialmente equilibrato, seppur con qualche occasione in più per il Lane, l’avvio della seconda frazione mi aveva preoccupato non poco. Temevo il solito dannato calo di concentrazione che ci ha più volte condannato. E in effetti basta ricordare quello che si è mangiato a pochi minuti dal via Nicholas Rizzo, messo a tu per tu con Iacobucci da un bellissimo lancio di Leonardo Gatto, l’ex-biancorosso che ha fatto una grande partita. Per pochi centimetri Rizzo ha mancato l’aggancio della sfera che poteva esserci fatale. Poi su un’azione di rimessa la stessa dea Eupalla ha tratto in confusione il difensore Iezzi preposto a Stoppa, consegnandogli il pallone su un piatto d’argento, errore che il nostro ha saputo capitalizzare al meglio involandosi verso l’area per trafiggere con tempismo e freddezza l’estremo vercellese. Primo ko dei biancorossi, ma ecco la replica decisiva di Ferrari che solo due minuti dopo – su invito pennellato del “piccolo Sivori”, alias Della Morte – colpisce di testa alla sua maniera bruciando per la seconda volta il malcapitato portiere della Pro. Passano solo sei minuti e il duo Ferrari-Della Morte decide di concedere il bis ai nostri tifosi, replicando in pratica l’azione del gol precedente: cross felpato di Della Morte, testa di Franco e terza capitolazione piemontese.
I MIRACOLI (O QUASI) DI IACOBUCCI
A questo punto della gara solo qualche indovino di professione e diplomato poteva, forse, prevedere quello che sarebbe successo. Anch’io, nonostante le delusioni sopportate nel recente passato, ero convinto che la partita fosse finita lì. Bastava gestirla come deve saper fare una squadra forte e di prima grandezza del campionato, e invece…. Invece i risaioli della Pro Vercelli – il cui blasone è ingentilito dalla bellezza di 7 (sette) scudetti italiani – hanno dimostrato sul campo cosa significhi indossare una maglia così gloriosa. Sono due le palle-gol che san Iacobucci riesce a neutralizzare, compiendo veri miracoli calcistici, su tiri di Iotti e Rojas, il quale poi colpisce pure una traversa piena a portiere battuto. Tre occasioni da rete in cinque minuti la dicono tutta sull’irriducibile reazione della Pro Vercelli che non ci sta a perdere, e che arriva a segnare il gol del possibile recupero. L’ottimo Vergara si crea lo spazio giusto, e questa volta riesce a sorprendere Iacobucci, che di miracoli ne aveva già fatti. Manca un quarto d’ora alla fine e pare che i vercellesi non vogliano mollare di un centimetro. Si susseguono i cambi ma è sempre la Pro a fare la partita, decisa a tutto. Prima dello scadere infatti ancora Iacobucci si supera mettendo in angolo un tiro di Perrotta che pareva gol fatto. Sul contropiede conseguente, con i vercellesi tutti in avanti, arriva il colpo di grazia del Lane. Dalmonte prende la palla e si lancia alla sua maniera verso la porta avversaria. Giunto in zona tiro passa invece la sfera a Ferrari che lo aveva accompagnato: gran tiro dell’italo-argentino e arriva il 4 a 1 finale. A questo punto il pallone diventa di proprietà del Loco che se lo merita tutto e il sipario si chiude sul Silvio Piola. Neanche a dirlo, è stata una partita molto bella, in cui il Lane ha fatto vedere finalmente – e nonostante il calo descritto – di essersi convinto di dover giocare tutti insieme come fa una grande squadra. E farlo sino all’ultimo nonostante ci si trovi in difficoltà. Alla Pro Vercelli congratulazioni per la prestazione tutta cuore che ha nobilitato questa partita tra due grandi storici club italiani.
ANDIAMO A PESCARE LA VITTORIA SUL LAGO
Ci sono partite e partite! Quelle che bisogna preparare in ogni dettaglio, puntando sull’aspetto tattico per cercare di imbrigliare l’avversario, altre in cui bisogna fermare in particolare questo o quel giocatore di talento. E via dicendo. La prossima partita del Lane è una partita facile da inquadrare, perché c’è un solo obiettivo da perseguire e raggiungere. La vittoria. Magari striminzita, magari fortunosa, magari all’ultimo minuto. Ma vittoria deve esserci. E da questo punto di vista le ultime uscite del Vicenza, contro Juve NG e Pro Vercelli, mi fanno sperare. Posso sbagliare ma ci conto. Ho rivisto lo spirito del Lane che vuole battersi su ogni pallone, giocando insieme e non singolarmente. La Feralpi ha 54 punti in classifica, frutto di 15 vittorie, 9 pareggi e 6 sconfitte. Noi contrapponiamo i nostri 50 punti, rivenienti da 15 vittorie, 5 pareggi e 10 sconfitte. Tante, troppe sconfitte: eppure siamo ancora lì a lottare per vincere il campionato. Forti dell’attacco più potente di tutti con i suoi 57 gol, contro i 30 messi a segno dai bresciani. In difesa invece è il contrario, qui la Feralpi risulta largamente superiore con soli 17 gol incassati, contro i nostri (troppi) 37. Sarà una partita di grande intensità che potrebbe non regalare grande spettacolo, a meno che i nostri bomber non vogliano metterci il massimo impegno per fare male alla difesa più forte del torneo. La Feralpi è squadra quadrata, ben organizzata in tutti i reparti, con giocatori di categoria superiore, come Siligardi e il neo acquisto Marco Sau. Il cannoniere della Feralpi è l’ex-biancorosso Simone Guerra con 7 gol, seguito da Pittarello (5) e Siligardi (4). Tuffiamoci nel Garda e peschiamo la vittoria.
Luciano Zanini