EVIDENZA Serie C

Vicenza, non c’è più tempo!!!

Scritto da Luciano Zanini

  IL PUNTO DI LUCIANO ZANINI SULLA SERIE C

 

 

TIME OUT:  VICENZA ORA DEVI DECIDERE BENE!

 

 Proprio così: time-out. A questo punto del campionato e di fronte alla situazione – ultranegativa – che si è venuta a maturare mi sembra quasi logico, più che auspicabile, procedere al time-out nel senso di fare una seria e approfondita disamina della situazione in cui siamo precipitati. Per poi, però, prendere le decisioni del caso. Anche di quelle dolorose. Certo, nessuno ha la bacchetta magica, ma a questo punto del campionato se vogliamo nutrire ancora speranze di promozione, qualcosa di rivoluzionario va fatto,  eccome!  Mancano dodici giornate alla fine del torneo e il Vicenza, anziché essere in testa come dovrebbe, si ritrova al 6. (sì, al sesto!) posto, con soli tre punti in più del sorprendente Arzignano in classifica, contraddicendo platealmente ogni tipo di pronostico fatto alla vigilia. Pronostico, all’epoca, veramente bulgaro perché nessuno (almeno per quello che ho letto o sentito) aveva previsto una simile discesa agli inferi del Lane. Eppure è successo, e siamo lì a dover prenderne atto. Con una squadra che nelle ultime cinque partite (a parte la vittoria interna contro l’Albinoleffe) ha registrato quattro sconfitte secche, esterne e interne, raccogliendo un bottino da retrocessione senza paracadute.  Nove reti buscate e solo due segnate, a dimostrazione che la difesa fa acqua e che il decantato attacco si è inceppato da diverse settimane in qua. Un girone del genere – in cui, come ha giustamente detto un vecchio tifoso del Lane, il campionato non lo vince la squadra migliore, ma quella meno scarsa – offre tuttavia ancora un aspetto favorevole per il nostro Vicenza, ossia il fatto che le altre concorrenti fanno come noi o quasi. In altre parole se ci fossero state un paio di squadre superiori alle altre, oggi non saremmo qui a poter sperare ancora in qualche cosa di positivo. Di poter insomma rimetterci in corsa.

NON BASTERA’ IL SOLO SILENZIO STAMPA

Il dato di partenza per ogni prospettiva di recupero è appunto l’attuale classifica. La Pro Sesto, cui abbiamo rifilato la bellezza di dieci gol in due partite, ci guarda beffardamente dall’alto in basso, forte dei suoi 46 punti e della vetta conquistata domenica scorsa battendo fuori casa la Triestina per 2 a 0. Sono “solo” cinque i punti che ci separano dalla cima, una distanza  certamente colmabile, ma ad una sola condizione. Che la Società prenda, e renda concrete, decisioni chiare e responsabili. Non ci sono alternative a questa modalità pena il continuare a navigare alla deriva senza capo né coda. Tradendo la storia del Lane e la tifoseria. La prima domanda da porsi è semplice: chi ha sbagliato e non è stato all’altezza del Lane? Il tecnico Francesco Modesto, che pareva essere il toccasana per ogni male imputato al predecessore Baldini? O sono i giocatori, alcuni di essi in particolare, che hanno tirato il freno a mano? Oppure  più prosaicamente non hanno seguito le direttive del tecnico calabro? Ecco, proprio sulla risposta a queste due domande semplici semplici si deve cercare, e trovare, una soluzione che non sarà agevole ma che deve obbligatoriamente essere trovata. Anche per non arrivare a rivivere la situazione dello scorso campionato quando, di fronte all’andamento disastroso del girone di ritorno si era atteso troppo, perdendo tempo prezioso prima di cambiare il tecnico, a quattro giornate dalla fine. E ciò nonostante, lo vogliamo comunque ricordare, il toscano Baldini era riuscito poi a fare il miracolo di portarci agli “sfortunati” playout contro il Cosenza. Ora mancano dodici giornate alla fine e si tratta di altrettante partite da disputare con il coltello tra i denti! Ma solo dopo aver fatto chiarezza totale, prendendo le decisioni del caso sia nei confronti del tecnico, oppure di alcuni giocatori, o  entrambe le cose. Il Vicenza non può più andare avanti così.

 

ENNESIMA DELUSIONE CON LA PRO PATRIA

Non si può tirare fuori la faccenda degli infortuni per giustificare la deludente prova del Lane a Busto Arsizio, battuto con il classico 2 a 0. Già, perché se noi siamo scesi in campo senza i vari Cataldi, Scarsella, Cavion, Corradi e Ndiaye infortunati, e con  Zonta e Ferrari a mezzo servizio in panchina, la Pro non è stata da meno quanto ad assenze. Il tecnico di casa Josè Vargas ha dovuto fronteggiare le assenze di Chakir, Fietta, Ghioldi, Nicco, Parker e Rossi, insomma anche lui sulla graticola. Al via in biancorosso c’è l’esordio tra i pali del neo-acquisto Iacobucci (più ombre che luci), preferito a Confente, mentre sulla trequarti giostrano Della Morte e Giacomelli a supporto di Rolfini. E’ subito la  Pro Patria a condurre la gara imponendo ritmi alti e grande intensità, mentre il Lane si vede ad intermittenza. E così diventa la giornata del friulano Piu (peraltro inserito all’ultimo momento), il quale pescato in profondità, si presenta davanti a Iacobucci che gli sbarra la strada. Il Vicenza si sveglia solo dopo la mezz’ora con la punizione del solito Ronaldo, alzata in angolo da Del Favero.  Ma poco dopo  arriva il vantaggio bustoccco con il citato Piu che trasforma in gol un cross del compagno Vezzoni. Che, invece, al 44′  si divora il possibile raddoppio facendosi respingere il tiro da Iacobucci. Nella ripresa Modesto cambia le carte  inserendo Begic, Stoppa e Ferrari per Valietti, Della Morte e Giacomelli, ma l’inerzia della gara non cambia. Anzi, i padroni di casa hanno un’altra occasione in apertura di ripresa sempre con Stanzani, che anche stavolta tentenna e fallisce il raddoppio. Il Vicenza continua a latitare e si rende  pericoloso solo con Ferrari ma il suo sinistro non inquadra la porta. Giallo al 23’ quando l’arbitro Arena prima fischia il rigore per noi, ma subito dopo ci ripensa su segnalazione dell’assistente. Niente da fare, e così la Pro Patria chiude la partita a un quarto d’ora dalla fine: Piu (ancora lui) tira e sul pallone respinto da un biancorosso si avventa Ferri che colpisce Pasini spiazzando Iacobucci. Ultima occasione per il Lane al 44′, quando Del Favero si oppone d’istinto a Ferrari, l’unico che abbia provato an andare in gol seriamente. Troppo poco e troppo deludente il tutto.

Il Vicenza in riscaldamento a Busto Arsizio

GRAZIE ARZIGNANO, VERA SORPRESA DEL CAMPIONATO

 

Sarebbe facile sparare altre cannonate sui biancorossi e sul tecnico dopo una partita così deludente. E’ di tutta evidenza che siamo di fronte ad una prestazione da incorniciare, nel senso cioè di tenerla ben presente affinchè non abbia mai più a ripetersi. Il Lane nell’occasione ha espresso un vero e proprio non gioco, totalmente privo di determinazione. E con tanto, troppo, possesso palla fine a se stesso, accademico e infruttuoso al massimo, mentre i lombardi  hanno saputo imporre da subìto maggiore aggressività e soprattutto efficacia realizzativa, creando diverse occasioni da gol. Avevano voglia di vincere dando tutto, esattamente l’opposto di quanto messo in campo dal Lane. Come detto in apertura, ci sono però varie altre squadre che ci hanno copiato. Fra tutte il Pordenone di Mimmo Di Carlo, ora ex-capolista, riuscito nell’impresa di beccare tre gol in soli 45’ dalla supermatricola Arzignano, sempre più sorprendente, entusiasmante, concreta. I nostri cugini dell’Agno hanno fatto una gara esemplare per determinazione, gioco, voglia e capacità realizzativa.

Grandolfo dopo un minuto già in gol

Grandolfo, Molnar e Parigi hanno letteralmente schiantato una formazione come quella neroverde, esperta e piena di giocatori di categoria, prendendoli di infilata e non permettendo loro di ragionare. Una vera e propria grandinata di reti in 47’ e una ripresa giocata in controllo e scioltezza, tanto che la rete della bandiera del Pordenone è stata messa a segno allo scadere. Insomma dobbiamo ringraziare l’Arzignano per aver fermato la marcia dei ramarri che, come detto, quanto a passi falsi non scherzano pure loro. Stesso discorso per la Feralpi, che non riesce ad avere continuità, e anche domenica ha segnato il passo bloccata dalla Pro Vercelli. Si dirà mal comune mezzo gaudio, purchè le cose cambino definitivamente in casa biancorossa a partire da sabato prossimo, al Menti contro il Renate. Non è che possiamo aspettare altre partite: la svolta è qui adesso, oppure non ci sarà proprio.

 

Luciano Zanini

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