IL PUNTO DI LUCIANO ZANINI SULLA SERIE C
IL LANE SPROFONDA NEL LAGO DI LECCO
URGE TORNARE A GALLA!
Se tre indizi fanno una prova, come dicono i grandi giallisti, allora mettiamo sul tavolo i tre indizi, ossia Piacenza, Padova e Lecco, e abbiamo la prova che il Lane non è in salute. Non sarà ancora malato terminale, per fortuna, però più di qualche linea di febbre ce l’ha. Eccome. Scrivevo di una certa delusione provata nel derby contro il Padova, per via del nostro approccio alla partita contro una squadra biancoscudata a suo modo sorprendente (visto il percorso in campionato finora certo non brillante, e sabato scorso riconfermato dallo stop interno subito per mano della Juventus NG), che al Menti ha fatto vedere un pò di sorcini verdi a Modesto e compagni, graziati in un paio di occasioni. Delusione anche contro il Piacenza, che, poi ristorato da quella gara ha colto una grande vittoria esterna, per noi consolante, contro la capolista Feralpi Salò, scesa così al secondo posto in classifica. Due delusioni intervallate dal roboante successo esterno per 4 a 1 ottenuto ai danni della Pro Sesto. A questo punto sorge spontanea – dopo il quasi-poker subito a Lecco – una domanda: qual è il vero Lanerossi Vicenza? E ancora: la grande abbuffata a spese della Pro Sesto è frutto del bel gioco del Lane, oppure del caso, della giornata particolare vissuta in Brianza dall’illuminato Matteo Stoppa?
Quesiti del resto abbastanza naturali che i tifosi biancorossi si pongono legittimamente. D’accordo che ci troviamo a giocare un campionato veramente pazzo, dove ogni giornata marca qualcosa di imprevedibile, per cui anche se arrivati a questo punto, ossia a 22 giornate giocate, risulta pressochè impossibile tirare fuori dal mazzo la formazione migliore, quella pronosticabile come prima alla fine del torneo. Nel fazzoletto di quattro punti si accapigliano ben sei squadre: Pordenone, Feralpi, noi, Lecco, Renate e Pro Sesto. Ognuna di esse può aspirare alla promozione diretta, visto che nessuna eccelle particolarmente. Senza sottovalutare – non sia mai, viste le continue sorprese – che appena dietro a loro, a qualche punto di distanza, rincorrono altri nomi di peso, come Pro Patria, Novara e Albinoleffe. Già, l’Albinoleffe che sarà ospite al Menti sabato prossimo, forte delle diverse partite vincenti delle ultime settimane che l’hanno rilanciato non poco in classifica.
UNA SQUADRA IN BAMBOLA
Nessun tifoso vuole infierire sulla propria squadra del cuore, questo è certo. Tuttavia non si può – e questo è il caso nostro – prendere la batosta di Lecco come un fatto episodico, casuale, visto quanto detto sopra. Cioè del terzo inceppamento del Lane in quattro partite, aggravato dalla gragnuola di gol presi. Sì, in riva al Lago di Como, sul ramo di Lecco, non abbiamo pareggiato ma beccato un quasipoker, nel senso che c’è stato il palo di Lepore a salvarci dalla completa vendetta dei lecchesi, cui all’andata avevamo rifilato noi le quattro reti. Insomma i biancorossi sono letteralmente sprofondati nel lago, quasi siano stati buttati dentro con la forza. Dal 6′ al 13′ delle ripresa, in meno di otto minuti minuti, è accaduto l’imprevedibile composto da: assenza dei nostri dal terreno di gioco, spaesamento, bambola completa. Lo stesso allenatore Francesco Modesto, purtroppo alla prima sconfitta della sua gestione, getta un pò di acqua sul fuoco a fine partita, ma ammette che il Lecco ha dimostrato una carica e un’aggressività superiori alla nostra. In altre parole conferma che la squadra per la terza volta nelle ultime quattro gare, o non ha risposto ai suoi dettami tattici, oppure c’è qualcosa di più profondo che non funziona. E poi, un conto è subire un gol – o gli avversari per una parte della partita – riuscendo successivamente a riprendersi e pareggiare, un altro è mollare completamente gli ormeggi e andare alla deriva. Ecco, possiamo dire che a Lecco siamo andati alla deriva completa, e così rimane poco giustificabile un crollo del genere. Cosa non ha funzionato? Chi ha sbagliato di più? Domande non retoriche a cui è necessario rispondere con i fatti, evitando nel modo più assoluto che abbiano a ripetersi tonfi di questo genere.
IL PRIMO TEMPO LASCIAVA SPERARE …
La particolarità negativa di questa batosta sta anche nel fatto che nei primi 45′ il Lane non aveva lasciato intravvedere spiragli particolarmente foschi. Anzi, diciamo che aveva tenuto bene il campo rispondendo colpo su colpo ai lecchesi, partiti subito lancia in resta. Alla prima occasione di Pianzauti che sbaglia da posizione favorevole, risponde Stoppa con una gran punizione delle sue, che l’estremo Stucchi è bravo a deviare in angolo. A metà tempo, al tentativo di Ardizzone che cerca l’incrocio (ma la palla si perde sul fondo, risponde il nostro Ierardi con una botta potente che va fuori bersaglio. Ci sono ancora un paio di occasioni organizzate da entrambe le parti: le nostre due con la punizione di Jimenez, finita a lato, e il colpo di testa di Ferrari (partita negativa la sua) e pallone fuori. Nella ripresa si riparte con un certo ottimismo, visto che tutto sommato il Lecco pare alla portata, e subito Rolfini ci prova di testa spedendo però fuori. Segue quindi un bel tiro di Cavion che sfiora il palo alla destra del portiere, e giungiamo così al fatidico 6′ della ripresa quando Lepore imbecca Girelli, il quale solo soletto (dov’erano i nostri?) la mette dentro. Questo gol a sorpresa taglia evidentemente le gambe ai biancorossi che perdono la tramontana. Dalmonte, anch’egli in ombra, si trova nella nostra area e commette fallo su Buso: rigore netto che Pinzauti trasforma senza problemi. A questo punto la frittata è fatta, e Modesto prova a cambiare l’inerzia della gara inserendo Pompeu Ronaldo, pedina importante certo ma sinora più assente che altro. Pochi istanti dopo arriva invece il patatrac a seguito della spettacolare fuga a tutto campo di Buso che Pasini, già ammonito, si guarda bene dal contrastare lasciando al bomber di casa la gioia del grande gol. Tre a zero, goleada lecchese ed è notte fonda. Il Vicenza per la verità ci prova a cercare il gol della bandiera, ma non c’è nulla da fare. Rischia anzi di subire il poker quando al 34′ Lepore centra il palo. Ma la dea Eupalla decide che basta il 3 a 0 per oggi e così il Lecco consuma la sua vendetta.
DIFESA DA RIVEDERE E CENTROCAMPO PURE
Di fronte ad una simile batosta, è evidente che le cose non vanno bene. Se prendi quasi quattro gol e non segni neanche la rete della bandiera, le valutazioni sono conseguenti. La nostra difesa non si è dimostrata all’altezza. Troppo lenta e distratta nei momenti decisivi, qui è necessario affondare il bisturi oppure rischiamo di affondare di nuovo. Proprio in questi giorni sono arrivati due nuovi giocatori alla corte di Modesto, appunto applicati alla difesa. Il primo è l’esperto portiere Alessadro Iacobucci che può far valere un curriculum niente male, impreziosito dalle oltre 200 presenze in serie B con Frosinone, Entella, Spezia, Latina, etc. Il secondo è tale Maissa Ndiaye, giovanissimo africano dalle belle speranze ceduto dalla Cremonese – ultima in classifica della serie A e con poche speranze di salvezza – al Lane sino alla fine del torneo. Riusciranno i due a risolvere il problema della difesa? Cosa farà Modesto al riguardo? Vedremo e speriamo bene soprattutto per il difensore senegalese, accolto quasi con commozione dalla stampa locale per la sua vicenda strappacuore di immigrato giunto da noi a bordo di un barcone. In bocca al lupo a lui sperando possa diventare un valore aggiunto. Anche il centrocampo rimane però da sistemare sperando che Pompeu, assente per troppe gare, possa finalmente giocare secondo attese, come preraltro Cavion, non all’altezza della sua fama nelle ultime gare. Gli stessi Stoppa e Jimenez, certamente giocatori di classe destinati a grandi platee, devono trovare anch’essi una propria posizione ben definita in campo, così da poterne sfruttare al meglio le doti tecniche. Per l’attacco il buon funzionamento del centro campo è necessario come il pane. Ferrari e Rolfini: non si può pretendere che segnino a ripetizione se non vengono serviti con continuità. Infine Nicola Dalmonte, il quale dovrebbe giocare al più presto da metà campo in sù, altrimenti lo si priva delle sue migliori caratteristiche.
OCCHIO ALL’ALBINOLEFFE, C’E’ ANDREA COCCO…
Per riemergere dalle acque profonde del Lago di Como, ramo Lecco, è ovviamente più che auspicabile prenderci i tre punti in casa contro i prossimi avversari dell’Albinoleffe, attesi al Menti per sabato pomeriggio. La classica squadra che scenderà a Vicenza per giocare qualche brutto scherzo ai biancorossi. Avendone sulla carta anche buone possibilità, se il Lane non si sveglia rispetto a Lecco cambiando registro. Intanto va detto che dopo un avvio di campionato negativo, l’Albinoleffe ha man mano ripreso il buon cammino staccandosi dai bassifondi dove era precipitato per giungere all’attuale nono posto in classifica a quota 30 punti. Può giocare insomma tranquillo e puntare ai playoff. Nelle ultime cinque partite ha colto ben dieci punti, riuscendo ad impattare con il Pordenone e battere Pro Sesto, Trento e Pergolettese. Unica sconfitta quella subita dalla Feralpi Salò che però ha dovuto sudare le proverbiali sette camicie per avere ragione dell’Albinoleffe. Che certamente non si tirerà indietro al Menti, ma anzi tenterà di fare l’impresa contro un Vicenza superblasonato rispetto alla serie C. Il ruolino di marcia registra per i bergamaschi 7 vittorie, 9 pareggi e 6 sconfitte, come detto per gran parte maturate ad inizio campionato, con 27 reti segnate e 23 subìte. E’ una squadra giovane ma con innesti importanti di giocatori di esperienza. Su tutti una grande vecchia conoscenza del Lane: Andrea Cocco. Proprio lui, il bomber che con la nostra maglia vinse la classifica cannonieri in serie B nella fausta stagione di Pasquale Marino e del Vicenza che sfiorò la serie A. Eravamo nel campionato 2014/’15 che i tifosi biancorossi ricordano bene. Ecco appunto, tanto per ricordare chi è, il nostro ex Cocco, che alla sua veneranda età gioca e segna alla grande. Su 19 presenze in campionato ha messo a segno 8 gol, ossia un ottimo bottino per il ragazzo del 1986 ( 37 anni !). Non solo: lui e il suo compagno Jacopo Manconi hanno realizzato insieme qualcosa come 17 reti, ossia due in più dei nostri Ferrari&Rolfini. Ho detto tutto sulla pericolosità dell’attacco dell’Albinoleffe. Forza Vicenza!
Luciano Zanini