IL PUNTO DI LUCIANO ZANINI SULLA SERIE C
IL VICENZA MODESTO CALA IL POKER… E’ VERA GLORIA?
Vinci 4 a 0 e ci sarebbe poco da dire. Tris o poker a zero sono in genere sigilli che mandano in archivio il risultato senza troppe perplessità. Così è successo anche sabato scorso al Menti, con il Vicenza nel ruolo di killer senza pietà dei giuliani di Pavanel. Al termine del primo tempo la gara era già segnata e, viste le forze in campo, c’era poco da scommettere su una improbabile rinascita della Triestina, considerato lo spettacolo pressochè indecoroso mostrato dagli alabardati nei primi 45′. Il Lane naturalmente ha fatto la sua parte. Viva il Lane. Tuttavia, per altro verso, mi è rimasto un dubbio che mi ha riportato paro paro all’avvio di stagione. Raffiche di gol, squadre materasso, pareva una passeggiata del nostro Lane destinato a gloriosi destini…. poi invece il tramonto ancorchè temporaneo (per fortuna) e la recente ripresa del cammino vittorioso a Verona e al Menti. Lasciamo da parte il pur significativo successo contro il Rimini di Coppa Italia e concentriamoci sul campionato, la cosa più importante. Premessa l’importanza oggettiva della vittoria ottenuta, il vero punto riguarda invece il valore effettivo dei biancorossi. In altre parole, il Vicenza è squadra forte, di primo piano, oppure è ancora tutto da verificare, dato che le due ultime affermazioni e relativi sei punti in più in classifica afferiscono a due compagini che navigano da inizio torneo in zona retrocessione? Dice bene a fine gara il patròn Rosso, quando afferma che più del gioco visto, gli sono piaciuti i gol. Due di questi, a firma Greco e Stoppa, possiamo definirli due gioielli che da soli valgono il biglietto. Entrambe le reti hanno evidenziato la classe dei due biancorossi, e possono considerarsi gemelli sia nell’intuizione di base, come nella loro esecuzione pressochè perfetta da ogni punto di vista.
TRIESTINA PRESA A PALLATE
Ad essere sincero la Triestina mi ha totalmente deluso. Mi è parsa una squadra senza idee, senza nerbo, direi impaurita e consapevole della propria inferiorità. Presuntuosa come una ex-grande incapace di capire che per salvarsi bisogna tirare fuori gli attributi e lottare su ogni pallone. Sin dall’avvio ha mostrato limiti macroscopici in ogni reparto, con particolare aggravio riferito alla difesa che ha letteralmente donato (Natale anticipato) le prime due segnature ai nostri, quella di Pompeu e poi di Rolfini. Il rigore trasformato al 9′ dal brasiliano è frutto di un fallo abbastanza ingenuo di Rocchi su Rolfini. Per non parlare della rete numero due, con il povero Rocchi in giornata nera – roba da black saturday – che liscia clamorosamente la palla su invito di Ferrari per Rolfini, il quale non si fa pregare due volte e, dopo mesi di digiuno in campionato, può finalmente scaricare la sua rabbia repressa, tornando al gol. Sappiamo bene che non segnare per un attaccante è doppiamente penalizzante. Sul 2 a 0 ti aspetti una qualche reazione degna di questo nome dagli alabardati, ma la musica non cambia. Arriva anzi al 35′ la sonata di Freddi Greco che decide di mettersi in proprio per illuminare il Menti con la sua classe, in questi tempi di problemi energetici. Su input di Jack Giacomelli (sceso in campo dal 1′ minuto, cosa per me – come detto la volta scorsa – cosa buona e giusta se l’umbro mantiene la forma fisica), Freddi fa pochi passi sul vertice sinistro dell’area e lascia partire un siluro perfetto che si insacca alla sinistra dell’estremo Pisseri, peraltro incolpevole di fronte a cotanto colpo di classe. Insomma il buon Freddi ha letteralmente freddato il portiere triestino chiudendo di fatto la partita. Che prosegue nel secondo tempo sulla falsariga del primo: Vicenza abbondante e Triestina sparuta e grama. Occasioni varie per il Lane, ma il quarto gol arriva solo allo scadere e ricalca quello precedente. Cambia l’autore, stavolta è il talentuoso Stoppa a deliziare la platea, iniziando la preparazione con alcuni scatti che gli liberano lo spazio: a quel punto prende la mira e spara una bordata di destro dal limite che si insacca di prepotenza dopo aver colpito la traversa. E’ poker e si chiude in gloria.
GLI ASPETTI POSITIVI DEL POKER
Quando uno vince a poker è contento. Quando il Lane cala il poker pure. Vincere è la medicina giusta che guarisce il male, o quantomento ne riduce gli effetti nagativi sulla salute. Così il successo contro la Triestina dà linfa ai biancorossi che ritrovano entusiasmo, crescono in autostima e si guardano intorno con altro spirito. Ci voleva in ogni caso una vittoria del genere: che dovrà però trovare continuità sin dalla prossima partita, proprio per cancellare o almeno ridurre la mia perplessità di cui sopra. Il calendario ci mette subito di fronte ad un’avversaria che di punti ne ha 21, che ha fatto sin qui un super campionato, tenuto conto che era partita con il solo obiettivo di salvarsi. Si chiama, la squadra prossima avversaria, Arzignano Valchiampo e sta riscuotendo il pieno apprezzamento non solo dei propri tifosi, ma più in generale degli addetti ai lavori. Ha colto anche grandi successi – vedi gli ultimi, quello di parità ottenuto a Padova (2 a 2) due giornate fa, e la vittoria esterna contro il Sangiuliano di sabato -, per cui a questo punto si è giustamente convinta di poter recitare una parte importante nel campionato. Del resto siamo giunti alla 14.ma giornata e già si intravvede la fine del girone d’andata. Sia per il Grifo, che per noi, le prossime partite saranno a mio avviso decisive e ci forniranno finalmente un’idea più precisa sulla “qualità” vera delle due formazioni vicentine. Nel caso del Lane mi auguro si possa arrivare finalmente a mettere in campo una squadra organizzata in ogni reparto, con gli uomini giusti al posto giusto, ma soprattutto dotata di quello spirito vincente su ogni campo e contro tutti, che è poi il segreto vero per arrivare primi. Per ultimo, ma non da ultimo, ci vuole anche un pizzico di fortuna che non guasta mai. Per questo i tifosi biancorossi non hanno che da rivolgersi alla potente dea Eupalla, signora incontrastata che presiede al gioco del calcio. Qui e nel mondo!
OCCHIO A MIMMO DI CARLO! VUOLE SCAPPARCI
A proposito della dea Eupalla, c’è qualcuno che sabato scorso l’ha pregata a lungo e ne ha avuto ampio favore. Si tratta di Domenico Di Carlo, che alla guida del suo Pordenone sta cercando di scappare. Tomo tomo, cacchio cacchio (copyright del principe De Curtis), il nostro Mimmone si trova a quota 29 punti in classifica – noi siamo come noto a 23 – con 9 vittorie, 2 pareggi e 3 sconfitte. Dopo un iniziale periodo di assestamento, caratterizzato da qualche rovescio non piccolo, Mimmonostro ha trovato la quadra che nel suo caso risponde all’adagio:”primo non prendere gol e poi vediamo …”. Detto fatto, il Pordenone ha assorbito perfettamente il verbo del suo conducator, tanto che nelle ultime partite è riuscito appunto a sprintare e iniziare la lunga marcia prendendo pochi gol e segnando il necessario. Dicevo della dea Eupalla di Mimmo, perchè lo scorso sabato i suoi ramarri sono riusciti a segnare il gol del successo, su azione concitata e proprio allo scadere della gara. Il gol di Ajeti al 45′ ha portato tre punti d’oro e tanta tanta autostima in casa friulana. Così è la vita e un pizzico di …. fortuna, può cambiare le cose. Ad esempio avere una classifica da 29 punti anzichè da 27. E non è poco. In questo pazzo campionato ne stanno succedendo di tutti i colori, per cui a parte (almeno per ora) il Pordenone, tutto il resto è maledettamente fluido, come i nostri tristi tempi. Sangiuliano docet: era capoclassifica sino a poche settiman fa, poi ha perso contro di noi e adesso naviga nei bassifondi a quota 17. Per non parlare della Pro Sesto – la nostra vittima iniziale – che sabato è riuscita a passare dal 3 a 0 al 4 a 3 contro il Renate. Cose da pazzi. E ora noi dobbiamo tifare con tutto il cuore proprio per la Pro Sesto. Perchè? Semplice: arriva in terra lombarda il Pordenone con Mimmo affamato di punti. Forza Pro Sesto! Forza Vicenza conro i cugini bisogna vincere!
Luciano Zanini