IL PUNTO DI LUCIANO ZANINI SULLA SERIE C
DOPO DIECI GIORNATE, CHE VICENZA E’ ?
Eccoci arrivati al primo traguardo significativo di questo campionato di serie C, girone A. Di quello che doveva (deve) essere il campionato della nostra pronta risalita in serie B, l’anticamera dell’agognata massima serie, dove il glorioso Vicenza dei bei tempi andati ha stazionato per ben trent’anni facendo la gioia dei suoi tifosi, innamorati dei colori biancorossi. Partito con il favore del pronostico degli addetti ai lavori, il Lane sulla carta ha in effetti messo assieme una formazione composta da nomi importanti, alcuni di categoria superiore, e da tanti giovani promesse. Ma il colpo d’ala dopo dieci giornate deve ancora arrivare: forse parte adesso, dopo l’exploit con il Sangiuliano. Vedremo. Le prime partite, caratterizzate dalle caterve di gol (Pro Sesto, Lecco), hanno probabilmente illuso l’ambiente, facendo ritenere che il Vicenza avrebbe fatto una passeggiata salutare e in pompa magna vincendo il torneo a mani basse. La realtà, come sappiamo, è stata finora ben diversa, e si può dire che la nostra squadra ha in parte deluso, lasciando per strada troppi punti. Delusione complessiva, ma soprattutto grande delusione per le prestazioni in trasferta: fino a domenica scorsa però quando, finalmente – e neanche a dirlo, al 95′ -, sono arrivati i tre punti pesanti, eventualità che pareva ormai impossibile. Adesso siamo a quota 17 e possiamo puntare in alto. Senza illuderci che sarà facile. Del resto, non è che le partite casalinghe, che pure hanno fruttato 13 punti su 17, siano state rose e fiori. Basta prendere in considerazione l’ultima di queste, contro il Mantova. E’ stata sì vinta, ma quanta fatica, quanta sofferenza per portare a casa i tre punti. Nel primo tempo la squadra ha offerto sprazzi di bel gioco, pure efficace e arioso. Poi nel secondo le cose sono mutate in maniera inspiegabile, come se qualche blocco mentale si fosse abbattuto sulle menti dei biancorossi, diventati di punto in bianco lenti, timorosi, soverchiati dai lombardi in ogni zona del campo. Meno male che pur soffrendo e rischiando, alla fine la gara è stata vinta.
A questo link il gol di Dalmonte che ha deciso la gara con il Sangiuliano https://www.facebook.com/LRVicenza1902/videos/795719114819263
MANTOVA PERICOLOSO SINO ALL’ULTIMO
Temevo il Mantova, come anticipato prima della partita, avendo visto Mantova-Pordenone, in cui i virgiliani avevano dimostrato di saperci fare mettendo sotto i ragazzi di Mimmo Di Carlo. Con noi hanno fatto una bella gara e ci è andata bene, tanto che il pareggio sarebbe stato alla fine il risultato più equo. I lombardi hanno in effetti fallito il pareggio per due volte in maniera clamorosa, inchiodandoci sulle fasce dove hanno spadroneggiato i vari Mensah, Gerbaudo, Guccione e compagni. Insomma, dato che il Mantova visto nelle ultime due gare di campionato, non è niente male, sorprende un pò la sua bassa classifica (ha comunque rivinto subito contro la Pergolettese riprendendo a salire in classifica). Tornando al Menti un rammarico c’è: se il tecnicamente dotato Stoppa (uno dei migliori in campo insieme con Jimenez e il portiere Confente) avesse avuto un briciolo di fortuna in più, quando il suo gran tiro al 43′ si è stampato sulla traversa, probabilmente sarebbe stato il colpo di grazia per i ragazzi di Corrent. Invece, e seppure con due reti di vantaggio (molto bella quella di Dalmonte, decisiva), la gara si è riaperta mettendo a nudo i nostri limiti, la nostra incompletezza già dimostrata in troppe partite precedenti. Baldini a fine gara si è detto contrariato perchè la “partita si è riaperta e non si doveva farlo“. Giusto, però non è che sia la prima volta che succede, e sta proprio a lui tuttavia mettere sempre la squadra in condizione di evitare questi alti e bassi comportamentali, tenuto presente oltrettutto che a suo favore gioca il fatto che i ragazzi quanto ad impegno in campo non si tirano certo indietro, un aspetto questo decisamente importante. Da qui bisogna insomma ripartire per far “diventare” il Vicenza la squadra completa che i tifosi attendono dalla prima giornata. E, come detto, un primo passo è avvenuto, mi auguro, a Seregno domenica scorsa contro il Sangiuliano City.
IL PRIMO SQUILLO CON IL SANGIULIANO
Dopo la vittoria al Menti sul Mantova era logico che un’eventuale sconfitta esterna avrebbe compromesso il cammino del Lane verso le posizioni di classifica più consone. Avrebbe cioè reso tutto maledettamente instabile, aleatorio. Bloccandoci a metà classifica, o giù di lì, con il morale a terra e la consapevolezza di essere incapaci di farci valere fuori casa. Una prospettiva quasi funerea, che però poteva materializzarsi visto che i milanesi del Sangiuliano, per non sapere leggere nè scrivere (è solo una battuta, per dire che si tratta di una formazione presente per la prima volta in serie C) erano comunque installati in vetta alla cassifica prima di questo incontro. Un incontro-test quindi, se non decisivo certo di grande importanza per i riflessi che il risultato avrebbe proiettato sul futuro dei biancorossi. E’ finita nel migliore dei modi, con la vittoria al 95′, un minuto più che simbolico. Quasi una vendetta del Lane contro la delusione patita a Renate, dove la dea Eupalla si era divertita a farci piangere. Ma la dea capricciosa questa volta è stata magnanima e ci ha restituito il maltolto con gli interessi. Ha infatti suggerito, nel frenetico finale, al tecnico lombardo Andrea Ciceri di fare un cambio “malandrino” a pochi secondi dalla fine del tempo supplementare, allungando in sostanza il gioco di un minuto e rotti, in modo da consentire allo scatenato Dalmonte (inarrestabile, determinante, super efficace in questa gara) di mettere il sigillo su una vittoria che appunto solo Eupalla poteva decidere. Un successo che va al di là dei tre punti, pur preziosi e sostanziosi, perchè il risultato di alcune partite trascende il dato numerico, e incide sugli equilibri psicologici di giocatori e ambiente. Nel caso nostro spero positivamente.
GRAZIATI A TRE MINUTI DALLA FINE
Quando all’87’, l’attacco del Sangiuliano si è presentato in forze davanti al nostro portiere, sono rimasto lì col fiato sospeso: ecco il colpo del ko! Il rasoterra a botta pressochè sicura di Fall è andato invece ad infrangersi sul palo alla sinistra di Confente, facendo tirare un sospiro di sollievo ai biancorossi e ai tanti tifosi del Lane (pareva di giocare in casa).
Fall è stato però pescato in fuorigioco e quindi tutto bene, ma che brivido… Poi, gli ultimi minuti tesi e ancora impregnati di agonismo, sino ad arrivare alla stupenda giocata del furetto Dalmonte che ha estratto dal cilindro un colpo di classe, di quelli che caratterizzano i giocatori superiori alla categoria in cui giocano. E pensare che lo scorso campionato il nostro eroe di Sangiuliano era stato messo più volte in croce proprio sul versante in cui è inattaccabile, ossia la sua levatura tecnica. Al 95′ su appoggio all’indietro mirato di Zonta, Nicola si è esibito in un tiro forte e velenoso dal limite dell’area, che ha bruciato l’estremo avversario, ha toccato la base del palo per infilarsi in rete nell’incredulità generale, seguita dal tripudio incontenibile della panchina schizzata in campo come una molla. Per non parlare della felicità dei tifosi berici, letteralmente esplosi di gioia. L’analisi della partita è presto fatta: un Lane che non ha ancora dimostrato la crescita che ci aspettiamo, ma che ha saputo (ed è questa la novità più significativa) tenere botta sino all’ultimo secondo, non mollare la presa fino alla fine. Era uno degli ingredienti mancato troppe volte ma che da ora – ci auguriamo – dovrà entrare sino alla fine del campionato nel bagaglio mentale dei giocatori. Vincendo queste partite tirate, cresce autostima e spirito di gruppo. Ora si attende il gioco di una squadra che vuole arrivare prima.
DOMENICA C’E’ UNA CHANCE IMPORTANTE
Ricordate i sei gol rifilati dal Vicenza alla Pro Sesto nella prima giornata? Era sembrata una squadra materasso destinata alla retrocessione, e noi alla disputa di un turbocampionato. Le cose sono invece andate diversamente, almeno per ora, tanto che la Pro Sesto in questo scorcio di torneo ha messo insieme 14 punti, battendo in trasferta – domenica scorsa – la più titolata Pro Vercelli. E’ solo un esempio di come vanno le cose in questo girone di serie C, dove è successo di tutto. Squadre che dovevano esplodere sono rimaste al palo o poco più, altre che erano accreditate di una salvezza difficoltosa hanno invece mostrato gioco e ottenuto risultati. Se non fosse per il tifo che ci lega al Lane, a voler essere obiettivi possiamo parlare di un campionato assolutamente interessante, dove non c’è nulla di scontato (Padova, Novara, Pordenone, Feralpi… sconfitte più volte in casa e fuori, e in qualche caso – vedi appunto Padova – umiliati con 5 gol sul groppone). Domenica prossima probabilmente ne vedremo ancora delle belle, ma la cosa più importante sarà la vittoria del Lane contro la Pro Vercelli che, come detto beffata in casa per mano della Pro Sesto, venderà certamente cara la pelle. Nella Pro Vercelli giocano gli ex Alex Valentini (portiere) , Simone Emanuello (centrocampista) , Leo Gatto (esterno) , Mattia Mustacchio e GianMario Comi (attaccanti)
Da parte nostra il successo è d’obbligo. Primo perchè ci porterebbe alti (anche se il Lecco capolista sulla carta dovrebbe battere il modesto Trento e mantenersi primo) in classifica. Secondo, perchè daremmo continuità al trend di vittorie. Terzo e più prosaico, perchè il vecchio adagio recita: “non c’è due senza tre”. Per un bilancio complessivo sul torneo vedremo più avanti, è ancora troppo nebuloso.
Luciano Zanini