IL PUNTO DI LUCIANO ZANINI SULLA SERIE C
Tale è l’incacchiatura per la batosta subìta a Meda contro il Renate che stavolta parliamo per primo del Grifo di Arzignano, vero protagonista di questa ottava giornata. Giù il cappello davanti all’Arzignano che domenica scorsa ha fatto il primo vero colpo della stagione, battendo in casa la titolata Feralpi Salò che, a questo punto, vede abbastanza ridimensionate le sue aspirazioni di primato, dopo averci rimesso le penne pure contro la Pro Vercelli. Un applauso spontaneo e sincero dunque ai ragazzi di Bianchini che stanno facendo sul serio e dimostrano di voler, non solo rimanere in categoria, ma anche di stupire non poco. Non è facile per una cittadina come Arzignano disputare un torneo di serie C dove, come noto, albergano squadre dai nomi prestigiosi per storia e blasone: Vicenza, Padova, Triestina, Novara, Pro Vercelli, etc.. Eppure il Grifo – dopo aver disputato il suo primo campionato due stagioni fa in maniera più che onorevole, seppure poi retrocesso – ha saputo tornare immediatamente in sella e ora pare diventata una squadra non più matricola, ma conscia dei suoi mezzi, delle sue possibilità. In altre parole esprime un gioco da team maturo che sa quello che vuole, in primis salvarsi senza troppi problemi. Vedremo se il futuro confermerà questa mia impressione, ma intanto il dato certo è che l’ambiente – società, tecnici, tifoseria, cittadinanza – sono un tutt’uno con i bravi giallocelesti, e ciò costituisce certamente l’elemento fondamentale del successo della società, che al suo vertice dispone di una guida di qualità nella persona del presidente Lino Chilese, uomo di sport e di notevoli capacità manageriali. Contro la Feralpi la gara non è stata certo una passeggiata anche perché i bresciani sono andati per primi in vantaggio con un gol di testa dell’ex-biancorosso Simone Guerra, più lesto di tutti ad inzuccare la punizione di Siligardi. Dopo il gol tagliagambe l’Arzignano tiene botta per tutto il primo tempo, ma pare difficile possa ribaltare il risultato contro una squadra scafata. E invece la dea Eupalla decide diversamente, e su centro di Antoniazzi l’ex padovano Legati devia alle spalle di Pizzignacco, uccellando così il suo stesso portiere. Passano dieci minuti e l’Arzignano ringalluzzito ci riprova: il solito Antoniazzi mette in area un cross basso che Fyda capitalizza portando il match sul 2 a 1. Allo scadere poi la dea Eupalla dimostra che comanda lei, e vuol vedere il Grifo volare in alto: succede quando Pietretti, subentrato nel secondo tempo tra i leoni del Garda, si mangia un gol fatto ad un metro dalla linea di porta. Dal Molin in visibilio per l’impresa dei suoi beniamini, e Arzignano a quota 13. Chiamali bruscolini.
FUORI CASA UN DISASTRO
Dato al Grifo quello che gli spetta, passiamo ora alle dolenti note sul nostro Lane. Al 95′ della partita, quando cioè si è materializzata la beffa del Renate – perchè di vera beffa calcistica si tratta con Confente letteralmente buggerato dai trenta metri – mi è venuto in mente l’antico refrain della grande Mina che cantava alla sua maniera: “Renato, Renato, Renato … mi porti al cinema e guardi il film…“. Nel mio caso con la variante “Renate, Renate, Renate… ma perchè le abbiamo buscate?”. Proprio così: perchè siamo riusciti a buscarle, al 95′, rovinando tutte le attese di questi giorni, le aspettative dei tifosi che speravano di essere usciti, una volta per sempre dal tunnel dei tonfi fuori casa? Quattro partite lontano dal Menti e un solo punto in saccoccia preso all’Albinoleffe e non proprio trionfalmente.
Un ruolino di marcia da squadra che deve salvarsi o quantomeno navigare a mezza classifica. Ossia tutto il contrario di quello che dovrebbe essere il Lanerossi Vicenza edizione 2022/’23. I tifosi che seguono la squadra anche nelle località più lontane e spesso poco conosciute ai più, pare abbiano perso la pazienza e, diciamolo fuori dai denti, possiamo capirli. Il 2 a 1 subìto contro i ragazzi del Renate, che viaggia a pieno ritmo con ben 15 punti in classifica, costituisce comunque un pò un capitolo a sè nella vicenda complessiva di questo campionato. Non è che il Lane abbia giocato male, o non abbia cercato di portarsi a casa almeno un punto, o meglio ancora l’intera posta. No. I biancorossi hanno giocato, soprattutto nel secondo tempo perchè il primo è risultato un pò troppo equilibrato, hanno creato occasioni a ripetizione, sfiorato più e più volte la marcatura decisiva. Il fatto è che, ciò nonostante, hanno fallito – vuoi per scarsa precisione, precipitazione, sfortuna – e non hanno centrato l’obiettivo. Qualunque sia il motivo di questa sconfitta, è difficile trovare giustificazioni plausibili. Insomma a questo punto va detto: almeno per quanto riguarda le prestazioni esterne, il Vicenza viene bocciato e con lui il tecnico Baldini. Spiace ma non mi pare ci siano scusanti.
SI GIOCA SOLO DOPO AVER PRESO GOL
Continuiamo a prendere gol dagli avversari che poi dobbiamo rincorrere. Anche questo risulta strano, per una squadra che vorrebbe fare dell’aggressività e del gioco d’attacco la sua caratteristica peculiare. A Meda si è ripetuto il fattaccio, con il Lane che ha inteso attendere gli avversari, ma che ha poi finito per pagare dazio quando, circa alla mezz’ora del primo tempo, si è fatto infilare da Possenti, il quale su cross dalla sinistra ha messo in rete. Il ceffone rimediato scuote finalmente il Vicenza che comincia a macinare un pò di gioco, sino ad arrivare al 35′, quando la premiata ditta Ronaldo-Dalmonte prepara la colazione a el loco Ferrari che, in area sul cross di Dalmonte, riesce ad approfittare di una distrazione della difesa renatina e battere a rete sul primo palo. Pareggio che tranquillizza e fa muovere il Lane che ci riprova poco dopo col solito Dalmonte ( per me migliore in campo, come spesso è successo in questa stagione) che serve Rolfini, però anticipato dal portiere Drago. Poco dopo di nuovo Rolfo che tira da fuori area ma l’estremo para. Nella seconda parte della gara (ingresso di Scarsella e Stoppa in luogo di Greco e Rolfini) si vede finalmente un Lane che alza i ritmi e prova a vincere. Per due volte Zonta trova altrettante occasioni favorevoli per segnare ma le spreca; Ronaldo si mette in mostra con un tiro dei suoi da 30 metri che Drago devia in corner; in successione, prima Stoppa, quindi Ferrari e infine Scarsella arrivano ad un passo dal gol. Ma niente, non si passa (gran brutto segnale creare occasioni e sprecarle), neanche dopo con le occasioni avute da Cavion (appena subentrato a Zonta), Scarsella e Ferrari. Insomma da non credere. E così ci pensa la dea Eupalla a punire tanto spreco inconsulto: intontisce Cavion che serve maldestramente Sgarbi, il quale nomen omen confeziona lo sgarbo eccellente: ricevuta la palla lascia partire una gran bomba dai 30 metri o giù di lì e beffa il povero Confente. Per noi è notte fonda, una notte di… Meda.
Se oggi guardiamo la classifica c’è da rimanere sorpresi, eccome. Dopo la strage precedente anche questa VIII giornata ha regalato sorpresone. Detta di quella nostra, così brutta e indigeribile, non è che la seconda sconfitta del Novara o quella della Feralpi Salò, il passo falso del Padova in casa siano cose di poco conto e mettici pure la sconfitta del Pordenone a Mantova. Danno ancor più l’idea che questo torneo – come dicevo la volta scorsa – è di difficile decifrazione. Almeno per ora non c’è proprio la squadra monstre che fa il vuoto. Tutte allineate e coperte con due squadre fuori pronostico iniziale che si trovano a viaggiare sui 15 punti: Sangiuliano e Renate. Come detto, però, il primo esame significativo lo faccio al termine della X giornata, quando si saranno concluse le due prossime giornate ravvicinate. Quella di mercoledì 19 (per noi giovedì posticipo, come noto) e domenica prossima. Faremo allora, a circa un quarto dell’intero campionato, un primo bilancio indicativo. Sempre ovviamente sperando che in queste due partite il Lane possa, prima contro il Mantova al Menti nel posticipo delle 21 (alla faccia del risparmio energetico), e successivamente contro l’altra attuale capolista, il Sangiuliano City, fare bottino pieno. Poi si vedrà il da farsi.
OCCHIO AL MANTOVA CHE HA BATTUTO MIMMO
Lunedì sera ho visto gran parte di Mantova-Pordenone (2 a 1), gol compresi, e sono rimasto sorpreso proprio dai virgiliani. In classifica erano penultimi a 5 punti (adesso 8 dopo la vittoria), ma la squadra allenata dal veronese Corrent ha fatto vedere in campo di che pasta è fatta. Magari sarà stata la migliore partita della sua stagione, dove tutto ha funzionato alla grande contro una “big” (presunta) del campionato, fatto sta che ha dimostrato di essere in grande forma, ben disposta e organizzata in campo. Ho visto un attacco brillante con il duo De Francesco-Mensah (vera spina nel fianco dei ragazzi di Di Carlo), due bei gol realizzati dal Mantova, un centrocampo e una difesa in palla e determinata, con un portiere che ha sfoderato alcune ottime parate salvarisultato. Insomma, per chiudere, non la vedo assolutamente facile per il Lane giovedì sera al Menti. Avremo di fronte – a meno di sorprese per noi positive – una squadra temibile e vogliosa di riscatto. Una squadra che gioca e pressa. Un pericolo reale se il Vicenza non decide di fare il Vicenza, lottando su ogni pallone e usando la testa e la mira. Chiedo troppo ? Non c’è scelta
Luciano Zanini