IL PUNTO DI LUCIANO ZANINI SULLA SERIE C
Rieccoci in pista. Passata la grande delusione post-Cosenza – il calcio sa rinascere dalle “disgrazie” che gli capitano, come appunto quest’ultima nostra retrocessione in Serie C – il Menti è tornato a rivivere un altro inizio di campionato, dopo 120 stagioni tra serie A, B e C. In un mondo che si propone maldestramente fluido, alcune certezze fanno bene, danno ristoro e speranza anche in questo momento socioeconomico particolarmente nebbioso. E così, rivedere la possente Curva Sud viva e palpitante fa bene all’anima sportiva degli affezionati alle maglie biancorosse, e più in generale a Vicenza e provincia. Poco meno di settemila spettatori sono presenti sabato scorso sugli spalti e il dato numerico di per sé vuol dire: ci siamo come sempre e come sempre spingeremo il Lane dal primo all’ultimo minuto di ogni partita. Pronti via, con un Vicenza praticamente rifatto per gran parte, e direi del tutto in avanti con i nuovi attaccanti Rolfini, Ferrari, Scarsella, poi con Jimenez e Begic in campo dal primo minuto. Ogni avvio, si sa, presenta delle incognite scaturenti da vari fattori, quali novità, emozione della prima gara, obbligo di vincere, etc.. Tradizione rispettata in parte anche al Menti nella gara inaugurale contro la Pro Sesto (formazione data perdente in partenza dai pronostici), accompagnata da un micro gruppetto di tifosi, meno di trenta, che la rendono simpatica anche per questo ( a proposito: bello vedere a fine partita il reiterato sventolìo di una grande bandiera con impressa la scritta “Sesto San Giovanni”, a testimonianza dell’amore dei tifosi lombardi per la propria squadra anche dopo l’autentica bastonatura subìta).
NESSUNO AVREBBE SCOMMESSO UN EURO ….
In avvio il Lane parte in tromba per cercare di segnare subito e ipotecare la prima “necessaria” vittoria. Solo che – appunto per la “legge dell’esordio” di cui sopra – le cose non vanno nel verso giusto e, seppur mostrando determinazione e voglia di fare, i biancorossi si mettono ad inanellare una serie di errori, ma soprattutto ad innervosirsi più del dovuto facendo confusione in campo. A riprova del disagio iniziale, ecco l’ammonizione per Rolfini e Pasini nel primo spicchio di partita ( l’arbitro non si dimostra certo impeccabile) facendo infuriare pure il pubblico. Chiaro che una squadra leader non debba cadere nel trappolone del nervosismo, ma invece dimostrarsi superiore rispetto a decisioni arbitrali magari sbagliate ( a fine gara, peraltro, sono cinque i biancorossi ammoniti contro i tre sestiani !). Però va detto che anche il direttore di gara ci ha messo del suo. Batti e ribatti, il Lane non riesce proprio a trovare la quadra e, a parte qualche bella azione personale di Dalmonte (lui sì in grandissima forma), non cava il classico ragno dal buco.
Anzi, si cucina una frittata incredibile alla mezz’ora, quando su una punizione regalata da Padella (il suo fallo era evitabile), il sestiano Bruschi beffa difesa e Confente con un tiro ad effetto tra la sorpresa generale. La Pro Sesto si muove bene, pare tenere in pugno la gara (nel frattempo arriva un’altra ammonizione, per Ierardi) lasciando perplessi i nostri tifosi che evidentemente si aspettavano ben altro. Meno male che dieci minuti dopo il gol-beffa, il neoacquisto Franco Ferrari si inventa un gran gol che rimette la gara sul binario giusto e fa esplodere il Menti. Gol da rivedere quello del numero 9 che, ricevuto il pallone da Jimenez, lo stoppa di petto e poi fredda il povero incolpevole Del Frate con una perfetta semirovesciata.
Pari e patta e si va così negli spogliatoi, dopo un primo tempo direi insufficiente del Lane, pur con la speranza che nella ripresa si possa tornare a segnare almeno un gol. Ovviamente a nessuno, ma proprio a nessuno, dopo quello che si è visto in campo, viene in mente di pronosticare la mitragliata del secondo tempo. Ossia un miracolo del calcio biancorosso di inizio settembre …
UN RISULTATO TENNISTICO CHE METTE EUFORIA…
Tornati in campo i biancorossi mostrano subito il piglio giusto, ossia la concretezza assente nella prima parte della gara, e solo dopo sei minuti su ennesimo assist di Dalmonte arriva la rete di Scarsella, lesto ad insaccare su un rimpallo. Un gol che sa di liberazione e inietta nella squadra la consapevolezza di poter giocare alla grande, come dovrebbe fare. Al 16’ è l’ora di “Rolfo” Rolfini che costruisce con caparbietà il suo gran gol, dopo aver ricevuto la sfera dal solito Dalmonte: si gira rapidissimo in area e fulmina l’estremo lombardo con un forte piazzato sul palo lontano. A questo punto la Pro Sesto scompare dal campo e il Lane maramaldeggia. Prima Dalmonte, poi ancora Ferrari e Jimenez vanno a segno portando il punteggio sul classico tennistico 6 a 1.
Senza dimenticare che i gol potevano essere 8 o 9, forse una punizione troppo severa per i lombardi. Che dire a questo punto? Poco o niente! Perché, a parte la conquista dei tre punti, la grande goleada (ricordo comunque un 6 a 2 del Lane contro la Juve di tanti anni fa) e la conferma delle qualità tecniche del duo di bomber “Franco&Rolfo”, si tratta di un episodio a sé stante, contro una squadra che ha tenuto un tempo e poi si è sciolta come neve al sole. Una partita che mette euforia certo, e non può essere considerata test probante, ma solo come un ottimo allenamento… carico di punti. Ora però arriva la partita vera, contro il Padova, l’eterno derby del Veneto (centrale). Appuntamento alle 20,30 di sabato sera: che sera!
NON VEDO L’ORA DI VEDERE POMPEU IN CAMPO
E’ dal lontano 2014/15 che il Vicenza cerca un vero regista, affidabile, cui consegnare le chiavi del centrocampo. Parlo di uno forte, con visione di gioco, grande tecnica, in grado di dettare i tempi in campo. Quando la dirigenza biancorossa ha acquistato, con un colpo ad effetto, Ronaldo Da Silva Pompeu (in arte Pompeu Ronaldo Da Silva: capire la struttura dei nomi e cognomi brasiliani può far venire il mal di testa!) dal Padova, ho pensato bene. Un gran bel colpo, a mio avviso, avendol visto Pompeu giocare in varie partite. Centrocampista realmente con i fiocchi per la serie C, uno che ha fatto tanta B e anche un po’ di serie A con l’Empoli. Insomma un giocatore di categoria superiore che ha portato per ben due anni consecutivi la squadra biancoscudata in finale per il salto in serie B (fallito clamorosamente contro l’Alessandria prima e contro il Suedtirol poi). Ecco, quindi, che la squadra biancorossa potrà finalmente avvalersi delle prestazioni del registra atteso, e speriamo di non essere delusi. Sappiamo tutti che ha beccato quattro giornate di squalifica per un fallaccio malandrino commesso proprio nella finale contro il Sudtirol, privando la squadra del suo apporto e in pratica decidendo per il successo degli altoatesini. Ora è fermo col Padova e per altre due gare, a – 3 insomma dall’esordio. Pompeu ha ormai 32 anni e non può più permettersi di fare danni del genere. Certo, il carattere è quello che è ma qui a Vicenza è atteso come protagonista e non dovrebbe deludere. Salta la partita clou contro il Padova di sabato sera, è vero, ma sotto sotto per lui questa può essere un’assenza non troppo pesante, visto che i suoi ex-tifosi patavini l’avrebbero accolto e seguito in campo a suon di … putipù. Rimane da dire – e molto – sul campionato appena iniziato e lo farò senz’altro in futuro, mettendo in rilievo per ora solo la sconfitta patita del Padova alla sua prima uscita contro la Pro Vercelli. Sconfitta che i “dottori” vorranno vendicare subito e ce la metteranno tutta. Il Vicenza lo sa, dimenticata la Pro Sesto in ogni senso, deve scendere in campo pensando che ha di fronte la prima della classe. Sta a noi prenderle il posto.
Luciano Zanini