IL PUNTO DI LUCIANO ZANINI SULLA SERIE B
LA FINALISSIMA ! DENTRO O FUORI
Ci mancava solo il duello rusticano a distanza tra il forzista e la grillina per spargere pepe ulteriore su una pietanza di per sè già sufficientemente condita e pepata. Il parlamentare Zanettin di Forza Italia ha evocato possibili eccessive tensioni, chiamiamole così, allo stadio Marulla di Cosenza in occasione della attesissima partita tra Vicenza e Cosenza, invocando l’intervento del ministro dell’Interno. Da parte sua la parlamentare Orrico del M5S, di Cosenza, ha pensato bene di lanciare messaggi ricavati da una nuova scienza che potremo chiamare “Pilpalloneria”, visto che ha compiuto ardite scalate elucubrative sulla constatazione che una squadra dei territori economicamente più dotati, risulta più favorita rispetto ad altre presenti in quelli meno “floridi”. Insomma uno “scambio” politico che può fare anche sorridere, magari è fatto in buona fede, ma in realtà non tocca – e passiamo a parlare di calcio giocato – la sostanza dell’incontro di venerdì sera a Cosenza. Una vera e propria finalissima, a mio avviso, in cui Baldini e compagni si giocano qualcosa di più di un campionato. Un campionato che – non finirò ma di dirlo – era dato per perso un pò da tutti fino a meno di un mese fa. Poi l’arrivo di Francesco, novello papa apportatore di conversione dei giocatori, diventati finalmente tosti, coesi, affamati sino all’ultimo secondo. Non a caso la vittoria contro il Cosenza nella prima di andata è arrivata quando eravamo ormai rassegnati al risultato ad occhiali, che sarebbero stati dai riflessi neri per noi. Invece, il non mollare fino al fischio finale, il buttarsi su ogni pallone, la voglia di vincere hanno reso possibile il miracolo, facendo crollare il Menti sotto l’urlo dei tifosi ritrovatisi ad impazzire come ai tempi del Vicenza d’oro. Avevo ricordato a più riprese negli articoli precedenti come il Lane, nel corso della sua gloriosa storia, sia stato tante volte capace di rovesciare completamente le traiettorie di campionati che, al termine del girone d’andata, ci vedevano retrocessi (ricordo i soli 7 punti racimolati prima di Natale nel lontano 1959, come quelli del 2021, tanto per dare l’idea). Ora però i giochi non sono ancora fatti. Tutt’altro !
IL VICENZA DEVE BATTERE (DI NUOVO) IL COSENZA
E’ chiaro che se il vecchio e saggio Maggio non si fosse trovato al posto giusto al momento giusto, guidato dal suo istinto di giocatore di alto livello e dalla sua straordinaria esperienza, saremmo qui a parlare di un pari e della necessità assoluta di vincere a Cosenza.
Perchè obbligati dal regolamento dei playout che nel nostro caso parla chiaro: rimane in serie B quella delle due squadre che vince e pareggia, oppure quella che pur pareggiando entrambe le gare è più avanti in classifica, ossia la squadra calabra. C’è poco da disquisire e, a questo punto, mi tocca essere più realista del re dicendo che tutto sommato aver vinto la prima ha dato sì grandissima forza e autostima a tutto l’ambiente, ma con un “ma” grande come una casa. Se, infatti, questo successo può instillare nelle zucche biancorosse l’idea che adesso ci basti anche un pari a Cosenza, beh questo sarebbe il più autolesionista dei pensieri. Sarebbe un vero suicidio sportivo. Il tecnico Baldini – cui va, a mio avviso, in toto il merito della risurrezione del Lane – l’ha opportunamente e immediatamente rilevato dopo la partita vittoriosa di giovedì scorso in conferenza stampa:” Non abbiamo fatto ancora nulla! Certo è stata battaglia, è stata una gara durissima contro una squadra che non ti fa giocare, che ti fa innervosire, molto simile al suo allenatore, Bisoli. Prendiamoci questa bella soddisfazione e l’affetto travolgente dei tifosi, ma già adesso dimentichiamo tutto. Venerdì sera ci aspetta un’altra partita, contro un’altra squadra. Questo deve essere il nostro spirito, la nostra intima convinzione. Con un unico obiettivo: la vittoria.” Parole chiare che non lasciano dubbi, e che il mister toscano sta trivellando in questi giorni nelle teste dei suoi ragazzi, i quali (e dobbiamo pur elogiarli, finalmente! ) l’hanno veramente seguito sin qui anima e corpo.
CHI VINCE HA SEMPRE RAGIONE…
E sempre a proposito di mister Baldini – al quale ho chiesto direttamente quanta parte di merito si ritaglia in questa rincorsa salvezza (risposta: “penso di aver fatto il mio dovere con il massimo impegno e non ci dormo la notte. Questa carica che mi porto addosso l’avevo anche da giocatore e adesso cerco naturalmente di trasferirla in massimo grado ai ragazzi) -, rimane da dire ancorA qualcosa sulla partita ultima al Menti. Man mano che si avvicinava alla fine della gara, cresceva il timore per un esito non favorevole al Lane. Già verso il 15′ del secondo tempo alcuni tifosi e addetti ai lavori sugli spalti reclamavano cambi. Ma il mister ha atteso a lungo, sino al 28′ per il cambio Lukaku-Dalmonte, sino al 34′ per Meggiorini-Ranocchia, infine è arrivato solo al 44′ quello tra Cavion-Giacomelli. Il quale Cavion aveva disputato una grande partita sino allora, apparendo stremato. Può un cambio così “tardivo” essere decisivo? Si, lo può. Da Jack Giacomelli è infatti partita l’azione più importante della partita, proprio da una delle sue giocate caratteristiche. Quindi palla a Dalmonte – quello vero, che è un gran bel calciatore – il quale ubriaca la difesa calabra facendo meraviglie dentro un metro quadrato di campo, tra cui un tunnel assassino, per poi tirare secco rasoterra prendendo il palo. Sulla ribattuta arriva il falco Maggio e stende il Cosenza. Ovviamente – come ammesso dallo stesso volpone-campione di Montecchio Maggiore – il merito della rete è tutto o quasi di Dalmonte, versione speedy gonzales. La decisione del mister si è rivelata dunque vincente, e chi vince in genere ha sempre ragione, anche e soprattutto se la dea Eupalla gli strizza l’occhietto al momento giusto. Non parlo dei Var ma del palo secco di Dalmonte e del balòn che arriva sul piede di Maggio grazie all’errore del calabro Liotti, intervenuto goffamente. Bene così!
L’ARMA DEL LANE? NERVI SALDI SINO ALLA FINE
Si possono dire tante cose sulla finalissima di venerdì sera. 1) Parlare della formazione più adatta a questo tipo di partita. 2) Approfondire circa l’atteggiamento con cui il Cosenza approccerà la gara. 3) Fare il punto sulla questione della sicurezza dei giocatori in campo, viste le esternazioni poco responsabili del presidente dei calabri Eugenio Guarascio, il quale in prima battuta già al Menti aveva stigmatizzato le decisioni arbitrali, minacciando poi scenari di ingovernabilità della tifoseria cosentina. 4) Contestare la ventilata decisione della prefettura di Cosenza di limitare al numero massimo di trenta le presenze dei tifosi berici nei pullman diretti al Marulla (bene ha fatto il Sindaco Rucco a stigmatizzare tale stralunata idea, invitando i resposabili locali a creare invece adeguati hub di accoglienza). Per me invece, a questo punto, rimane solo da ricordare con forza che per questa battaglia – e battaglia sarà, ma ci auguriamo leale e non sporcata da fattori esterni al calcio giocato – l’arma vincente del Lane dovrà essere sempre la stessa: testa e cuore infiniti, determinazione totale, capacità di tenere i nervi saldi perchè a mio avviso proprio su questo puntano i cosentini: far saltare i nervi ai nostri con atteggiamenti provocatori gonfiati dal clamore del pubblico. Conto poi in particolare sull’esperienza e sulla saggezza dei vari Maggio, Meggiorini (occhio a non cadere nella trappola, Riccardo), De Maio, Padella e del capitano Jack Giacomelli che, in campo o in panchina, dovranno essere da guida e da sprone per i compagni.
Alè Vicenza !
Luciano Zanini