IL PUNTO DI LUCIANO ZANINI SULLA SERIE B
SPRINT AL CIRCUITO DI MONZA
Nella lunga vita del Vicenza, ormai giunta al suo 120.mo anno, ne abbiamo visti e amati tanti di campioni biancorossi, soprattutto quando giocavamo in serie A. Sebbene negli ultimi vent’anni costretti a “vivere” tra serie C e serie B, il ricordo della massima categoria è tuttavia ben presente nella mente dei tifosi biancorossi, che amano la propria squadra sempre e comunque. In serie A, come in C. Con tutta la sua storia e tradizione, in particolare la maglia biancorossa – dei vari Santagiuliana, Savoini, Menti, Vinicio, Paolo Rossi, etc.etc. – al punto da rifiutare anche un cambio di righe, da verticale ad ortogonale. Come accaduto, appunto, nell’ultima gara contro la Ternana al Menti quando, al via della partita, Bruscagin (capitano nell’occasione) e compagni si sono presentati con addosso la maglia bianca e rossa sì, ma appunto a righe ortogonali.
Il parere della Curva sud sulla “mutazione di pelle” è stato immediato e fragoroso: bocciatura. Cosa dire? Semplicemente che mi è parsa una sollevazione rumorosa, spontanea, globale, solo un pò volgaruccia. Un rifiuto chiaro e senza troppi giri di parole. Un rifiuto così netto e icastico, oltrettutto ribadito a più riprese, che ha colpito duro il patron Renzo Rosso, padre dell’iniziativa pensata in buona fede. Non gradita però a migliaia e migliaia di tifosi, tanto che, al di là del modo “ruvido” con cui è stata espressa, bisogna però tenerne conto. Imporre – seppur in buona fede – un cambiamento estetico di questo genere senza una verifica a priori presso la tifoseria, pare qualcosa di forzato. Ripeto: pur se fatto in buona fede. Ma andiamo al Vicenza di domenica scorsa che ha fatto qualcosa di importante, anche con la maglia a righe ortogonali (al riguardo va segnalata la battuta, niente male, del patron Renzo Rosso: la nuova maglia ha portato bene !). A proposito dei tifosi biancorossi: il mister ternano Lucarelli, ex grande bomber, ha avuto parole di plauso:”Grande tifoseria, calda, appassionata, che può dare la spinta fondamentale per la salvezza del Vicenza.” Apprezziamo ma facciamo gli scongiuri del caso….
GRANDE VICENZA NEL PRIMO TEMPO, POI CALA MA TIENE …
Detto della maglia, passiamo al campo, soprattutto al primo tempo della partita. Erano anni, a mio ricordo, che il Lane non chiudeva il primo tempo con un secco 3 a 0 a favore. Probabilmente mi sbaglio, ma in ogni caso di un raro fausto evento si tratta. A dimostrazione che con la grinta e la voglia di combattere si possono fare grandi cose tra cui, appunto, rimanere ancora in corsa verso i playout. Ancora in corsa perchè, se prima di oggi non davo il Lane per morto, adesso non voglio passare dall’altra parte. Ossia vedere un futuro troppo roseo: ribadisco però che siamo messi un pò meglio di prima. Andiamo con ordine. La Ternana è scesa in campo col piglio giusto, tanto è vero che il gioco dal primo minuto l’ha avuto in mano lei, schiacciando il Lane nella sua metà campo e mostrando buona capacità di palleggio (Proietti in primis). Ma qui la tattica di Brocchi – dovuta anche a causa di forza maggiore per le assenze lamentate – impostata sulle ripartenze ha dato frutti copiosi. Del resto, è tattica collaudata nel dna italico, e funziona spesso e volentieri se ci sono gli interpreti giusti. Domenica pomeriggio c’erano a maglie biancorosse orizzontali. Ecco allora scattare come una molla il redivivo Dalmonte (che quando è in giornata fa spettacolo), arrivare in zona cross e mettere un bel pallone in mezzo all’area. Cicca la sfera Teodorczyk (ottima gara, da 7 per generosità e per il gol segnato), ma non il diavoletto Diaw che si trova finalmente al posto giusto al momento giusto. Siamo al 7′, e la gente sugli spalti festeggia alla grande. La gara prosegue su questi binari fino al 27′ quando ancora lui, Davide Diaw, su punizione di Da Cruz con la palla passata tra una selva di gambe trova il guizzo giusto da bomber e fredda l’estremo Iannarilli.
ESSENZIALE AVER PORTATO A CASA I TRE PUNTI
Doppia marcatura del Lane dunque, e così anche i bollenti spiriti degli umbri si raffreddano. Lo stesso Brosco, spintosi avanti, si inventa una bellissima semirovesciata che esce non di molto. Finita qui? No, perchè la dea Eupalla vuole premiare la dedizione di Teo e il numero ad effetto del nostrano Cavion: dopo una mezza giravolta lo scledense si ritrova il pallone tra i piedi e lancia il polacco che segna agevolmente il suo primo meritatissimo gol. Benissimo, troppa grazia. “Se non vinciamo con tre gol di scarto…“, dice un tifoso. E invece nel secondo tempo le cose cambiano. All’8′ su lancio del solito Proietti l’esperto Diakitè riesce a smarcarsi e crossare al centro, dove irrompe come un falco Alfredo Donnarumma, bomber di caratura che prima viene murato da Grandi ma poi lo trafigge sulla respinta. A proposito di Grandi, subentrato a Contini infortunatosi, va rilevata la sua buona prova, tenuto conto dell’entrata a freddo e del carico psicologico da sopportare dopo l’avvento di Nikita (Kruscev): auguri per il rapido rientro di Contini. Sul 3 a 1 la Ternana, per così dire, si rianima e comincia a macinare gioco con convinzione. Il Vicenza arretra e soffre. Basta dire che al 42′ si prende il secondo gol, autore Pettinari, ma per fortuna che c’è il Var che sentenzia fuorigioco. Palpabile la paura vissuta dal pubblico in attesa del verdetto, poi la grande gioia. Se avesse segnato la Ternana a pochi minuti dal termine, a mio avviso, sarebbe stata durissima, vuoi per la spinta degli umbri che parevano padroni del campo, vuoi per la fifa blu dei nostri, vuoi per essere rimasti con un uomo in meno dopo l’uscita per infortunio di Jack Giacomelli. Tutto è bene ciò che finisce bene: il vecchio adagio calza a pennello stavolta per il vecchio Lane. Ora con tre punti in più, caricate le batterie si va a Monza, con un solo obiettivo: ripetere la partita giocata contro la Ternana.
MONZA GRANDE SQUADRA? NON IMPORTA!
Dopo la tripletta casalinga, ci aspetta una due-giornate da brividi. Due giornate che possono diventare pietre miliari della resilienza biancorossa. Sabato a Monza, martedì prossimo al Menti contro il Parma. Di fronte sicuramente due big, ma per noi solo due squadre da affrontare con la sagacia e la determinazione mostrate nel primo tempo contro la Ternana. Certo, le assenze di Diaw che è in splendida forma, e dello stesso Meggiorini capace di offrire sempre un contributo di alto livello, sono pesanti, fanno male. Non importa, guardiamo avanti.
Sul circuito di Monza la nostra “Ferrari” biancorossa deve sprintare, ossia fare la partita giusta di testa e di cuore. Mister Brocchi, che da qualche settimana ha ripreso a vincere, ritrovato una certa autostima, conosce non bene ma benissimo l’ambiente brianzolo, quello del duo Berlusconi&Galliani. Anche tale aspetto dovrà essere capitalizzato a favore della nostra squadra, per raggiungere l’obiettivo: fare punti. Non sarà facile, ovvio, ed è inutile nasconderlo, ma dobbiamo fare di necessità virtù. Contro una delle pretendenti alla serie A, formata da un gruppo di ottimi calciatori guidati da un tecnico di valore come Giovannino Stroppa, che il grande Gianni Brera da giocatore chiamava con evidente simpatia padana “il bassaiolo di Mulazzano”. Il Monza si trova a quota 48 punti in classifica, a sole cinque lunghezze dalla capolista Cremonese, potendosi giocare tutto nelle prossime ultime undici partite. E’ chiaro che contro il Lane, Stroppa e compagni, vorranno fare bisboccia e prendersi i tre punti. Ma anche il Monza ha qualche punto debole su cui Brocchi dovrà lavorare, tra assenze e altro, fermo restando che conterà sopra tutto la voglia di combattere, la grinta inesausta, la determinazione fino al 95′. I brianzoli hanno sin qui messo a segno 43 reti, subendone 30, vincendo 13 volte, 9 pareggi e 6 sconfitte. Una dinamica certamente buona come appunto dimostra la quinta posizione in classifica. Occhio poi al fatto che i gol brianzoli sono distribuiti tra attaccanti e centrocampisti, per cui nel Monza ci sono tanti goleador. Mota Carvahlo è l’attaccante che ne ha messi a segno 8, , ma anche il centrocampista Valoti ha fatto lo stesso. Idem per il centravanti danese Gytkjaer, 5 gol, e il centrocampista Colpani, 4. Voglio dire in sostanza che bisognerà stare attenti anche a questo aspetto perchè le bocche da fuoco brianzole sono tante. Non ci rimane che invocare la dea Eupalla che, mi dicono (ma sarà vero?), non simpatizza troppo per Berlusconi, perchè ha detto più volte di sapere tutto del calcio.
Luciano Zanini