IL PUNTO DI LUCIANO ZANINI SULLA SERIE B
ARRIVANO I LUPI, BISOGNA FERMARLI !
Data l’importanza che riveste la partita di sabato pomeriggio al Menti, tra Lane e Cosenza, rovescio il mio “punto di vista sulla B” partendo proprio da qui, per lasciare in fondo le considerazioni sulla sconfitta patìta a Frosinone che poteva, a mio avviso, essere evitata con un poco più di testa e di concentrazione nel primo tempo. Come dicevo per l’incontro casalingo precedente contro l’Alessandria, le partite al Menti d’ora in poi vanno considerate altrettante finali di Champions, in cui ci si gioca il futuro, nel nostro caso la salvezza. L’incontro con il Cosenza è un appuntamento di quelli tosti, per la semplice ragione che anche gli avversari si giocano tutto e quindi scenderanno sul prato biancorosso con un solo obiettivo: portare in Calabria dei punti. Uno o tre. Su questo non ci piove, per cui Brocchi e compagnia non si illudano di trovare un Cosenza guardingo o “diplomatico”. No, avremo di fronte i lupi della Sila (sportivamente parlando, ovvio) che mirano al bersaglio grosso. Del resto ricordo per benino la lezione impartitaci dall’Alessandria nel primo quarto d’ora della gara del 30 gennaio scorso, con i nostri biancorossi schiacciati dai grigi: ma, come tutte le lezioni utili, pure questa va imparata per non ripetere lo stesso errore. Quello di rimanere lì imbambolati, in attesa di vedere cosa succede. Per poco non succedeva il papatrac, se il tiro velenoso di Milanese avesse bucato il nostro portiere Grandi il quale, lo ricordo, nell’occasione ha salvato il Lane dalla debàcle. Occhio dunque all’approccio, occhio ad iniziare la partita mostrando subito il piglio giusto, cercando di segnare per primi. Certo, non sarà facile ma d’ora in poi non c’è nulla di facile.
IL COSENZA RINFORZATO RIMANE ABBORDABILE
Ricordiamo che il Cosenza anche l’anno scorso ha lottato per non retrocedere. Giunto 17° in classifica e retrocesso e stato riammesso in Serie B per il caso Chievo. In questa stagione, ad un avvio tutto sommato incoraggiante è seguito un periodo no (da cui anche il cambio-panchina con il ritorno di Occhiuzzi, tecnico calabrese) e così pure nelle ultime partite il trend registrato dai calabri è rimasto decisamente negativo, a parte il pareggio contro il Brescia, una grande del torneo (ha sorpreso non poco il licenziamento di Pippone Inzaghi, ma Cellino lo conosciamo). Il Cosenza ha subìto, in effetti, pesanti sconfitte sia in casa che fuori, riuscendo ad impattare solo con Cittadella e Pordenone, oltre al già citato Brescia nell’ultima partita giocata al Marulla (con i nuovi acquisti). Globalmente la situazione dei cosentini, è senz’altro migliore della nostra, visto che su 21 incontri ne hanno vinti 4, pareggiati 6 e persi 11. Noi – sono sempre numeri poco piacevole da ricordare – veniamo da 16 batoste, con sole 3 vittorie e 2 pareggi. In classifica ci sono davanti di sette punti, quota 18. Questo scontro diretto per la salvezza, come si dice, vale doppio. Un successo biancorosso varrebbe parecchio, non solo e non tanto per la classifica (certo anche quella, eccome!), quanto per l’autostima e l’entusiasmo che ne deriverebbero. Ingredienti fondamentali per il Lane “post-mercato invernale”, praticamente ancora da rodare se non, addirittura, da costruire come si deve. Pesano, va detto, anche gli infortuni dei nuovi, vedi Lukaku e Teodoroszky, due pedine di primo piano per noi.
I VOLTI NUOVI TRA I CALABRESI
Il mercato invernale, anche stavolta, sarà arbitro del campionato, sia in testa sia in coda. Direi però soprattutto in coda, perché qui si sono realizzate un sacco di operazioni di “ristrutturazione” tali da cambiare il volto a diverse formazioni. Sappiamo bene del nostro Vicenza che ha impostato una decisa azione di rinnovamento, fidando che i nuovi acquisti possano trovare al più presto forma e intesa, per dare vita ad un Lane vincente nel girone di ritorno. Il Cosenza, da parte sua, non è stato certo con le mani in mano, ma ha operato per rafforzare sia centrocampo che attacco. Il colpo più importante messo a segno è quello del centrocampista olandese di origine congolese Rodney Kongolo, proveniente dal campionato di serie A, di cui si dice un gran bene a Cosenza, e che ha fatto il suo esordio proprio una settimana fa contro il Brescia. Oltre a Kongolo sono arrivati alla corte di Occhiuzzi anche l’ex-biancorosso dalle belle speranze, Alex Di Pardo, il navigato bomber Joachim Larrivey (ormai giunto alla soglie dei 38 anni, è del 1984), già ex- Cagliari ben dieci anni orsono, quindi dal Brescia il centrocampista Emanuel Ndoj, e dal Paris FC (Ligue 2 francesce) il centravanti Gaetan Laura. Dulcis in fundo, Idriz Voca, centrocampista svizzero di origine kosovara, nazionale kosovaro under 21. Mi fermo qui sperando che anche il Cosenza abbia il suo bel daffare a mettere insieme nuovi e vecchi. Tra i quali, vecchi, ci sono due nostre conoscenze, gli ex-biancorossi Mauro Vigorito e il bomber Gabriele Gori (ora capocannoniere della squadra con 5 gol fatti). Poi anche qui c’è mezzo ex-Chievo: Palmiero, Vaisanen, Rigione. Insomma nomi di buoni giocatori di categoria che non verranno a Vicenza per passeggiare al Menti.
PERO’ A FROSINONE DOVEVA ANDARE MEGLIO
Contro l’Alessandria c’era stata finalmente un po’ di buona sorte, ciò che ha consentito al Vicenza di conquistare tre punti che valgono oro. In terra ciociara invece le cose sono andate diversamente e siamo tornati all’antico. Buttando al vento un paio di grosse opportunità – parlo del primo tempo, quando in trasferta conta segnare per primi – che obiettivamente una squadra che vuole salvarsi non può fallire. Qui non conta chi hai di fronte, alta o bassa classifica, conta saper mantenere lucidità. Vero Alessio Da Cruz, giocatore di categoria, che ti sei intestardito a fare il dribbling in più quando bastava darla a Diaw in attesa, pronto a sparare in porta? E prima di lui, Filippo Ranocchia, che ha ciccato la palla davanti alla porta frusinate, una palla che chiedeva solo di essere accompagnata in porta? E’ il calcio, naturalmente, ma quando sbagli due volte in maniera clamorosa vieni immancabilmente sanzionato.
Ecco così il gol del Frosinone, neanche a farlo apposta a seguito di un’incertezza difensiva su cross da calcio d’angolo: il “fenomeno” Gatti (neo-acquisto della Juve a suon di 10 milioni di euro) si trova la palla tra i piedi e non ci pensa due volte a metterla nel sacco. Vicenza sotto, dopo un primo tempo giocato come si deve, e invece, eccoti la frittata fumante servita al 48’ dallo sfortunato Pasini che devia di testa in porta un cross di Lulic, facendo secco il nostro Contini (molto bravo al suo esordio con la maglia del Lane). Finisce in pratica qui la partita dello Stirpe, con il Frosinone che trova spazi invitanti lasciati da un Vicenza ormai rassegnato. Ci è andata pure bene, alla fine, perché i ciociari ci hanno graziato sbagliando varie volte sotto porta, facendo appunto risaltare le qualità di Contini, autore di tre grandi parate. Ora però torniamo al Menti e pensiamo a sistemare i lupi del Cosenza!
Luciano Zanini