La rimonta
Andiamo a dare uno sguardo al massimo campionato italiano che è arrivato al giro di Boa. Potremmo dividere la fase ascendente del campionato in due tronconi: una prima parte, che arriva fino alla 11 giornata, dominata letteralmente da Milan e Napoli con le due leader in grado di vincere 10 partite (con i partenopei fermati sul pari solo dalla Roma e i rossoneri stoppati solo dalla Juventus ). In queste prime gare le due formazioni hanno messo in cascina un tesoretto di 31 punti a testa; per molti osservatori lo scudetto 2021/22 non poteva che uscire da questa coppia di dominatrici dell’inizio stagione. L’Inter, infatti, nelle stesse undici gare portava a casa 22 punti con un gap di 9 punti dalla vetta: i nerazzurri di Inzaghi, in questo inizio di stagione, hanno pareggiato con la bestia nera Sampdoria, con l’Atalanta, con la Juventus e con il Milan e hanno perso con la Lazio, ma soprattutto hanno denotato in queste gare un’insolita propensione a subire reti che contrastava con la solidità difensiva dell’anno dello scudetto. E ancora meno punti ha assommato in questa fase l’Atalanta ferma dopo le stesse gare a 19 punti, ben 12 in meno delle due capolista.
Più indietro in graduatoria sono risultate essere le altre formazioni di punta del nostro campionato con la Juventus partita con il freno a mano tirato (4 sconfitte nelle prime 11 giornate con due punti soli ottenuti nelle prime 4 partite e un gap dal duo al comando di 16 punti nello stesso arco di tempo) E non andavano granchè meglio Lazio e Roma, in grado di alternare buone gare con esibizioni opache.
Ma alla 12 giornata iniziava un altro campionato: dopo il pareggio nel derby l’Inter inseriva il turbo che lo portava a vincere sette gare consecutive con Napoli, Venezia, Spezia, Roma, Cagliari, Salernitana e Torino realizzando 20 gol e subendone solo 2 nella gara con i partenopei. La difesa riprendeva la consueta solidità e la porta difesa da Samir Handanovic rimaneva inviolata per 6 partite, per 552 minuti.
L’Inter recuperava in queste 7 partite 11 punti al Milan portandosi al primo posto con 4 punti di vantaggio e 14 punti al Napoli ora staccato di 7 lunghezze. Grazie al bottino di reti realizzate in questa fase i nerazzurri detengono il miglior attacco della Serie A con 49 reti fatte, ben 9 di più di quelle messe a segno dai cugini rossoneri. E la seconda miglior difesa alle spalle del Napoli (15 reti subite da Handanovic, 14 da Ospina del Napoli).
In alcune gare la squadra di Inzaghi ha mostrato un gioco brillante e spumeggiante ancora migliore di quello mostrato nello scorso anno quando a guidarle in panchina c’era Conte. Lo scorso anno Conte aveva ottenuto alla fine del girone d’andata 41 punti contro i 46 di Inzaghi. Anche i gol fatti e subiti sono migliorati. L’Inter poi scudettato aveva segnato 45 gol a fine girone d’andata, l’attuale ne ha realizzati 49. La difesa si presenta con una differenza ancor più evidente: 15 gol subiti oggi, 23 lo scorso anno.
Ma certo l’attuale gap che l’Inter vanta sulle inseguitrici oltre ad essere merito di Dzeko e c. è anche demerito della altre: il Milan è in cappato in alcuni risultati imprevedibili: la sconfitta con Fiorentina, Sassuolo e Napoli, il pareggio con l’Udinese raccolto oltretutto nei minuti di recupero. Il Napoli ha fatto ancora peggio perché dopo la brillante partenza ha perso con lnter, l’Atalanta, l’Empoli e lo Spezia pareggiando con il Verona e con il Sassuolo. E non bastano a giustificare queste sconfitte le assenze di Osimeh, Insigne, Koulibaly e c.
Atalanta e Juventus in ripresa ma…
Nella seconda parte del campionato sembrava riemergere decisamente l’Atalanta che nello stesso arco di tempo in cui l’Inter ha costruito il titolo d’inverno ha inanellato 6 vittorie consecutive. Ma i bergamaschi a differenza degli interisti hanno palesato una flessione nelle ultime due giornate perdendo con la Roma e non andando oltre il pari nel recupero con il Genoa. Oggi sono comunque la quarta forza del torneo con 38 punti uno solo in meno del Napoli a 8 punti dalla capolista.
E’ riemersa invece la Juventus che dopo la partenza da incubo si è decisamente riportata sotto ottenendo nelle ultime 8 gare 19 punti con 6 successi, il pareggio con il Venezia e la sconfitta con l’Atalanta. I bianconeri rimangono staccati di 12 punti dalla vetta ma sono a solo 4 punti dal quarto posto che vale l’ammissione alla Champions League.
Le sette sorelle ora sono otto.
L’ottava sorella in questa prima parte del campionato è la Fiorentina di mister Italiano ( e la cosa ci fa piacere visto che tifiamo per l’ex allenatore dell’Arzignano) . I gigliati forti del capocannoniere del campionato italiano Vlaovic (16 reti) hanno finora ottenuto 32 punti 2 meno della Juventus, gli stessi della Roma.
Hanno perso con la Roma, con l’Inter, con la Juventus, con il Napoli ovvero con le big incappando solo nelle sconfitte con Venezia ed Empoli. In loro compagna c’è la Roma, un’altra formazione frenata da ben 7 sconfitte e che non sta mantenendo le aspettative che nella capitale erano state suscitate alla notizia dell’arrivo di Mourinho. La Roma ha ciccato con alcune delle grandi ma ha anche lasciato per strada punti con Verona, Venezia, Bologna. Ad inseguire un posto in Europa c’è anche la Lazio di Sarri che ha un punto in meno di Roma e Fiorentina, 6 sconfitte da digerire e la soddisfazione assai parziale di essere l’unica squadra che ha battuto l’Inter. Vanta il vice capocannoniere del campionato, Immobile (12 reti) che ancora una volta è il primo italiano della classifica dei marcatori.
In medio stat virtus
A centro classifica risiedono 5 squadre che possono puntare a migliorare la loro situazione cercando di cogliere l’obiettivo di scalzare dai posti che valgono un pass per l’Europa qualcuna delle 8 sorelle: a 27 punti ci sono Empoli e Bologna, a 25 il Torino, a 24 Verona e Sassuolo. La neo promossa Empoli è la rivelazione di questo campionato: ha colto risultati imprevedibili come le vittorie in casa di Juventus e Napoli e un successo nel derby toscano con la Fiorentina che da solo potrebbe impreziosire il cammino della formazione di Andreazzoli. Una rivelazione finora è Pinamonti che ha realizzato 7 reti. Il Bologna si mantiene sugli standard dello scorso anno anche se è discontinua nei risultati . Il Torino ha sicuramente migliorato rispetto allo scorso anno (quando la salvezza arrivò solo nelle ultime giornate): da mister Juric ha preso la tenacia e la combattività. Finora non ha quasi mai potuto contare sul suo miglior attaccante Belotti. Contro le grandi ha si perso ma sempre con un solo gol di scarto dimostrando di poter contrastare sul piano del ritmo e dell’aggressività qualunque formazione.
Il Verona è partita molto male (5 punti nelle prime 6 gare) ma poi dopo il cambio dell’allenatore ha decisamente migliorato ottenendo buoni risultati. Nel finale dell’andata è apparsa in affanno perdendo con Atalanta e Torino e pareggiando con la Fiorentina. Lo stesso percorso ha tenuto il Sassuolo (4 punti nelle prime 5 gare ma poi un rendimento costante impreziosito dai successi su Juventus e Lazio.
Appena sopra la quota salvezza
Veleggiano a 20 punti, con un buon margine sulla terzultima in classifica, l’Udinese e la Sampdoria. I friulani sono la squadra assieme al Genoa che ha pareggiato più volte e hanno ancora il bonus Salernitana da giocarsi (vittoria a tavolino o gara da giocare e vincere sul campo?) La Sampdoria nel pieno del ciclone Ferrero si mantiene comunque in linea di galleggiamento e nel girone d’andata ha fermato sul pari l’Inter e a vinto i derby liguri con Spezia e Genoa.
A quota 17 c’è il Venezia del vicentino Zanetti che da neo promossa sta mantenendo fede ai programmi. La vittoria sulla Roma e il pareggio con la Juventus sono tra le gemme di un campionato che ha offerto anche le delusioni di ben 10 sconfitte.
Un punto più sotto c’è lo Spezia che vincendo in casa del Napoli nell’ultima giornata ha salvato la panchina dell’allenatore Thiago Motta e ha allontanato la zona retrocessione.
Miraggio salvezza
Tre squadre appaiono in grande difficoltà in questo momento: il Genoa con 11 punti, il Cagliari a quota 10 e la Salernitana a 8 punti con una gara (forse) da recuperare. I rossoblu allenati ora da Schevchenko hanno vinto una sola gara con il Cagliari pur cogliendo anche otto pareggi (l’ultimo con l’Atalanta unica delle grandi a non vincere con i liguri).
Il Cagliari a sua volta ha vinto solo una volta con la Sampdoria, pareggiando 7 volte (unico punto guadagnato con le grandi contro la Lazio) e perdendo in 11 occasioni
Infine la Salernitana è ferma a quota 8 : ha vinto due gare con Genoa e Venezia ed ha pareggiato in due occasioni con Verona e Cagliari.
Finora la serie A ha mantenuto le aspettative di un campionato combattuto e di buon livello tecnico. Il ritorno del pubblico ha sicuramente inciso favorevolmente dopo la desolazione degli Stadi vuoti dello scorso anno. Il Covid non ha scalfito la regolarità del campionato con pochi casi contenuti, almeno finora. E nel mese di gennaio con i dilettanti fermi avremo modo di tornare a parlare anche della massima serie. Siamo fuori target considerando la nostra propensione ai puri, ma come nello stesso momento e nella stessa rubrica parliamo del Vicenza e di una partita di terza categoria, così ci sembra giusto confrontare comunque le dinamiche di quello che è lo stesso sport, senza cadere ovviamente negli atteggiamenti emulativi e nel tifo più sfrenato.