IL PUNTO DI LUCIANO ZANINI SULLA SERIE B
MA ‘NDO VAI, SE IL GOL NON LO FAI…
Ma ‘ndo vai, se il gol non lo fai ? Mi viene in mente la canzone cantata dal grande duo Alberto Sordi-Monica Vitti nel film (primi anni ’70, mi pare) intitolato “Polvere di stelle”. Un titolo che pare purtroppo attagliarsi anch’esso alla situazione drammatica (sempre calcisticamente parlando, c’è di peggio in giro…) del nostro amato Lanerossi Vicenza. Un tempo Lane da serie A con un posto tra le stelle del calcio italico, ora in basso a tentare di non affogare. Una triste situazione da fanalino di coda in coppia con i ramarri pordenonesi, posizionati come noi sul gradino numero 7, laggiù in fondo nella parte destra della classifica. Avevo, come tutti i tifosi del resto, sperato che l’aria di casa per Jack Giacomelli, l’aria dello stadio Curi (che ricorda le imprese del comune idolo Paolo Rossi, gran protagonista pure a Perugia), e l’aria psicologica giusta, che determina la volontà di vincere, potessero fare la differenza per noi.
Potessero farci fare quel salto in avanti, prodromico di possibili risalite. Nulla da fare. Nisba. Ancora una volta arriva la delusione per una partita giocata praticamente alla pari, ma chiusasi con la sconfitta. La tredicesima sconfitta su sedici partite: un bilancio impietoso, da far tremare i polsi (sempre calcisticamente parlando) di tutti coloro che hanno a cuore le sorti del Lane. Diventa pure noioso fare commenti, essendo giocoforza costretti a ripetere quello che abbiamo già scritto a più riprese. Manca il bomber che, su tre/quattro palle gol alla portata, ne metta dentro almeno una, manca la freddezza sotto porta anche a giocatori navigati e pure bravi, che non trovano il tap-in, o la deviazione sottomisura. Manca il tiraccio della domenica da fuori area che spesso e volentieri toglie le castagne dal fuoco e regala punti. Se guardiamo alla partita di Perugia c’è un pò di tutto questo… mancamento. Non solo: c’è pure il malefico Var che ci perseguita dalla partita di Cittadella, la prima del campionato.
PARTITA EQUILIBRATA, TRA IL LUSCO E IL… BROSCO
Riguardandomi il film della partita sulla base dei numeri raccolti, la valutazione di “partita equilibrata” trova una conferma direi matematica. Il possesso palla è stato in mano ai perugini per il 48%, quindi in sostanziale parità. Idem con patate per quanto riguarda il totale dei tiri verso la porta: 12 gli umbri, 13 il Lane. Addirittura pari e patta per quanto attiene ai tiri diretti in porta: 5 a 5. Anche sui calci d’angolo stesso discorso ( 4 a 3 per loro). Mi fermo qui perchè, come si vede, questa partita il Vicenza poteva vincerla, ma non l’ha fatto purtroppo! In aggiunta, oltre al danno, pure la beffa del gol prima annullato e poi vivisezionato dal Var. Var che, guarda e riguarda, ha sentenziato l’1 a 0 per i padroni di casa, grazie al mezzo piede benigno di Zonta che ha permesso al bomber perugino De Luca di segnare e fare festa. Insomma, una gara caratterizzata dalla malasorte almeno in parte, ma un pò anche da un qualche segno di rassegnazione dei biancorossi dopo la rete subìta. A mio avviso il Vicenza del primo tempo, pur non furoreggiando, ha messo in campo qualche buona trama e ha fatto la partita, per gioco e per occasioni.
MALE IL SECONDO TEMPO
Nel secondo tempo, invece, accusato il “colpo gobbo” del Var ha rischiato di subire il raddoppio letale, evitato per esclusivo merito del nostro portiere, che ha letteralmente fatto il miracolo sul tiro ravvicinato del brasiliano Matos. Un vero e proprio Grandi-miracolo che fa salire ancor più la valutazione positiva del portiere del Lane, protagonista assoluto da diverse settimane in qua. Tutto ciò premesso, tuttavia, sarebbe bastato un cicinin di buona sorte al 91′, allorquando il nostro Brosco, difensore in avanscoperta alla ricerca del gol, avesse centrato lo specchio della porta concludendo così in gloria una sua bella proiezione in avanti. Finito qui? Macchè, tanto per non farci mancare nulla di amarevole, proprio allo scadere anche Ierardi si trova proiettato in area avversaria proveniente dalle retrovie: potrebbe tirare alla destra o alla sinistra del portiere e invece sceglie il centro, consentendo all’estremo Chichizola di fare cucù. Insomma, centro da evitare anche stavolta.
CAMPIONATO VIVO IN TESTA, MENO IN BASSO
Ci sarebbe, eccome, da scrivere molto su questo torneo cadetto ‘21/’22, un campionato vivo, assolutamente incerto per quanto riguarda la zona promozione, dove se la giocano le squadre più pronosticate alla vigilia. Oddio, c’è l’eccezione del Parma di Gigi Buffon, costruito per la risalita immediata in seria A, ma che naviga a due passi dai play out, roba da stentare a crederci. Eppure il calcio è così, bello per questo! Vedremo se l’ex-biancorosso Beppe Jachini – arrivato fresco fresco sulla panchina dei ducali – saprà rivoltare la frittata e recuperare il terreno perduto. Però, appunto, di eccezione (grossa) si tratta, mentre lassù in testa si sfidano apertamente la ritrovata capolista Pisa, il sempre più pronosticato Lecce, un Brescia che da qualche domenica balbetta, il Benevento che tanto male ci ha fatto con il gol di Barba al Menti, e un Monza in risalita.
Sono cinque squadra allocate in classifica nello spazio di quattro punti che se la giocano ogni giornata per andare avanti e tentare la promozione diretta, evitando la giostra dei play off. Formazioni zeppe di grandi giocatori per la categoria, che fanno ovviamente la differenza e di cui sarebbe facile e invitante raccontare le gesta calcistiche. Con i vari bomber del calibro di Stefrezza, Lapadula, Coda, Lucca, Donnarumma e via spigolando. Dobbiamo tornare invece sulla zona nostra, quella zona-salvezza da cui dobbiamo cercare in ogni modo di fuggire. Da cui possiamo fuggire? Domanda dalle cento pistole stando ai numeri che scrivono il profilo del Lane attuale. Non ci resta che pregare, rivolti a Monte Berico, affinchè possa arrivare al Menti qualche giocatore di categoria, che abbia confidenza con il gol e qualche altro rinforzo nei settori strategici del campo. Oggi come oggi sono oggettivamente tre le squadre superindiziate per retrocedere. Crotone, Pordenone e noi. Né vale a consolarci la considerazione che il Lane è la più forte delle più deboli avendole, come noto, battute a casa loro. Sette punti ci distanziano dalla zona playout, dove Cosenza e Alessandria galleggiano a quota 15 e 14.
PENSIAMO A COME FARE CON IL COMO
Domenica pomeriggio ci aspetta un altro, ennesimo, appuntamento di grande importanza. Si chiama Como e, tanto per cambiare, l’obiettivo è uno solo: vincere! Ma vinceremo? Per scaramanzia non voglio esprimermi, viste le recenti delusioni patite. Dirò così che puntiamo al pareggio o che forse perderemo. Chissà che non serva anche una buona dose di scaramanzia calcistica. Il Como, allenato da Giacomo Gattuso (omonimo di Ringhio, non parente) è una matricola, ma presenta un curriculum certamente molto migliore del nostro, con i suoi 21 punti in classifica. Brocchi dovrà trovare la chiave giusta per far saltare la difesa lombarda, e poi ovviamente quella per non prendere gol come gli ultimi. Alcuni dati certificati: il Como ha vinto cinque volte, pareggiato sei e ne ha perse cinque. Ha segnato 23 reti subendone 21. Un cammino equilibrato, da centro classifica, dove appunto si trova. E se la rosa è composta da buoni giocatori in generale, proprio l’attacco presenta invece due elementi di spicco che ci sanno fare (hanno militato in serie A) vale a dire Cerri e Lagumina, senza dimenticare Parigini e Gliozzi. Ci sono poi, a centrocampo e in difesa, alcuni altri nomi buoni, come Scaglia, Joannu, Bellemo e Vignali. Insomma è una gara difficile, inutile nasconderselo, tanto più che a favore dei comaschi fa aggio pure un aspetto decisamente proattivo: sono tranquilli e a mente libera. Mica poco, in genere questo atteggiamento porta buono per chi lo può adottare. Speremo ben !
Luciano Zanini