Serie B

Vicenza mio, come sei caduto in basso di Luciano Zanini

Scritto da Luciano Zanini

IL PUNTO DI LUCIANO ZANINI SULLA SERIE B

VICENZA MIO, COME SEI CADUTO IN BASSO !

Mentre la società cerca (ci auguriamo) sul mercato – via Balzaretti – il bomber che manca al Vicenza per poter sperare di risalire la china, ecco materializzarsi il bomber di casa nostra. Uno che conosciamo bene e che da una decina d’anni corre su e giù per il prato verde del Menti, dando sempre il massimo. Di questo gli va dato atto, e ciò testimonia il suo attaccamento alla maglia biancorossa. Parlo ovviamente di Jack “lo squartatore” Giacomelli, il quale non può essere sempre in forma da inizio a fine campionato, ma quando lo vedi veramente in forma allora è semplicemente un grande.

Giacomelli in azione ieri con il Benevento (foto da Facebook Lrvicenza)

 

Corre per due, salta in dribbling secco il suo avversario (anche più di uno), crossa alla grande o imbuca alla perfezione la sfera per il compagno che poi fa gol. Sa tirare benissimo punizioni da fermo, sventole da fuori con taglio e senza, facendo spesso e volentieri gol straordinari. E’ insomma uno che avrebbe potuto giocare anche in serie A (un pò l’ha fatto con l’Inter agli inizi) e invece ci ha entusiasmato per un decennio e… non è finita! Proprio adesso che pareva relegato un po’ ai margini, per fare posto a compagni nuovi arrivati, cosa si inventa? Si inventa goleador segnando due reti importanti, una contro il Brescia e soprattutto una decisiva a Crotone. Dico entrambe importanti, perché il gol realizzato contro le rondinelle di Pippone Inzaghi, pur non avendo avuto riflessi positivi sul risultato (3 a 2 per i bresciani, come noto) contiene in sé un preciso valore simbolico. Quello di un Vicenza che non si arrende mai, becca quattro legni (una sfortuna nera e incredibile), e fino all’ultimo va all’assalto della porta avversaria per mettere in discussione un risultato ormai compromesso. Insomma, il vero Vicenza e Giacomelli sono la faccia della stessa medaglia. Proprio da questo “non mollare mai” visto contro il Brescia è nata poi la partita vincente contro il Crotone che ha visto Jack esaltarsi e conquistare – lui più di tutti – i tre punti indispensabili per ardire a qualche chance di salvezza.

UNA PARTITA DI CUORE E DI TESTA, MA…

A dimostrazione che la prova di carattere contro il Brescia a qualcosa è servita, ecco la vittoria allo Scidda, seppure contro una delle squadre messe peggio in classifica. Bisognava comunque scendere in campo a Crotone senza troppe tattiche e pretattiche in testa, e con un solo obiettivo: vincere! Mister Brocchi è ripartito dal buono messo in mostra dai suoi ragazzi antibrescia e la squadra lo ha seguito alla lettera, dimostrando sul campo sia tenuta fisica che psicologica. Del resto, che manchi il bomber vero là davanti non ci piove – lo ripeto da mesi e mesi e non ci vuole uno scienziato per capirlo -, ma la squadra, quando gioca sul serio, sa farsi valere. Contro i calabresi è andata proprio così. Il Lane ha dominato gli avversari impostando un gioco di rimessa, colpendo appena poteva farlo. Basta dire che il possesso palla è stato calabro (65%), mentre invece i tiri verso la porta sono stati appannaggio del Vicenza (17 contro 12) e pure quelli in porta (6 a 2). Da cui ancora una volta emerge il solito discorso della carenza di uomini gol in avanti. Ma va pure sottolineato che il Crotone ha tirato in porta solo due volte. Onestamente va detto che abbiamo affrontato una squadra decisamente sottotono e, ciò nonostante, c’è voluto il cambio di passo, con l’ingresso in campo di Giacomelli e Meggorini al 62’, per dare la sterzata decisiva che poi ha condotto alla vittoria. Appena sceso in campo, Giacomelli ha subito brillato segnando una magnifico gol, annullato per fuorigioco di centimetri, per poi mettere a segno quello buono con una rasoiata da vero bomber scafato, che sa trovarsi al posto giusto al momento giusto. Con la rete pesantissima in saccoccia, il Lane ha portato a casa agevolmente una vittoria che vale doppio. Ma che ha lasciato nelle teste dei tifosi una domanda birichina: abbiamo vinto contro Pordenone e Crotone, cosa faremo con le squadre forti? La risposta è arrivata martedì sera dal Menti. Brutta!

MALEVENTUM AL MENTI, ORA SIAMO ULTIMI !

Una risposta decisamente brutta è uscita dallo stadio Menti, martedì sera al termine dell’importante partita giocata contro il Benevento, una delle squadre migliori sin qui viste. C’era attesa da parte dei tifosi dopo la vittoria contro il Crotone e dopo la bella prova contro il Brescia. Insomma, l’occasione migliore per confermare i progressi di gioco del Lane, e dire a tutti che sappiamo vincere non solo contro gli ultimi. Ma non è andata così. Proprio per niente, perché pur avendoci messo l’anima come i biancorossi sanno fare, il divario tecnico tra le due squadre è apparso a mio avviso abbastanza nitido. Diaw e compagni hanno cominciato bene rispondendo colpo su colpo ai sanniti, sempre però con il freno tirato a mano in zona gol. E così, quando il fratellino del più celebre Insigne ha pescato il jolly della serata – segnando un grandissimo gol su improvviso tiro dalla distanza che si è infilato all’incrocio dei pali, alla sinistra dell’incolpevole Grandi, che nulla poteva farci – il Benevento ha giocato sul controllo della gara. Palleggiando con sicurezza e facendo bella mostra di sé, sino ad arrivare a procurarsi il rigore del 2 a 0, segnato da un sempre temibile Lapadula (comunque dal comportamento scorretto nei confronti del pubblico di casa).

A quel punto la frittata pareva fatta ed ero perplesso circa la possibilità del Lane di riprendere la partita. Ma il Lane è il Lane, sempre e comunque, la squadra che non molla mai per antonomasia, anche e soprattutto di fronte a gente più titolata. Del resto basta citare qualche nome per rendere l’idea del valore dei campani. Parti da Letizia, Barba, Viviani, Ionita, per arrivare a Lapadula, Improta, Insigne, Sau: tutta gente che ha giocato in A e che in campo fa vedere quanto vale. Gente scafata certo, che però ha commesso l’errore di pensare di aver chiuso la partita sul 2 a 0. Errore appunto perché i nostri hanno confermato di esserci con testa e cuore e – nonostante la carenza di punte – hanno prima ridotto le distanze con un difensore e poi pareggiato con un tornante. A dimostrazione che la grinta e la voglia di esserci fino in fondo sta di casa al Menti. Sul 2 a 2 – ottenuto sì grazie a Crecco e Dalmonte ma soprattutto per merito dell’immortale Jack Giacomelli che ha letteralmente preso per mano i compagni e servito gli assist millimetrici – i tifosi hanno pure sperato nel colpo a sensazione.

il gol di Crecco (Foto da Facebook /lrVicenza)

Invece è stato Maleventum, ossia un funereo colpo da ko infertoci dal difensore Barba negli ultimi istanti del recupero, troppo lungo secondo molti osservatori.

FANALINO DI CODA, POSIZIONE SCOMODA

Più Maleventum di così! Dal meritato pareggio (per la grande generosità mostrata in campo e per aver saputo riprendere in mano la gara) siamo precipitati nell’abisso del fondo classifica. Purtroppo la realtà è questa e non altra. Se ci illudiamo che con le parole le cose possano migliorare, facciamo il male del Lane.

Il momentaneo pareggio di Dalmonte

La squadra vista in campo sinora non può reggere l’urto di tante altre formazioni, ma può e deve misurarsi con quelle quattro/cinque concorrenti alla salvezza che conosciamo. Occhio però, perché la quart’ultima (Alessandria) ha sette punti più di noi e già questo è un handicap da non sottovalutare. E pure il Pordenone ha vinto per la prima volta. Lasciamo perdere la sfortuna, perché continuare a parlarne altro non fa che creare alibi pericolosi dal punto di vista psicologico. E’ il momento di stare uniti e dare tutto di sé, prendendo esempio dalle prestazioni di Giacomelli. Ha dimostrato di essere ancora lui il leader del Vicenza e, proprio per questo, sarebbe opportuno dargli fiducia sin dall’inizio della prossima partita di venerdì a Perugia, anche perché – a differenza di quanto sostiene il pur bravo Brocchi – gli equilibri odierni sono incentrati proprio sullo spoletino, più di tutti gli altri. Messa alle spalle la grande delusione subita per mano della squadra di Caserta (il mister…), la frenetica impellenza del calendario ci spedisce dunque in terra umbra, patria del nostro capitano, che mi auguro parta sin dall’inizio perché gli equilibri che crea a partita inoltrata, può crearli anche dal principio e ciò – chissà! – può fare risultato vista la sua attuale forma. L’aria di casa, lui di Spoleto, è un buon toccasana che, unito al tradizionale antagonismo da sempre vivo tra capoluogo e provincia, talvolta fa miracoli. Basterebbe solo vincere al Curi….

Luciano Zanini

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Luciano Zanini