IL PUNTO DI LUCIANO ZANINI SULLA SERIE B
Il mister reggino Aglietti è cavalleresco, ma…. vince lui !
Ero convinto che la partita contro la Reggina avrebbe rappresentato un banco di prova importante per le velleità di ripresa del Vicenza. Parlavo di un’avversaria quadrata, esperta e potenzialmente tra quelle in grado di arrivare ai playoff, e pure oltre. L’ho vista proprio così la Reggina edizione 2021/22, guidata dalle mani esperte di Alfredo Aglietti, detto “Aglio”. Partiamo proprio da lui perché, a fine gara in conferenza stampa, ha espresso parole di buona considerazione nei confronti del Lane che – sempre a suo avviso – non merita la classifica attuale e ha impegnato veramente a fondo la sua Reggina. Reggina che, però, “ha voluto fortemente la vittoria”, così da proseguire il suo buon cammino, stoppato sin qui solo dalla sconfitta subita contro il Pisa, caduto anch’esso e per la prima volta, guarda la combinazione, sempre per mano calabra.
Quella del Crotone, squadra forte e da primi posti in classifica. Aglietti avrà detto quello che pensa, e tra l’altro, su mia sollecitazione ha ricordato i bei tempi di quando militava nel Napoli, quello sconfitto dai biancorossi di Guidolin nella storica finale di Coppa Italia del 29 maggio 1997. “E’ stata forse la mia più grande delusione sportiva – ha sottolineato il tecnico reggino – e mantengo vivo ancora oggi, a distanza di tanto tempo, il ricordo di quella serata, del tifo infernale dei tifosi biancorossi sugli spalti, del bel calcio espresso da quel grande Vicenza…”. Brutto ricordo per Aglio, che però la vittoria dei suoi ha probabilmente mitigato e, del resto, quando vinci diventa più semplice rendere onore agli sconfitti. L’analisi un po’ cavalleresca di Aglietti, però, non mi convince del tutto. Vediamo perché. Con la Reggina era necessario voltare pagina sul serio, perché la vittoria contro il Pordenone, per quanto benvenuta e decisiva (pena il crollo psicologico totale) ha rappresentato il classico brodino, modesto ricostituente per farci continuare a sperare. Il pasto vero doveva essere consumato con la Reggina, perché avversaria di peso, lontanissima dalla caratura dei friulani battuti sulla sabbia di Lignano. Il punto vero è che in questo torneo sono molte più le squadre toste rispetto a quelle così così, tipo appunto il Pordenone. Per questo il verdetto del Menti di sabato scorso risulta un pò indigesto, disturbante. I numeri che, come sempre, parlano chiaro dicono che – Pordenone a parte – su sette partite il Vicenza le ha buscate sette volte. Una serie di batoste in casa e fuori, di cui abbiamo parlato in lungo e in largo, tirando in ballo pure una certa dose di jella, che purtroppo c’è e non si può negare. Ma non può e non deve essere considerata elemento discriminante. Una squadra forte, o quantomeno decisa e volitiva, supera la jella facendo le prestazioni giuste, giocando partite che superano la sf…ortuna e l’arbitraggio sfavorevole, poco o tanto che sia.
A proposito di jella: il legno di Taugordeau
Analizzando la partita pare quasi di fischiettare pari pari il solito refrain delle ultime gare del Lane con Mimmonostro in panchina. La squadra non manca di lottare e di impegnarsi, soprattutto nel primo tempo tiene testa bene agli avversari ribattendo colpo su colpo, ma poi ecco arrivare il golletto del bomber di turno e buona notte ai suonatori. Così è andata anche stavolta, con i biancorossi che hanno giocato bene i primi 45 minuti, quando potevano segnare e dare una svolta all’incontro. Vuoi per precipitazione – vedi le occasioni mancate da Dalmonte, dal “solito” Diaw, dallo stesso Meggiorini nel finale -, vuoi per la famosa jella di cui diciamo da tempo, ossia il palo centrato al 60’ su punizione dal marsigliese Taugourdeau, da poco entrato in campo al posto di Ranocchia, sta di fatto che l’attacco non segna e la palla non entra.
Cristian Brocchi non ha torto nel dire che complessivamente un pareggio ci stava, che il Vicenza non meritava di perdere. La seconda stecca presa da Brocchi però non è da sottovalutare, anzi, e chiama in causa una domanda chiara e legittima: la squadra è all’altezza di questa serie B, oppure no? Una domanda a cui non voglio ancora rispondere, sebbene appunto le lacune sopra evidenziate comincino a spingere verso la direzione del dubbio, perché a Brocchi vanno concesse ancora due/tre partite per verificare come stanno effettivamente le cose. E’ arrivato da poche settimane e gli va concesso un congruo tempo di approccio e ambientamento nel mondo biancorosso. Prendo per buone le sue parole e la voglia di far rinascere il Vicenza dopo questo periodo opaco. Ora c’è subito un’altra prova non facile da affrontare in trasferta, la Ternana, guidata dal noto ex calciatore Lucarelli, pure lui Cristian(o), neopromossa dopo un campionato spettacolare. Una squadra blasonata che ha storia e grande tifoseria.
Lucarelli vuole vincere contro il Lane, vediamo di fermarlo !
La Ternana si presenta contro i biancorossi con una buona classifica, a 10 punti, frutto però di un cammino particolare. Come noi, la squadra di Lucarelli ha subìto tre sconfitte iniziali, una dietro l’altra, contro squadre forti come Pisa e Brescia e pure contro la Reggina. Poi però, dalla quarta giornata – a differenza del Lane – ha cominciato a carburare impattando prima col Monza, e quindi battendo due concorrenti per la promozione: Parma e Spal. Proprio la vittoria contro il superfavorito (sulla carta) Parma la dice bene sull’attuale stato di salute degli umbri, sulla loro pericolosità e la voglia di proseguire su questa strada, dopo un primo periodo di ambientamento. Sabato prossimo il fattore campo giocherà a Terni un ruolo non indifferente, visto che la tifoseria locale è conosciuta per passione e consistenza. Ora con il pubblico presente la Ternana può contare certamente su un uomo in più a spingerla. Per quanto riguarda in particolare la rosa rossoverde diciamo subito che l’attacco risulta ben attrezzato per la categoria, in particolare dopo l’arrivo di un bomber di livello come Alfredo Donnarumma, messosi in luce negli ultimi anni nelle file di Empoli e Brescia. Accanto a Donnarumma giocano Cèsar Falletti (già autore di 4 reti e cannoniere della squadra) calciatore di classe ed esperienza, Simone Mazzocchi e Stefano Pettinari. Un attacco niente male che ci proverà in tutti i modi a bucare la difesa biancorossa che troverà pane per i suoi denti. Anche centrocampo e difesa risultano ben presidiati, in particolare con i vari centrocampisti Palumbo, Salzano, Paghera, la “bandiera” Defendi e l’ex di turno Davide Agazzi.
In difesa spiccano Martella, Sorensen, Ghiringhelli e Boben. Arrivati a questo punto, e tirate le somme sulla consistenza effettiva dei nostri prossimi avversari, mi spingo ad azzardare un pronostico, sempre che la dea Eupalla non voglia ancora una volta fare lo sgambetto ai nostri. Il mio semplice ragionamento è questo: sette partite giocate e perse, ma in alcune gare c’è stata presente, eccome, una certa tignosa fortuna. Ora che siamo creditori nei suoi confronti, perché non provare ad avere fiducia che le cose possano cambiare? Se la squadra – nonostante l’assenza di Diaw, su cui Brocchi ripone grande stima e fiducia – scenderà al Libero Liberati di Terni con giusta concentrazione e gran voglia di fare punti a tutti i costi, beh!, allora potrebbe anche essere la volta del cambiamento in meglio. Tocchiamo ferro.
Luciano Zanini