Si ferma dopo 32 stagioni l’ex nero-verde dopo l’ultimo campionato ad Altavilla Vicentina
Alberto Mason non è un professore del calcio, alla Clarence Sedorf per intenderci, ma di professione. Per 32 stagioni ha calcato i campi di calcio dilettantistici del veneto e con l’ultimo allenamento di venerdì 28 maggio chiude ufficialmente, a 37 anni, dopo l’ultima stagione ad Altavilla Vicentina, la sua esperienza nel calcio dilettantistico.
Classe 1984, cresciuto nel vivaio nero-verde dell’Abano Calcio, con cui ha esordito nella stagione 2002/2003 nel campionato di promozione C all’età di 19 anni (Abano-Edo Mestre 3 a 1).
Qui i ricordi più belli grazie alla partecipazione a ben 3 edizioni del “Torneo Internazionale delle Terme” che l’hanno visto protagonista da capitano nei confronti diretti con la Sampdoria e la favoritissima Juventus, poi vincitrice del torneo.
Dopo la felice esperienza a San Lorenzo (Albignasego – PD) all’età di 20 anni viene ceduto al Carpanedo (Albignasego – PD) dove veste la maglia bianco-rossa per sei stagioni consecutive tra prima e seconda categoria. Apprezzato da tutto l’ambiente per il grande cuore e i polmoni “di acciaio” si distingue per la facilità di corsa e di cross con cui serve generosi assist “al mentolo” ai propri attaccanti. Ironicamente appellato dai compagni come “il pendolino” della fascia destra, non ha doti tecniche d’eccezione ma si distingue per il carattere e la sua capacità di entrare nei cuori dei compagni di spogliatoio. Da menzionare l’accoppiata con l’attaccante Amistà con cui tra assist dell’uno e gol dell’altro si concluse una stagione straordinaria al culmine di una cavalcata che portò il Carpanedo a vincere la finale play-off di seconda categoria del 2006.
Successivamente veste per due stagioni la maglia del Teolo Calcio (Prima categoria 2010/2011). Qui trova anche uno tra i pochi gol segnati in categoria (7 in tutto) grazie al pareggio, allo scadere del tempo, che regala la salvezza matematica alla compagine granata (Ard Spera – Teolo 2 a 2).
A 28 anni il ritorno a Carpanedo si accompagna ad un grave infortunio muscolare che lo vedrà passare a Montegrotto (prima in seconda e poi in terza categoria) in una parentesi non felice che lo porta più volte a pensare al ritiro, collezionando solo 11 presenze in 3 stagioni. A dicembre 2015 il passaggio sotto la guida di Mr. Andrea Pressato a Battaglia Terme (seconda categoria) dove conosce una vera e propria rinascita sportiva. Esperienza che si conclude 3 stagioni dopo con la bellissima rincorsa che porta il Battaglia alla conquista della finale play off e quindi di nuovo in seconda categoria.
Dopo il trasferimento a Vicenza per motivi professionali, l’anno scorso viene arruolato nel giovane gruppo dell’Altavilla Calcio dove colleziona 10 presenze prima della sospensione dei campionati per il lockdown. Da qui la decisione di provare a chiudere in bellezza nella stagione 2020/2021, tuttavia sfumata dopo appena 5 giornate per la nuova ondata autunnale della pandemia.
Nelle ultime settimane ha quindi maturato la decisone ufficiale di dare l’addio al calcio giocato, rinunciando di fatto alla più classica delle passerelle.
Il calcio è una passione che Alberto ha coltivato da quando aveva 5 anni insieme a diversi gruppi di coetanei e non solo. Negli ultimi anni, docente universitario di Teorie e Tecniche del Management presso lo IUSVE di Venezia, ha avuto la sorte di giocare insieme o contro i propri studenti, e perfino in un’occasione, con la direzione arbitrale di uno di essi. Una passione sana quindi, che ha saputo tenere viva nel tempo affiancandola ai crescenti impegni professionali, a conferma che il calcio, oltre che un bellissimo sport, può essere una palestra di vita, che non conosce differenze di età, di razza, di religione e perfino di professione.
Grande è infine l’affetto dei tanti amici e compagni di squadra che in questi trent’anni lo hanno affiancato sui campi di giuoco: appresa la notizia hanno fatto sentire la loro vicinanza al prof. per questa sofferta decisione attraverso i canali social.
Di sicuro il calcio giocato gli mancherà ma molti di loro non escludono che possa continuare la sua esperienza sportiva in una nuova veste, magari come allenatore stavolta.