Serie B

Il punto sui play-off di B di Luciano Zanini

Serie B   –  Il punto sui playoff  di Luciano Zanini

 

DELUDE  IL CITTADELLA, BENE IL VENEZIA (…PER ORA)

E così Mamma Rai ha accolto il grido di protesta di “Calcio Vicentino” e ha trasmesso su Rai 2 la partita di andata della finale dei playoff  tra Cittadella e Venezia! E’ naturalmente solo una battuta la mia, visto che mi ero lamentato la volta scorsa per questa pesante  absentia della Rai in favore di  testate tv varie. Comunque alla fine è andata,  e forse qualcuno in più si è accorto che una bella partita di serie B – soprattutto tra squadre in alto – è uno spettacolo da proporre al popolo dei teleutenti nostrani. Peccato aver perso partite come Cittadella-Monza oppure Venezia-Chievo che non avevano (hanno) nulla da invidiare a tante partite della massima serie. Ciò posto, faccio una pur breve analisi della partita di ieri sera che non ha ancora deciso nulla, ma che può aver deciso già qualcosa. Un paradosso il mio, ma non troppo, visto che il Citta incappa spesso e volentieri in cadute di tono, ma poi quando meno te lo aspetti risorge (vale per tutti il recentissimo tris rifilato ai ricchi brianzoli Balotelli & C. che hanno così dovuto fare le valigie proprio per “colpa” di Iori e compagni). Premetto che – e mi è buon testimone un compagno di banco – avevo tratto impressioni non favorevoli all’entrata dei giocatori del Cittadella in campo: a cominciare da Manuel Iori, quasi quarantenne e quindi vaccinato, via via tutti i granata mostravano un volto tirato e carico di tensione. Un segnale non precisamente incoraggiante per chi deve scendere in campo senza paura e con tanta  fame di vittoria, cresciuta e coltivata dopo aver partecipato alla bellezza di 5 (cinque) playoff negli ultimi anni. Ho purtroppo colto nel segno, e almeno il primo tempo giocato dai ragazzi di Venturato l’ha confermato. Non così il Venezia, che è apparso sin dall’entrata in campo meno compresso, direi più tranquillo e consapevole della propria forza.

PIU’ OCCASIONI E PIU’ GIOCO DEI NEROVERDI

Se guardiamo la partita nel suo insieme non c’è dubbio alcuno che il Venezia abbia meritato di vincerla. Sia sul piano tattico sia per il gioco espresso, in uno con le diverse grandi occasioni fallite per un soffio. La partita è stata da subito in mano ai lagunari che si sono trovati a proprio agio nell’imporre il gioco e soprattutto i tempi della partita. Hanno giostrato per segnare creando varie occasioni, senza rischiare più di tanto, segno questo di coesione, qualità e anche esperienza. Elementi mancati in larga misura invece al Cittadella che di esperienza dovrebbe averne più dei cugini della laguna. Ma, appunto, qui conta anche la testa libera e la convinzione di sé. Già all’11’ il Venezia si costruisce una grande occasione: da cross d’angolo, l’austriaco Svoboda fà da torre per il difensore Ceccaroni, il quale in tuffo da due metri fallisce il gol per un vero e proprio intervento miracoloso del portiere Kastrati. Che si ripete al 28’, quando devia in angolo una bella conclusione di Di Mariano dalla distanza. Il Citta, si fa vedere solo una volta, al 42’, su tiro dell’eroe Baldini (ricordiamo il suo tris contro il Monza), deviato in corner da Maenpaa, il lungo portiere finlandese del Venezia, che ha quindi un’altra  grande occasione, con Francesco Forte: di testa su assist di Di Mariano manda alto di poco. Al 50’ i lagunari passano in vantaggio: Crnigoj va in profondità per Johnsen, che elude la marcatura di Donnarumma (un errore marchiano del difensore !)  e serve al centro Di Mariano: tiro centrale e neppure esplosivo, ma Kastrati si lascia sfuggire il pallone dalle mani clamorosamente, facendo la classica frittata. Nella seconda parte della ripresa il Citta esce finalmente allo scoperto e prova a riprendersi la partita. Costruisce in effetti a dieci minuti dalla fine la sua occasione più grande, con il solito Baldini che se ne va sulla sinistra, salta due avversari e crossa al centro per Tsadjout che, invece di toccarla con grazia, spara la palla su Maenpaa da un paio di metri. Si chiude qui.

Venezia

GIOVEDI AL PENZO  IL VERDETTO INAPPELLABILE

Se il calcio fosse scienza esatta – ma per fortuna non lo è, e per questo proliferano milioni e milioni di scienziati (me compreso!) che possono dire la propria opinione senza tema di riscontri scientifici – dopo una partita del genere, ossia col Venezia che ha giocato meglio, che ha messo in mostra un attacco decisamente brillante con il gioiello Forte, vera punta di diamante, la previsione per la partita di ritorno al Penzo sarebbe facile. Roba da virologi. Sarebbe insomma un bel 1 stampato a chiare lettere. E invece? Invece sarà una grande partita del Cittadella che le tenterà tutte per non farsi fregare un’altra volta. L’ennesima. Càpita nel calcio – ed Eupalla mi è testimone – che una sconfitta si trasformi in salutare medicina ricostituente che immette energie nascoste e provoca eruzioni di caparbietà, tenacia, voglia di lottare su ogni pallone, etc, etc., tale da rovesciare pronostici e illazioni. E’ il nostro caso – a mio avviso – anche perché il Cittadella ora non ha più nulla da perdere, non deve difendere alcunché, ma ha un compito solo: tentare il tutto per tutto senza se e senza ma. Non è un vantaggio da poco. Anche contro il Venezia che, allo stato, pare il più qualificato al salto in A, proprio nel 1600.mo anno di fondazione della Serenissima. Uno stimolo non da poco per Zanetti e compagni di campo. In ogni caso mi aspetto solo una grande partita che onori il calcio veneto e per la quale dico in tutta sincerità: “Vinca il migliore sul campo, dopo 180 minuti di lotta”. Per me Citta e Venezia pari son.

 

Luciano Zanini

 

 

 

 

 

 

Sull'Autore

Federico Formisano