Il punto di Luciano Zanini sul campionato di serie B
L’appuntamento con la 34^ giornata
VICENZA RISORGI! ARRIVA IL LECCE…..
Lo ammetto serenamente. Ci sono rimasto maluccio nel vedere i biancorossi arrancare, come dovessero inoltrarsi sugli spigolosi tratturi della Sila per inabissarsi poi, fatalmente, nei pressi dello Stretto di Messina, zona Reggio Calabria. Ero convinto, e l’ho scritto, che dopo la gita ad Ascoli con relativa sassata dionisiaca propiziata dall’aggraziato minuetto di Beruatto, i nostri baldi ragazzi biancorossovestiti avrebbero voltato pagina, anche perché una scivolata può capitare. Una però, perché poi devi rimetterti in riga e in sella evitando di ricadere, proprio per non compromettere il buon equilibrio psicofisico che avevi raggiunto dopo una bella serie di prestazioni, più che onorevoli. L’aria calabra, al contrario, più che balsamica è risultata stordente per i nostri, che sono stati pure beffati dalla mitica dea Eupalla, la capricciosa divinità che presiede al calcio e che, evidentemente, ama la Magna Grecia con tutti i suoi tesori più di quelli palladiani.
Allo stadio Granillo, per dire, sono trascorsi solo pochi giri di lancetta e già si può intravvedere bene – tra vento e nuvole – il profilo greco di Eupalla che nasconde all’arbitro il tocco di mano in area di quel buon uomo di Bellomo: era fallo da rigore per noi comuni mortali, non per il direttore di gara. Così cominciamo davvero male, ma è solo l’inizio, perché immediatamente dopo – al 4’ – su cross da calcio d’angolo la medesima dea soffia sulla palla indirizzandola sul petto-pancia del gaucho Valentini, il quale proprio non ce la fà a… trattenerla. E sforna così la frittata dell’ 1 a 0 per la Reggina.
Neanche il tempo per meditare doverosamente sul misfatto e, appena 120 secondi dopo, arriva la doccia calabrese con il gol del rampicante Edera, che si insinua letteralmente (nome omen) tra i difensori berici sul bellissimo assist ( va detto!) di Di Chiara, freddando Grandi alla grande. A questo punto, hai voglia a ripartire… Hai voglia di introiettare le parole guerresche di Mimmonostro, il quale alla vigilia del match sprizzava energia ed entusiasmo da tutti i pori. Certo, nel calcio – in serie A come in Eccellenza – ci sta tutto, anche la risurrezione di una squadra cuccata per due volte in pochissimi minuti. Ci sta, ma non succede così spesso.
E così il Vicenza, colpito al cuore a freddo, ci prova pure a riprendersi, è vero. Pare che, nonostante tutto (Eupalla contraria compresa), le cose si possano riaggiustare, chissà ! In fin dei conti questa Reggina viene pure lei dalla Lega Pro, pure lei ha fatto un campionato così così e solo nelle ultime settimane ha trovato il bandolo della matassa. E allora speriamo, proviamoci. Ci prova poco dopo Nalini-Domenghini con il suo tiro potente, ma l’estremo avversario Nicolas fa tutto il suo dovere; ci vorrebbe provare Gori che però non inquadra la porta; ci prova Beruatto per due volte, ma viene murato nella prima mentre nella seconda indirizza fuori. Si tratta purtroppo di tentativi che però convincono davvero poco sulla possibilità di riprendere in mano la partita. Nel secondo tempo Di Carlo cambia modulo, ma lo spartito rimane quello del primo, ossia zero chances, anche perché all’11’ un certo German Denis – meglio conosciuto dai tifosi dell’Atalanta (in cui fece meraviglie) con l’appellativo pacifista di “El Tanque” -, entrato da poco in campo, si ricorda a quasi quarant’anni di essere stato un gran bel bomber e brucia difesa e portiere, chiudendo anche la partita in quanto tale. Vicenza battuto e Reggina che vola. Non sarebbe ancora finita per la verità, perché al 75’ su cross di Beruatto un difensore calabro ci mette il braccio e l’arbitro questa volta il fallo da rigore lo vede. Sul dischetto va il distratto Giacomelli (si dimentica di omaggiare la dea Eupalla) che inevitabilmente cicca l’occasione con un tiro prevedibile, preda del reattivo Nicolas. Finisce qui, e finisce male perché questa sconfitta giunge un po’ a sorpresa, disturba proprio, visto che non ci si saremmo aspettati un atteggiamento corale così poco coraggioso, un approccio così morbido, una voglia di recupero così flebile. Dopo tante partite buone, proprio contro due parigrado abbiamo un po’ toccato il fondo ed è onestamente poco giustificabile, proprio per l’atteggiamento visto in campo. E’ l’ora di risorgere!
LA REGGINA RINGRAZIA, PENSA AI PLAYOFF… E NOI?
A Reggio Calabria hanno fatto festa con lo scalpo del Vicenza. E’ comprensibile, del resto, vista la situazione in cui versava la squadra, ossia in piena lotta salvezza prima dell’arrivo del bravo mister Baroni, uno esperto e tecnico di lungo corso. Con lui le cose sono cambiate radicalmente e ora pensano ai playoff da cui distano tre punti. Ma noi? Cosa dobbiamo pensare noi? “Alla salvezza!”, “Solo alla salvezza e niente voli di fantasia!”, “Discorso chiuso per i playoff!”…: sono del resto questi i pareri che circolano in questi giorni prima del grande match di sabato prepomeriggio contro il Lecce. Pareri motivati, ovviamente, proprio alla luce della doppia scivolata che tanto ha ferito il mondo biancorosso, forse illusosi anzitempo e un po’ troppo. Giusto pensare così? La logica lo vorrebbe, ma al cuore non si comanda, e io personalmente non ho ancora abbandonato il sogno di mezza primavera (anche se domenica scorsa è tornato l’inverno).
Provo a ragionare (ma sempre col cuore). Punto 1°: la Reggina, che aspetta e spera nei playoff, ha 44 punti, ossia tre più di noi, vale a dire una partita vinta in più. Punto 2°: nelle ultime due gare non abbiamo potuto schierare i due migliori giocatori, alias Meggiorini e Lanzafame, ciò che ha condizionato, a mio avviso, in maniera determinante la partita contro l’Ascoli e quella contro la Reggina. Punto 3°: per quale motivo dovremmo improvvisamente sentirci così messi male, dopo aver percorso un tragitto promettente dal Venezia in poi? Punto 4°: la partita contro il Lecce a ranghi completi può dare al Lane l’opportunità di dimostrare che la squadra al completo può giocarsela con tutti. Punto 5°: i biancorossi, ne sono convinto, vogliono riscattarsi a qualunque costo ( lo abbiamo sentito dalla voce di Padella e Rigoni). Punto 6°: perché mai non dovremmo provarci a ogni costo (sportivo)? Per concludere: dimentichiamo Ascoli e Reggina, affrontiamo il Lecce con novello pugnace spirito, mettendo in campo i migliori, senza sbagliare la formazione e poi …. Poi parleremo del prosieguo, ma dopo la partita di sabato. E poi, taluni non tornino ad essere di nuovo sognatori, rimangiandosi tutto il pessimismo ascolo-calabro.
EMPOLI, SALERNITANA, VENEZIA E SPAL CORRONO, IL MONZA BALBETTA, IL LECCE CADE….
Nella giornata del naufragio del Vicenza sulle coste della bella Calabria, anche il suo prossimo avversario naufraga in casa, per opera della Spal. Pochi avrebbero puntato sulla vittoria dei ferraresi in trasferta a Lecce, e invece le cose sono andate proprio così.
Gli emiliani, da quando Pasquale Marino è stato esonerato, si sono ricompattati alla grande riprendendosi il posto che meritano tra le pretendenti alla serie A. Contro la squadra di Corini si sono imposti per 2 a 1, dopo una gara ben giocata: per primi in vantaggio con Valoti, subiscono il ritorno dei salentini con il bel gol di Majer, ma poi al 10’ del secondo tempo chiudono l’incontro con una bella rete del giovanissimo Okoli il quale, di testa in corsa, indirizza alle spalle del portiere un lungo lancio di un compagno. Dal canto suo, la capolista Empoli che, causa Covid 19 aveva saltato la partita contro il Chievo, vince comunque in trasferta contro una buona Reggiana e si conferma la prima della classe. A dirla tutta, però, l’Empoli, pur se superiore dal punto di vista qualitativo ai ragazzi di Alvini, vince solo grazie ad una buona dose di fortuna, visto che in due occasioni è proprio la sorte favorevole a premiare i toscani, che poi riescono cinicamente chiudere la gara a proprio favore, come peraltro di solito fanno le grandi squadre. Gioco facile invece per la Salernitana di Castori l’aver ragione della cenerentola Virtus Entella (3 a 0), ormai retrocessa e demoralizzata: i campani confermano il loro ottimo momento e si avvicinano sempre più alla seconda piazza che consente la promozione diretta. Si trovano ora a quota 57, ad un solo punto dal Lecce che guida la pattuglia delle inseguitrici della capolista Empoli.
Tra queste, torna a spiccare il sempre più sorprendente Venezia che si sbarazza facilmente del Cosenza, sempre più inguaiato, e vola a 53 punti superando il Monza di Galliani&Berlusconi, Un Monza che sta effettivamente deludendo non poco proprietà e tifoseria nonostante le folli spese sostenute sul mercato. E’ bastato un pimpante Ascoli per fermare i brianzoli all’Adriatico. Bene in coda anche il Pescara che coglie un pareggio strameritato col Brescia e rilancia le speranze dei ragazzi di Grassadonia, il tecnico abruzzese che ha avuto un malore nel corso della gara, poi fortunatamente superato. Penso che il Pescara lotterà fino alla fine, in bocca al lupo!
CHE GRANDE GIORNATA CI ASPETTA …
Al di là della nostra partita contro il Lecce, il calendario della 34.ma giornata presenta un menù davvero ricco e stuzzicante. Partiamo dalle partite di vertice, tra cui spicca il grande scontro tra Salernitana e Venezia, come detto a quota rispettivamente 57 e 53 punti.
Fare pronostici qui è un po’ azzardato perché, per dire, i lagunari giocano meglio in trasferta, per cui sarà a mio avviso una partita da 1-X-2, ma se proprio devo sbilanciarmi direi che il pareggio è il risultato meno probabile. Altra grande partita, e per noi veneti senz’altro la più affascinante, è Cittadella vs Chievo: le due formazioni, dalla storia simile, sono in corsa playoff e ognuna di loro vorrà vincere per ovvie ragioni. Il Chievo viene da una bella vittoria contro il Pisa in una serata invernale e ha una partita da recuperare, mentre il Citta (lo abbiamo visto al Menti), che non pare particolarmente scintillante, dovrà per forza cercare di fare punti al Tombolato.
Empoli, Monza e Spal giocano invece in casa, rispettivamente contro Brescia, Cremonese e Ascoli. Sembra facile e invece avranno tutt’tre una bella gatta da pelare per riuscire a fare punti. Il Brescia è, e rimane una formazione tosta: nonostante i vari stop subìti si trova alle soglie dei playoff e … l’appetito vien mangiando. La Cremonese di Pecchia sa il fatto suo e vorrà far vedere di che pasta è fatta in questo derby lombardo, mentre la Spal non avrà vita facile col redivivo Ascoli: i ragazzi di Sottil dopo due vittorie consecutive a fermarsi non ci pensano proprio.
Luciano Zanini