Tutte vincenti le prime sette della classifica
Nelle ultime settimane avevamo sottolineato il fatto che tra le sette squadre di testa ogni domenica erano almeno due le squadre che non ottenevano il bottino pieno. Questa settimana invece le sette sorelle sono andate tutte a segno. Ma questo fatto non ha comunque danneggiato l’Inter che mantiene lo stesso vantaggio e vede le giornate che mancano alla conclusione del campionato diminuire (ora ne mancano otto alla conclusione della stagione con 24 punti in palio). C’è chi ha calcolato che in presenza di risultati favorevoli ai nerazzurri, già il 25 aprile , quando mancheranno 5 gare al Big ben, si potrebbe essere in presenza di un successo matematico. Mister Conte sta facendo tutti gli scongiuri possibili anche perché domenica c’è da affrontare la trasferta di Napoli contro la squadra che ha vinto 5 delle 6 ultime gare perdendo solo con la Juventus nel recupero di mercoledì scorso.
Difficile dire se questo sia un campionato già segnato in molti dei verdetti: quello che è certo è che la lotta per designare le nostre rappresentanti in Europa sarà combattuta fino all’ultima giornata. Diciamo che per lo scudetto l’Inter è favorita, che le 7 formazioni designate a rappresentarci nelle due competizioni Europee sono già delineate (visto che tra la Roma settima e il Sassuolo ottavo ci sono undici punti di differenza) e che per la retrocessioni il Crotone appare quasi certo del suo destino e che Parma e Cagliari dovranno fare miracoli per sottrarsene. Ma andiamo con ordine…
L’Inter (74) è sembrata comunque ancora in affanno. Va detto che la squadra di Conte predilige il contropiede e dovendo impostare la gara con il Cagliari con il pallino del gioco in mano, ha trovato più di qualche difficoltà. La squadra di Semplici si è dimostrata ben organizzata: non ha risentito dell’assenza di Cragno, sostituito da un Vicario attento, ha chiuso tutti gli spazi impedendo di far giungere il pallone a Lukaku. Conte ha fatto turn over e le assenze dello squalificato Barella, di Lautaro, Hakimi e Perisic si sono fatte sentire. A 14’ dalla fine proprio il subentrato Hakimi è riuscito ad aprire la fornita difesa sarda e ad innestare l’altro esterno Darmian che ha battuto Vicario. Alla fine i numeri danno ragione ai meneghini: 11 vittorie consecutive, 14 partite senza subire sconfitte, secondo miglior attacco (69 reti realizzate) dietro solo all’Atalanta (71), miglior difesa assieme a quella della Juventus (27 gol subiti) Nelle ultime tredici gare per nove volte Handanovic è rimasto imbattuto.
Dietro hanno vinto tutte: il Milan (63) ha battuto il Parma 3-1 grazie alle reti realizzate nel primo tempo da Rebic e Kessie (arrivato così in doppia cifra); i rossoneri nel secondo tempo hanno subito la seconda espulsione stagionale di Ibrahimovic, e la rete della bandiera di Galliolo che ha riaperto la contesa, ma all’ultimo minuto con un fulminante contropiede hanno realizzato anche la rete della sicurezza con Leao.
Vince la Juventus (62) che però denota ancora qualche nervosismo: con il Genoa dopo aver dominato il primo tempo con le reti di Kulusevski e Morata (grazie ad una dirompente azione di Chiesa ) hanno subito nella ripresa il gol del 2-1 di Scamacca. Rete che dimostra le amnesie difensive ripetute, con l’ultima gara senza subire reti che risale al 2 marzo! In mezzo ci sono state sette partite in cui Szczesny e Buffon si sono dovuti inchinare 9 volte, compresi i due gol incassati dal Porto costati l’eliminazione in Champion’s. Reti incassate che sono costate il pareggio con il Torino e la sconfitta con il Benevento. Nel finale di gara la Juve ha portato a tre le sue reti con McKennie ma all’uscita dal campo un Ronaldo non certo al massimo della condizione ha concesso la sua maglia ad un raccatapalle anche se qualcuno ha voluto vedere nel lancio un gesto di stizza per non essere riuscito a segnare e per qualche sofferenza che la gara ha comunque riservato
Procede a ritmo di vittorie l’ Atalanta (61) che nelle ultime nove gare, ha perso solo la partita con l’Inter concludendo con un successo tutti gli altri match. I Bergamaschi sono la squadra che segna di più nel nostro campionato e dimostrano di farlo con disarmante facilità anche se Gasperini a Firenze ha avuto modo spesso di prendersela con gli attaccanti che hanno sprecato lo sprecabile. Dopo la doppietta di Zapata nel primo tempo, i nerazzurri si sono fatti rimontare nella ripresa con la doppietta dello scatenato Vlaovic, ma hanno saputo immediatamente riportarsi in vantaggio grazie al rigore procurato e trasformato da Ilicic.
Tengono il ritmo il Napoli (59) che con la Sampdoria segna due reti con Fabian Ruiz e Osimeh e pare gestire la gara con sufficiente personalità e la Lazio (55) che deve aspettare il 92’ per superare l’ostacolo Verona grazie ad un azzeccato colpo di testa di Milinkovic Savic dopo che una rete di Caicedo era stata annullata solo grazie ad un pignola rilevazione da Var che due anni fa sarebbe tranquillamente convalidata senza conseguenze.
Infine vince anche la Roma (54) che supera il Bologna con una rete di Borja Majoral, ma appare in questo momento la squadra più out essendo ancora concentrata sul cammino in coppa e sul ritorno con l’Ajax di questa settimana. E non a caso il Bologna (34) che solo grazie alle invenzioni del suo allenatore Mihailovic riesce a nascondere le carenze di un attacco evanescente, ha tenuto sotto scacco la difesa della Roma per quasi tutta la gara.
Nella fascia di centro della classifica torna al ottavo posto il Sassuolo (43) grazie al successo sul Benevento (30) con un autogol di Barba e grazie alla contemporanea sconfitta del Verona (41) con la Lazio. Nel gruppone di centro fa punti solo lo Spezia (32) che supera il Crotone (15) che era in vantaggio 2-1 fino a 5’ dalla fine. Con questa sconfitta i calabresi di Cosmi sembrano salutare la serie A.
Perdono invece la Sampdoria (36) con il Napoli, il Bologna (34) con la Roma, l’Udinese (33) con il Torino, il Genoa (32) con la Juventus, la Fiorentina (30) con l’Atalanta e il Benevento (30) nel posticipo con il Sassuolo. In realtà è forte la sensazione che nessuna di queste squadre (soprattutto dopo il successo dello Spezia con il Crotone), debba temere di essere risucchiata nella zona a rischio della classifica. E questo perché Cagliari (22), Parma (20) e Crotone (15) fanno punti con il contagocce. I sardi ad esempio dopo il cambio in panchina, i successi su Crotone e Bologna e il pareggio di Genova con la Sampdoria sono incappati in quattro sconfitte consecutive con Juve, Spezia, Verona e Inter compromettendo le loro possibilità di salvezza. Il Parma ha perso meno di inizio campionato ma i pareggi con Benevento, Fiorentina, Spezia e Udinese (soprattutto per il modo in cui sono maturati) e la sola vittoria con la Roma hanno impedito a D’Aversa di attuare quel cambio di passo che ci si poteva attendere dopo il cambio di allenatore e dopo gli acquisti di gennaio che hanno cambiato volto alla squadra.
Infine il cammino delle tre candidate alla retrocessione è condizionato dal passo tenuto dal Torino (27) che ha vinto con Cagliari, Sassuolo e Udinese e ha pareggiato con Atalanta, Genoa e Juventus, perdendo di misura con l’Inter. La squadra di Nicola ha un calendario non agevole dovendo incontrare ancora Lazio (nel recupero), Roma,Napoli e Milan, ma può gestire un tesoretto di 5 punti che potrebbe bastare. Il Torino oltretutto potrebbe ancora agganciare Benevento e Fiorentina che sono solo a 3 lunghezze coinvolgendole nella lotta per la salvezza.
In classifica marcatori Ronaldo è primo con 25 reti seguito da Lukaku a 21. Muriel è terzo a quota 18, mentre Simy del Crotone è terzo con 16 realizzazioni. Alle sue spalle a quota 15 si forma un quartetto composto da Ibrahimovic, Lautaro, Insigne e Vlaovic. L’attaccante della Fiorentina appare come il bomber più prolifico del momento con sei reti realizzate nelle ultime quattro partite (tripletta al Benevento, gol al Genoa, doppietta con l’Atalanta). Immobile (di nome e di fatto visto che non segna da 8 partite), segue a quota 14 A 13 Joao Pedro del Cagliari, è raggiunto da Zapata dell’Atalanta.
Federico Formisano