Il punto di Luciano Zanini sul campionato di serie B
L’appuntamento con la 31^ giornata
CON LANZA E MEGGIO, UN SOGNO DI MEZZA… PRIMAVERA ORA TOCCA AL CITTADELLA
Finalmente ho visto una bella partita al Menti, dopo mesi e mesi. Finalmente, quantomeno per il primo tempo, ma anche parti del secondo, ho visto un calcio moderatamente spumeggiante. Mi viene da ringraziare virtualmente Domenico Di Carlo che ha tradotto in pratica il mio desiderio, espresso più volte qui sulle colonne di “Calcio Vicentino”, di piazzare in avanti i giocatori di spessore tecnico superiore, ossia Lanzafame e Meggiorini, scritti in rigoroso ordine alfabetico. Oggi come oggi la “logica” calcistica vorrebbe Meggio elencato prima di Lanza, visti gli undici (undici!|) gol segnati, tutti belli, uno di livello europeo. Come non ricordare la rovesciata-gol di Pisa che rimane una perla assoluta del nostro Riccardo per scelta di tempo, esecuzione, finalizzazione? Una rete fantastica che per un pelo non veniva rieditata da lui proprio nella gara contro il Pescara, e sarebbe stata apoteosi.
Ma tornando a Lanza e Meggio, direi che si tratta sì di giocatori diversi tra loro, entrambi però in possesso di grande tecnica, palleggio, visione di gioco e capacità realizzativa. Ricchi di esperienza maturata in anni di serie A, con Lanzafame protagonista assoluto anche nel campionato ungherese. Insomma, due fatti su misura per il Lane di oggi. Va anche detto, però, che Meggiorini è qui dall’inizio del campionato, e ha avuto tempo e modo di entrare come si deve nell’universo biancorosso, che l’ha accolto benissimo, accompagnandolo per mano a fare quello che ha fatto, con tanto di ammirazione e affetto da parte dei tifosi (e il rinnovo del suo contratto lo testimonia).
Davide, invece, arriva qui a gennaio e, diciamo la verità, presentato da alcuni osservatori locali un po’ come una scelta obbligata essendo “saltati” altri acquisti ( ricordiamo alcuni nomi in lizza a gennaio, come il lagunare Bocalon o il monzese Maric). Bene, in pochissime settimane si è calato perfettamente nel clima biancorosso – dentro e fuori dallo spogliatoio – fornendo prestazioni di livello, seppure limitate come tempistica di gioco, e gol importanti. Due soli finora, ma appunto rilevanti. Era insomma giunto il momento del debutto a pieno titolo del duo L&M contro i “gemelli” del Pescara, con quello che è seguito. Il primo tempo è scivolato via brioso, proprio in virtù delle giocate dei due attaccanti diventati, loro che sono mezze punte in realtà, due bomber a tutti gli effetti. Meggiorini ha offerto la sua abituale prestazione, fatta di tocchi precisi e mai scontati per gli avversari, passaggi illuminanti, dribbling e pure il gol decisivo. Lanzafame ha espresso un repertorio altrettanto godibile, fatto di scatti brevi e brucianti, di stop e tocchi ubriacanti, creando corridoi e spazi per i compagni. Senza tirarsi indietro nei colpi di testa, che esegue con grande abilità compiendo torsioni aeree sempre pericolose, talora decisive. Per dirla tutta, mi è venuto in mente il Vicenza di qualche anno fa, quando si poteva ammirare la squadra che poi ha fatto i play off per salire in serie A, sotto la guida di mister Marino, con gente come Di Gennaro e compagnia, capaci di sciorinare bel gioco. E col bel gioco è arrivata pure la vittoria scacciapensieri, tanto attesa e gradita, che ora apre scenari non dico luminosi, ma almeno appetitosi sì. Già, perché ora ci si aspetta di poter vedere un Vicenza sereno ma voglioso, deciso e non appagato dalla salvezza raggiunta. Insomma un Lane che offra spettacolo calcistico e qualche piccolo sogno di mezza… primavera!
SPIACE PER I “GEMELLI” ABRUZZESI, MA IL CALCIO E’ COSI’
Lo scontro “fratricida” con il Pescara ha dunque segnato una svolta importante nel cammino del Lane, edizione 2020/21, ma anche del Pescara che contava di portare a casa qualche punto. Oddio, qualcosa non quadra nel club abruzzese, visto il gioco espresso dai delfini. Mi spiego: se tu devi salvarti, se devi fare punti a qualunque costo, non puoi approcciare la partita come hanno fatto i ragazzi di Grassadonia. E già, perché mi aspettavo gente con il coltello tra i denti, e non una squadra che tuttosommato ha lasciato giocare senza impedire, con le buone o con le cattive, ai biancorossi di esprimersi, come invece ha fatto. Ecco, proprio questo rimane per me il nocciolo della gara: un incontro non certo da ultima spiaggia ma una partita come tante, in cui però il Lane, apparso lucido, ha imposto il suo gioco, la sua giusta grinta, la voglia di vincere. E mi rimane il dubbio: è questo il Pescara di oggi, che vorrebbe ancora salvarsi, oppure ha sbagliato approccio alla gara, mettendosi sullo stesso piano del Lane che però ha qualche “fuoriclasse” in più? Certo, tra i delfini ci sono nomi importanti, vedi Dessena, Galano, Ceter, Memushai, Giannetti, ma in campo si sono visti poco in realtà. Vedremo cosa faranno nelle ultime partite che rimangono, ma una cosa è certa: se scendono in campo con questa grinta, la Lega Pro è già pronta ad accoglierli.
In ogni caso auguriamo ai gemelli un cambio di passo decisivo, memori dell’antico adagio: nel calcio non se po’ mai dì! Per chiudere il cerchio, oltre ai sucitati Lanza e Meggio, (voto 8 ad entrambi perché appunto mi hanno fatto divertire), vanno elogiati anche il solito Jack lo squartatore che di questi tempi il suo lo fa sempre, con grandi aperture e cross preziosi, senza dimenticarsi di cercare il gol (7). Pure a Rigoni un bel voto (7) perché non si tira mai indietro, gioca come sa e soprattutto dà tutto quello che ha in corpo. Bene anche Agazzi che per MN diventa sempre più un perno di centrocampo, e bene pure la difesa nel suo insieme, seppur con qualche battuta a vuoto nel secondo tempo.
RAGAZZI, CHE BAGARRE PER ANDARE IN SERIE A
E’ arrivata la primavera, simile state, e con essa il campionato cadetto ha fatto 30. Trenta giornate con tanto di emozioni, sorprese, illusioni e delusioni varie. Tutto scorre nella memoria ma poi si ferma sul solito bilancio di cifre che, solo esso, è in grado di dirci alcune verità oggettive. Partiamo così dall’alto per ribadire una previsione ormai difficilmente smentibile: promozione dell’Empoli! Una delle pretendenti al salto diretto, forse la più indiziata sin dall’avvio, che ha dimostrato proprio nelle ultime settimane di essere la squadra più forte di tutte: su trenta partite ne ha persa solo una (niente male), vinte 15 e pareggiate 14 (anche con il Lane all’andata). Viaggia praticamente in media inglese (-1) e a otto gare dalla fine siede su un bel bottino, vale a dire otto punti sulla terza, la Salernitana di Castori che, battendo per 1 a 0 un ritrovato Brescia, ha fatto un bel balzo in avanti a quota 51. Se per i toscani di Alessio Dionisi (che carriera questo ragazzo, partito dall’Imolese con cui ha fatto benissimo, quindi Venezia e, appunto quest’anno Empoli con vista serie A) la strada appare in discesa e, come si usa dire, la vittoria finale la possono buttare alle ortiche loro, ben diversa è la situazione nel gruppo formato dalle sette inseguitrici che attualmente nuotano nella zona playoff.
Le prime quattro, ossia Lecce, Salernitana, Monza e Venezia (sì, proprio il sorprendente Venezia di Zanetti che ha letteralmente preso a fucilate – 4 a 1 – con il tiratore scelto Aramu il pomposo Monza di Balotelli e Boateng, di Galliani e Berlusconi) se la giocano in un fazzoletto di soli tre punti, a dire una vittoria in più o in meno. Allo stato attuale il Lecce pare la squadra più in forma, dopo aver attraversato periodi di quasi-crisi con Corini in discussione. Sulla carta ha tutto per farcela, a cominciare dall’attacco prorompente dove si segnala il solito Coda, capocannoniere del torneo a quota 20 reti (su 29 partite giocate): proprio niente male! Ma ci sono altri bomber di nome, come Mancosu (8) e Stepinsky (7). La squadra è forte in tutti i reparti e ha colto la classica ciliegia da mettere sulla torta con l’arrivo del castellano ex-biancorosso Christian Maggio dal Benevento. Per lui due gol e soprattutto tanta classe ed esperienza da elargire, ciò che a mio avviso ha dato in buona parte il là al recupero in classifica dei salentini.
Monza e Salernitana sono anche loro in piena corsa: i brianzoli con diverse cadute di tono, tanto da far emergere più di qualche perplessità sulla guida tecnica di Brocchi, pupillo “acquiescente” di Berlusconi. I campani invece sono rimasti costanti nel loro cammino, nel senso della buona regolarità espressa, mantenendosi costantemente nei primi posti. Infine il Venezia, che a questo punto può diventare il vero outsider, impronosticato e impronosticabile, capace di regalare qualche sorpresa alla sua immortale Venezia che celebra i 1600 anni di fondazione. Chissà! Tra quota 45 e 44 navigano infine tre squadre che presentano tutt’tre – alla luce dei risultati conseguiti – un andamento schizofrenico: periodi di ottimo andamento intervallati da cadute inspiegabili o quasi. Prendiamo il Chievo a quota 44 punti. Nelle ultime sei gare ne ha perse qualcosa come 5 in fila, buttando alle ortiche 15 punti oltre ai due ultimi persi a Reggio Calabria, con il gol dei calabri beccato a pochi minuti dalla fine, dopo aver giocato alla grande e preso tre pali. Che dire? Non saprei proprio, perché le tre squadre in parola lasciano spesso senza…parola. Mi affido al campo e mi fermo qui rimandando l’analisi della parte centrale e finale della classifica al prossimo appuntamento.
ADESSO PENSIAMO A DIVERTIRCI UN PO’
Dopo tante sofferenze, anche per via del Covid che a suo tempo ha colpito il Lane, il sole biancorosso è tornato a brillare al Menti. I 38 punti in classifica fanno bene al cuore e all’anima dei tifosi, ma c’è un ma! O meglio una domanda stile Marzullo:”Queste ultime 8 partite come ce le giochiamo? Alla grande o al risparmio?”. Bella domanda alla quale ogni biancorosso, ogni tifoso risponderà: ”Alla grande!”. Vero, però quando rincorri per mesi la salvezza e poi finalmente l’acchiappi, è umano, direi fisiologico, un certo appagamento.
Fa parte delle cose, dello sport. Chi si gioca l’anima, in questo ultimo tratto, saranno naturalmente le squadre che lottano per un traguardo importante: promozione o salvezza. Questa dunque un po’ la logica delle cose. Che non parrebbe tuttavia essere condivisa dal nostro Mimmone, il quale seppur sprizzante ovvia felicità dopo il successo sul Pescara, ha dichiarato che: ”Il campionato non è ancora finito e il nostro obiettivo da raggiungere rimane la salvezza, per cui ci mancano ancora 7/8 punti. Certo che noi potremo giocare con relativa tranquillità mentre tante altre squadre avranno dei problemi e delle difficoltà legate alla posizione di classifica. Siamo consapevoli di essere una bella squadra, che poggia sul lavoro settimanale e su certi valori forti.” Conoscendo l’uomo Di Carlo, queste frasi che sembrano dettate un po’ dall’ovvietà lasciano trasparire una cosa sicura, almeno a mio parere: che ogni partita per Mimmo sarà ancora una battaglia e che nessuno dei suoi giocatori dovrà tirarsi indietro, perché la salvezza va bene, ma a sei punti ci sono i playoff. Il Cittadella è a quota 45 e nel venerdì di Pasquetta scende al Menti. Quale migliore occasione, dopo il periodo di stop, per giocarsela a viso aperto, con la voglia matta di vincere? Questo è lo spirito di Mimmo e sono convinto che lo trasmetterà ai ragazzi perché sognare non costa nulla.
Ed è il bel sogno di mezza… primavera.
Luciano Zanini