Il punto di Luciano Zanini sul campionato di serie B
L’appuntamento con la 28^ giornata
BATTERE L’EMPOLI E SOGNARE….. I PLAYOFF
Nel calcio la scaramanzia attecchisce, per alcuni è decisiva. Per me invece gioca un ruolo marginale, ma diciamo che è sempre meglio attenersi alla regola non scritta per cui chi sbruffoneggia in molti casi viene castigato. Converrebbe insomma rimanere sobri e aspettare che maturino gli eventi. Nel caso del nostro Lane, tuttavia, mi sento di rompere la cortina della scaramanzia visto l’exploit realizzato dai biancorossi sotto la guida illuminata e tenace di sua eccellenza Mimmonostro, tecnico di cui ho stima e che troppo spesso viene attaccato, appena qualcosa va storto.
D’accordo che il tifo è un pò come l’amore, ossia miope, però non si può prescindere dalla realtà dei fatti, per cui è assurdo pretendere la luna dal mister, che non ha certo bisogno di avvocati difensori, ma è giusto dirlo: da lui si pretende anche l’impossibile. E Mimmone spesso lo realizza questo impossibile, o quantomeno il parecchio difficile. L’ultimo esempio viene da Verona, stadio Marcantonio Bentegodi, ore 21 circa di lunedì sera. Il Vicenza ha appena surclassato il Chievo dandogli una lezione sul suo campo, in maniera così chiara e indiscutibile da lasciare basiti i simpatici mussi volanti che, anche oggi a distanza di qualche giorno dalla debàcle, stentano a crederci.
Ma come? Una squadra attrezzata per la serie A, con un gioco sperimentato e ormai condiviso, con calciatori dai nomi altisonanti e dal passato eccellente (Giaccherini, Obi, Djorgjevic) e altri di spessore come Ciceretti, Garritano, Semper, Di Gaudio, De Luca, Fabbro etc. etc. , viene letteralmente sgonfiata e impedita di giocare come dovrebbe, e questo non è un (mezzo) miracolo? Il tutto, appunto fuori casa, e dopo una serie di partite – non mi ripeto – in cui il Lane ha fatto vedere di che pasta è fatto seguendo il suo tecnico con piena fiducia. Proprio così: il Vicenza che ha trovato la sua fisionomia in queste ultime settimane, dopo aver superato i guai del covid, a mio avviso, può ora avanzare anche “pretese” concrete.
Con le big non ha mai sfigurato, anzi, ora le batte pure, vedi Chievo, per cui al diavolo la scaramanzia, e io dico: battiamo l’Empoli e poi tutto si apre. Rischio di spararla grossa? Non importa, con questa squadra vale la pena di sognare, perchè ha la possibilità di fare ancora meglio. E’ evidente che vincere contro l’Empoli sarebbe l’impresa delle imprese, la partita più importante del campionato del Vicenza. Nè mi nascondo le difficoltà enormi per raggiungere un simile obiettivo prestigiosissimo. Il divario tra le due formazioni c’è ed è inutile negarlo, tanto che molti addetti ai lavori considerano proprio i toscani come una squadra da serie A già adesso, con la rosa attuale. Dal portiere in su, mister Dionisi dispone di un gruppo di calciatori di alto livello, ma è il gruppo in quanto tale che incute timore sportivo.
Ricordiamo che se l’Empoli ha perso una sola volta, e questo dice tutto, ricordiamo pure che il Lane è riuscito a pareggiare mesi fa fuori casa con i toscani. Il pronostico vede anche stavolta i biancorossi soccombenti – ci sta magari un pareggio – ma appunto i pronostici sono fatti (anche) per essere smentiti. Dalla sua il Lane ha un vantaggio non indifferente, dopo le ultime gare vittoriose: i biancorossi possono giocare liberi e spensierati ben sapendo che, anche in caso di passo falso contro la prima della classe, non accadrebbe nulla di terribile. Proprio su questo aspetto, a mio avviso, va individuata la molla che potrebbe portare al secondo miracolo in pochi giorni: il tris di vittorie. Un tris così importante da aprire nuovi scenari con vista playoff. Conditio sine qua non?: dare l’anima dal primo secondo di gioco, e fino all’ultimo. Sogno troppo? Può darsi.
NIENTE PALCO PER MEGGIO, LA SERATA E’ QUELLA DI JACK LO SQUARTATORE
Un pò tutti si sperava di veder scendere in campo a Verona Riccardo X°, il Meggio, proprio perchè incarnante nell’occasione tre ordini di profili. Il primo, chiaro a tutti, di bomber numero uno del Lane con quello che ne consegue. Il secondo, di figura di spicco in quanto ex fresco fresco e quindi permeato dal disio di far vedere al suo pubblico (via tv) chi è Meggiorini oggi e cosa rappresenti per qualsiasi squadra (Chievo compreso, anzi!). Il terzo, di giocatore un pò speciale che, al di là del gol fattuale, è capace di invenzioni che da sole valgono il biglietto e che, non poche volte, risolvono una gara.
Niente Meggio, purtroppo, ma la dea Eupalla che da qualche tempo benedice i biancorossi e quindi anche scelte tattiche di MN, aveva deciso di premiare un suo prediletto di questi tempi: Jack Giacomelli, lo squartatore. Il quale, sebbene non abbia segnato lui personalmente, in pratica ha squartato centrocampo e difesa avversarie con i suoi affondi, con i suoi tagli, ma soprattutto con i suoi assist decisivi che hanno ubriacato i mussi e fatto felici i compagni in bianco e rosso Lanzafame e Rigoni. A proposito dei quali va detto: Lanza ha fatto una partita magistrale coprendo praticamente da solo l’attacco e segnando un gol da consumato bomber con un colpo di testa ingegneristico (voto 8); Luca ha fatto la gara dell’ex- giocando come sa a centrocampo, ossia alla grande e facendo pure un gran bel gol (voto 8). A Jack lo squartatore appiccico un bel 9 tondo tondo, perchè ha giocato da migliore in campo, ha guidato la squadra, ha fatto mezzi gol con i suoi assist. E non solo: ha vendicato la terribile partita contro il Verona, quando tragicamente sbagliò il gol decisivo, ma questo i tifosi lo sanno bene.
Sulla partita in sè c’è poco da dire, visto il risultato (il Chievo ha segnato solo alla fine e su rigore, mentre il Lane ha avuto più occasioni) ma soprattutto visto il gioco espresso in campo. Il Lane ha prima sorpreso la Diga e poi l’ha messa sotto con il suo ritmo serrato, decidendo il destino della gara nei primi 30 minuti. Ha realizzato un vero e proprio argine soprattutto lungo le fasce, da dove è riuscito tuttavia ad incidere in fase offensiva. Jack lo squartatore ha fatto il bello e il cattivo tempo proprio sulla fascia sinistra con le sue scorribande entusiasmanti. E pensare che mister Aglietti aveva schierato l’undici titolare al gran completo, perfettamente addestrato al suo 4-4-2, corroborato dal secco 3-0 rifilato al Pordenone. Il Lane però è stato feroce, più spinta, più forza. Determinato nello strozzare le velleità di Ciciretti e Garritano, e letale nello sgommare lungo le corsie. I gialloblù hanno così annaspato e perso il filo. Hanno pure cambiato modulo sperando che qualcosa di buono arrivasse nel secondo tempo per loro: solo colpi velleitari senza riuscire ad incidere veramente. E’ arrivato verso la fine un rigore per un fallo su Di Gaudio, trasformato da Giaccherini. Troppo tardi per sperare di recuperare una partita già decisa. Un nuovo scalpo per il Lane.
IL BRESCIA SGAMBETTA IL VENEZIA, IL LECCE ASFALTA LA REGGIANA
Vediamo come si presenta la situazione, per così dire a bocce ferme, dopo il posticipo veneto che ha espresso la sua sentenza. Come ogni giornata del campionato cadetto, anche la 27.ma non ha deluso quanto a risultati poco prevedibili. La partita più sorprendente dal punto di vista del risultato è stata a mio avviso quella tra Venezia e Brescia.
Ero convinto che i lagunari – visti e rivisti nelle ultimissime partite traendone un’impressione più che positiva, capaci di fermare l’Empoli a casa sua e di infilare tutta una serie di partite vincenti – avrebbero quantomeno portato a casa un punto contro le rondinelle. Non solo e non tanto, appunto, per la forza della squadra in sé, ma anche per la spinta motivazionale connessa ad una gara del genere che in caso di vittoria li avrebbe proiettati nelle zone altissime di classifica. Avviene invece che il Brescia giochi una partita da squadra decisa e cinica (come del resto aveva fatto in qualche altra occasione, battendo ad esempio inopinatamente lo stesso Chievo di recente) e che il Venezia non riesca a trovare il bandolo della matassa. Forse proprio la posta in palio può aver tradito i veneziani che non hanno saputo mantenersi sui livelli delle ultime partite. Brescia cinico, come gli capita talora, con il solito Florian Ayè, altro straniero proveniente dalla Francia, addirittura diventato un protagonista della storia del Brescia Calcio.
Basta dire che è riuscito nella non semplice impresa di segnare un gol per ben sette partite consecutive. E mica gol micio micio. No, parliamo di reti determinanti, come appunto quella contro il Venezia che è valsa i tre punti con relativo salto in classifica dei lombardi. Da notare che il francese con il vizio del gol ha stabilito un record unico: e nessuno in casa Brescia – dove hanno giocato i vari Roby Baggio e Dario Hubner, tanto per fare dei nomi illustri – è mai riuscito a fare altrettanto.
La seconda sorpresa di rilievo è per me la vittoria del Lecce ai danni della Reggiana con il punteggio pokeristico di 4 a 0. Ora, che i pugliesi siano dall’inizio del torneo tra i favoriti per il balzo in A non ci piove proprio, tuttavia sino a domenica scorsa non avevano particolarmente brillato. A Reggio Emilia, invece, la squadra di Corini si è ritrovata alla grande e ha steso una Reggiana quasi irriconoscibile rispetto alle ultime gare (ricordiamo la sconfitta del Lane) in cui aveva fatto vedere notevoli progressi, grazie anche agli acquisti invernali.
Salentini già in vantaggio nel primo quarto d’ora con Coda, quindi gran botta di Majer al 30’ e, due minuti dopo, ancora Coda chiude la gara su cross di Henderson. Secondo stop consecutivo per la squadra di Alvini, mentre il Lecce invece torna al successo dopo due pareggi di fila e sale al quinto posto in classifica.
BUONA GARA DEL CITTADELLA CHE STOPPA L’EMPOLI
Quando pensi che il Citta stia attraversando una fase critica – ed è successo più volte in questo campionato – ecco che i ragazzi di Venturato ti sorprendono riuscendo a vincere in trasferta o, come nell’ultima partita giocata, a stoppare la capolista Empoli. Si sono portati via dal Castellani un punto prezioso, rallentando al contempo la marcia dei toscani, i quali si trovano sì ancora in cima, ma non proprio solitari visto che adesso a soli tre punti sentono sul collo il fiato del Monza e di altre squadre.
Vedi in particolare la scorbutica e sorniona Salernitana che, senza tanto clamore, lemme lemme infila risultati favorevoli uno dopo l’altro e staziona ora a quota 46. L’Empoli non ha saputo approfittare dello scontro diretto contro una rivale storica, perché ben bloccato dai padovani che hanno avuto anche da recriminare per alcuni episodi ritenuti sfavorevoli (lamentatele sia del ds Marchetti che del tecnico Venturato, notoriamente non usi a dichiarazioni di protesta post-partita). E’ finita 1-1 coi gol dell’empolese Bajrami nel primo tempo, e quindi nella ripresa di Proia che ha mostrato ancora una volta freddezza e rapidità sotto porta.
Lo stop della squadra di Dionisi ha finito per favorire soprattutto il Monza che ha così recuperato due punti sull’Empoli, mentre i veneti rimangono comunque sempre nel treno playoff: sesto posto in classifica a quota 41, insieme alla SPAL e con un punto di vantaggio sul Lecce. A proposito di Monza, per dovere di cronaca, vanno sottolineate alcune decisioni arbitrali per nulla gradite rispettivamente da Chievo e Pordenone, perché ritenute lesive per le proprie squadre. Non vogliamo certo mettere in discussione la buonafede degli arbitri che si trovano a dirigere le gare della supercorazzata berlusconiana, però…. Però due indizi fanno pur qualcosa. Il primo riguarda appunto il Chievo (partita persa in casa dai veronesi per 0 a 1 ) che si è lamentato fortissimamente (come riportato qui in precedenza) per un paio di rigori negati e soprattutto per un gol annullato. Il secondo attiene al Pordenone che, per voce di Attilio Tesser e del presidente del club Lovisa, ha manifestato tutta la propria insoddisfazione per la concessione di un rigore, effettivamente generoso, a favore dei brianzoli.
E ora testa e cuore al Menti contro l’Empoli!
Luciano Zanini