Finora abbiamo intervistato sui temi del momento Antonio Bonati (Real San Zeno) , Antonio Mandato (Longare), Claudio Giarolo (Montebello) Fabio Ebene (Calidonense), Giulio Strazzabosco (Maddalene) e Marco Aleardi (Monteviale). Oggi abbiamo pensato di ascoltare il punto di vista di Luca Bertollo , direttore sportivo dell’Eurocalcio.
La Federazione ha deciso per la ripresa della stagione a febbraio con i recuperi a gennaio. Concordi con questa soluzione ?
Condivido questa scelta però mi rendo anche conto che siamo appesi ad un filo perché non si sa come evolverà la situazione. Oggi prevedere delle date è quasi impossibile; da un lato è giusto dare delle indicazioni di massima perché le società devono programmare la loro attività, ma con la chiara consapevolezza che viviamo alla giornata e che tutto potrebbe cambiare in poco tempo.
Il Comitato ha altresì deciso di chiudere il campionato dopo il girone d’andata, anche se oggi il presidente Ruzza apre a nuove possibilità. Su questo sei d’accordo?
Ho letto quello che ha dichiarato Ruzza oggi. Ma penso che tutto sia legato al ritorno alla normalità: noi siamo tra le società che hanno sottoscritto il documento delle società unite che anche voi avete pubblicato, perché riteniamo che, oltre a stabilire delle date, devono per forza cambiare i protocolli altrimenti si ritorna con la situazione antecedente con 3-4 partite per girone che non si disputano e quindi con un campionato falsato. Se dovesse essere necessario è giusto concludere la stagione alla fine del girone d’andata perché tutte le squadre si sono affrontate anche se rimane comunque un campionato con risultati non completamente attendibili. Completare il campionato è obiettivamente difficile:a noi Eurocalcio mancano 28 partite (ovvero sette mesi) il che significherebbe arrivare fino a luglio inserendo anche qualche gara durante la settimana, sperando che non ci siano recuperi per altri motivi. Secondo te me è impensabile ed impossibile riuscire a completare il campionato giocando sia le gare di andata e di ritorno.
Molte discussioni ci sono state anche sugli allenamenti: si possono fare o no, come si devono svolgere, si possono utilizzare gli spogliatoi… voi come pensate di agire?
Abbiamo sospeso tutta l’attività per una decina di giorni. Adesso abbiamo ripreso perlomeno con le squadre agonistiche. Per l’attività di base proseguiamo nella sosta perché riteniamo che sia difficile per i più piccoli riuscire ad organizzare l’allenamento come previsto dai protocolli. E’ necessaria infatti la presenza di più allenatori per lavorare con piccoli gruppi e questo al momento non è possibile. Per la prima squadra abbiamo iniziato dalla scorsa settimana, divedendo il gruppo a metà, con allenamenti esclusivamente atletici su base volontaria perché comprendiamo che se un giocatore non se la sente (per lavoro o per famiglia) è giusto che si astenga ed eventualmente che si alleni a casa. Non è semplice gestire questa fase, anche se il trovarsi al campo per fare qualcosa è importante per garantire un minimo di socialità e per mantenere lo spirito del gruppo.
E’ possibile programmare il lavoro di una società calcistica in una situazione come quella attuale?
E’ un impresa! Ma ormai ci siamo dentro da febbraio e andiamo avanti. Mi fa sorridere leggere che le società professionistiche sono al collasso perché non ci si rende conto di quanto siano in difficoltà le società dilettantistiche che vivono di sponsorizzazioni e di volontariato, che stanno venendo a mancare completamente o in buona misura. In crisi è anche il volontariato e penso a tutte quelle figure determinanti in una società come quelle che guidano il pulmino o tengono in ordine gli spogliatoi a cui non puoi certo chiedere in un momento come questo di venire a svolgere il loro impegno rischiando di persona. Questo è un grosso problema perché viene a mancare lo spirito dilettantistico.
Siete soddisfatti finora della vostra stagione?
Non posso che essere soddisfatto: siamo una neo promossa e abbiamo cambiato moltissimo ma i risultati sono comunque arrivati anche se abbiamo perso l’ultima gara, il derby con la Marosticense. Sono soddisfatto dei ragazzi e del mister Fabbian e del suo staff perché, in poco tempo, ha dato alla squadra una fisonomia di gioco precisa. E questo non fa che aumentare il rimpianto e il dispiacere per la situazione perché si stava creando qualcosa di positivo che adesso dobbiamo essere bravi a non disperdere.