Antonio Bonati è stato giocatore del Garcia Moreno di Arzignano, poi dei Grifoni, e del Real San Zeno (stessa società, nome diverso) dove ha concluso la sua carriera tranne una breve parentesi a Gambellara. da tre stagioni è divenuto il direttore sportivo della seconda società arzignanese.
Con lui abbiamo voluto parlare del momento particolare che sta attraversando il mondo del calcio dilettantistico e come si sta regolando la sua società: ” Il momento è complicatissimo – attacca Subito Antonio – pensa che da iniziò stagione, escluso il ritiro precampionato, la squadra non è mai riuscita a svolgere un allenamento a pieni ranghi. Complice la fantozziana serie di infortuni (tre spalle lussate tra gli altri, credo sia un record), e il fatto che ai primi sintomi di malessere il tesserato veniva stoppato ed inviato a fare il tampone pena la non riammissione in gruppo, mister Cappellini si è sempre trovato a fare i salti mortali per mettere in campo una formazione con una parvenza di logica. Fortunatamente per il primo mese e mezzo i tamponi sono sempre stati negativi, e qui faccio un plauso ai ragazzi perché si sono sobbarcati il costo dell’esame. L’ultimo tampone ha invece dato esito positivo, costringendoci a rinviare la partita con la ProSambo a meno di 48 ore di distanza.
Voi avete avuto problemi per rinviare la gara: ” Mi dispiace dirlo, ma devo rivolgere una critica alla federazione: trovo inconcepibile che si rifiuti una richiesta di rinvio a meno che non ci sia il referto del tampone positivo. In caso di ritardo, che come possiamo vedere sono oggi all’ordine del giorno, saremmo dovuti scendere in campo, col rischio concreto di contagiare gli avversari.
Per questo motivo, unito al fatto che i ragazzi non possono rischiare di perdere giorni di lavoro perché costretti in casa a causa di un compagno di squadra positivo, abbiamo deciso di interrompere l’attività fino a che la situazione epidemiologica locale e nazionale non sarà sotto controllo, il che penso sarà difficilmente raggiungibile in tempi brevi.
Attualmente come vi state regolando con i vostri giocatori? I ragazzi hanno un programma di allenamento da svolgere in autonomia tra casa e aria aperta per tenersi in una sorta di forma in questo 2020 martoriato dal Covid. Resta il fatto che le società dilettantistiche hanno fatto di tutto per iniziare la stagione, mobilitando volontari e cercando di ridurre al minimo la possibilità di contagio. L’altra metà della luna, ovvero la FIGC, ha invece fatto poco o nulla per darci una mano: una decisione scellerata innanzitutto quella dei gironi da 18 squadre. Ci sentiamo in balia degli eventi, peraltro ampiamente prevedibili…ma a questo punto meglio stendere un velo pietoso, di fronte ad un esecutivo che non riesce a provvedere nemmeno al fabbisogno di vaccini influenzali non possiamo certo pretendere chiarezza e coerenza nei riguardi dello sport….