A
Arzignano: Intervista a Stefano Zerbato
Stefano Zerbato, sei il nuovo Responsabile dell’Attività di Base dell’Arzignano Valchiampo. Che sensazioni hai provato nel raggiungere l’accordo con il club? Quali dovranno essere le peculiarità della nuova Scuola Calcio dell’Arzignano Valchiampo? “La chiamata dell’Arzignano Valchiampo è per me motivo di grande orgoglio e ripaga tutto il lavoro fatto in questi anni. E’ bastato poco per accettare… vuoi per il blasone societario, vuoi per il passato sportivo che ho avuto fin da piccolo (ho giocato dai piccoli amici ai giovanissimi regionali compresi). Per quanto riguarda la scuola calcio il motto è “a misura di bambino”: tutto il lavoro sarà condiviso e strutturato per soddisfare i desideri e le aspettative dei veri protagonisti, ovvero i bambini”.
Che idea ti sei fatto dell’ambiente gialloceleste? Quanta attenzione hai trovato verso il settore giovanile? “Ad Arzignano ho trovato subito un ambiente molto professionale, si vede da tante piccole cose che il club vive e lavora con una mentalità di alto livello. Il settore giovanile non è da meno: mai come quest’anno credo che ci sarà un’attenzione maniacale su tutta la “cantera”. Vorrei sottolineare che sono pochissime le società che hanno la forza ma soprattutto l’interesse di investire in due responsabili per il settore giovanile. Sarà compito mio e di Fabio Nicolè ripagare la fiducia della proprietà”.
Quali dovranno essere gli obiettivi dei più piccoli di casa gialloceleste? “Formare l’uomo ed il giocatore del domani! Per fare ciò metteremo dovremo fare in modo di far appassionare più che mai i bambini al gioco del calcio, ancora più delle tante altre distrazioni che affollano i nostri tempi”.
Per i pochi che ancora non ti conoscessero, come dobbiamo descrivere il tuo modo di lavorare coi piccoli? “Come detto sopra, la nostra metodologia ha come slogan quello di “a misura di bambino”. Entrando un po’ più nel tecnico cito i suoi punti cardine che prevedono un aumento del monte ore da dedicare alla pratica calcistica, una preferenza di proposte didattiche basate sul gioco e non sull’esercizio (+ giochi, – esercizi) ed un lavoro condiviso basato sui principi di gioco.
B
Bassano:Andrà in scena giovedì 27 agosto 2020 la terza edizione di “Bassano da Sogno” , l’ormai tradizionale cena di gala organizzata per dare inizio ufficialmente alla nuova stagione giallorossa di F.C. Bassano 1903.
Come già accaduto nei due anni precedenti anche quest’anno la società del presidente Campagnolo, regalerà alla città un evento unico. Lo scorso anno furono oltre 800 i commensali che scelsero di cenare nel salotto buono della città. Questa volta, a causa delle limitazioni imposti dall’emergenza Covid-19, gli ospiti saranno al massimo 500, come sempre serviti a tavola dai Ristoratori Bassanesi con l’aiuto di studenti e docenti dell’Enaip.
Borgoricco: è in isolamento la squadra del Borgoricco dopo che un giocatore è risultato positivo al Covid. Si tratta di un giovane giocatore residente nel veneziano che martedì aveva partecipato ad una seduta di allenamento facoltativa. I suoi compagni presenti quella sera sono stati messi tutti in isolamento volontario. Purtroppo le conseguenze di questa notizia si potranno valutare fra qualche tempo, perchè se si dovesse trattare di un caso isolato, si potrà riprendere l’attività sportiva altrimenti c’ è il rischio di uno stop o di un rinvio. Vi terremo informati, come sempre…
C
Cattani: Alberto Cattani smentisce le voci che la davano come un giocatore del Bp 93 per la prossima stagione. l’ex portiere della Junior Monticello rimane per il momento senza squadra.
Cena: Daniele Cavedon , allenatore del Brogliano ci invia questa foto, di una cena con due protagonisti del nostro calcio, mister Cristian Vinoli, mister del San Vitale e il nuovo Ds delle Alte Christian Jeraci, “da diversi anni – scrive Cavedon- ci lega una simpatica e bella amicizia e ieri sera abbiamo voluto confermarla davanti ad un buon piatto di pasta e naturalmente neanche a dirlo parlando di calcio In realtà la cena l’avevamo subito intitolata “a cena con il Ds” abbiamo voluto festeggiare il nuovo ruolo di Jeraci all’interno della società Alte, naturalmente il brindisi iniziale lo abbiamo fatto a lui soprattutto per il grandissimo lavoro che è riuscito a fare al suo debutto nella sua nuova veste…..a fine cena ci siamo lasciati con questa bella foto e naturalmente con la promessa che fra qualche mese finalmente ci ritroveremo in un campo di calcio e allora sarà “battaglia” sportiva, ma sempre con quel rispetto e quella amicizia che ci lega da tempo ”
E
Eterni: è commosso Mario Carretta, ex presidente del Fara nel ricordare la figura di Giuseppe “Lino” Eterni storico presidente del Sarcedo. Mario era il direttore sportivo di quella squadra che riuscì a percorrere il cammino dalla seconda categoria fino all’Eccellenza, con Eterni alla guida e con Osvaldo Tonello, (attuale numero uno dei rossoneri), vicepresidente. Eterni non stava bene già da qualche anno, ma nel cuore di molti ex giocatori e di molti dirigenti è rimasto impresso per il suo acume, l’intelligente e generosa passione sportiva.
P
Pilotto: “Certe notti, la macchina è calda e dove ti porta lo decide lei“. Tra le canzoni scelte del repertorio musicale di Ligabue, Coldplay e l’Hallelujah di Leonard Cohen, questa strofa ha fermato il tempo per un attimo mentre, su un grande televisore appoggiato sull’altare, scorrevano per circa 15′ le immagini di vita piena di Davide Pilotto, il cui funerale è stato celebrata stamattina, ospitato nello stadio comunale di Caldogno. Il riferimento, immediato, è andato a quella terribile alba di mercoledì 5 agosto. E’ questo l’incipit del bellissimo articolo di Omar Dal Maso sull’Eco Vicentino che trovate a questo link https://www.ecovicentino.it/vicenza/caldogno/davide-il-gigante-buono-dagli-occhi-di-ghiaccio-allo-stadio-laddio-al-22enne/
Di fronte a quasi mille persone, sistemate sugli spalti della tribuna unica. Una ventina di sedie, invece, erano pronte in ordine sull’erba, riservate agli affetti più cari del 22enne morto mercoledì scorso all’alba nel torrente Orolo, in seguito ad uno schianto che ha frantumato la spensieratezza dell’estate di tanti giovani come lui, oltre alla serenità della della sua famiglia. Tra loro la mamma del piccolo Angel Gabriel, suo figlio di appena 6 mesi, arrivato a cerimonia in corso accompagnato dalla nonna su un passeggino e consegnato alle braccia proprio di Ibiza, accanto ai genitori di Davide, ai fratelli e agli altri parenti più prossimi. Uniti, per affrontare questo difficile passo. E unite più che mai anche due comunità, quelle di Caldogno e di Motta di Costabissara, dove il giovane viveva con la madre da alcuni anni….
Poi, nella parte conclusiva, la parola ai familiari che se la sono sentita di affidare un pensiero ai presenti, compresa la madre, Eliana, capace di raccogliere la forza d’animo più remota per spalancare il cuore. “Ciao gigante buono, nostro armadio di muscoli e vitalità” lo hanno definito gli zii, poi sua mamma: “Insegneremo al tuo bambino a essere se stesso e a sorridere, gli insegneremo ad andare avanti sempre contro ogni ostacolo come ha fatto suo padre, ad essere leale e senza pregiudizi, a guardare il mondo diritto negli occhi. Gli stessi del gigante buono dagli occhi di ghiaccio, identici a quelli del suo papà Davide.”
S
Schio: La stagione 2020-2021 del Calcio Schio vedrà ancora in difesa il calciatore Edoardo Ruviero, originario di Caldogno, che ha alle spalle un passato nei settori giovanili di Vicenza e Hellas Verona.
Da dove nasce la Tua passione per il calcio?
«La mia passione è nata quando il Milan ha vinto la Champions League: avevo sette anni. Da quel momento, ho visto solo Milan. Ho iniziato a giocare nei primi calci del Vicenza, poi ho fatto un anno a Cittadella, tre stagioni all’Hellas Verona ed infine sono tornato in biancorosso fino alla Beretti vivendo il periodo della fusione con il Bassano. Successivamente, nel 2018 sono passato a Caldiero e nel mese di dicembre sono arrivato a Schio».
Come hai vissuto gli anni nelle giovanili di società professionistiche? Che calcio hai respirato?
«Ho vissuto il periodo in cui sia Vicenza che Verona erano in serie B. C’era molto professionismo e competizione. Nei gialloblù iniziavano a selezionare i ragazzi per fare una certa categoria. Ero compagno di squadra di Marash Max Kumbulla, ora in serie A. Entrambi centrali, lui capitano».
Raccontaci gli anni con lo Schio.
«Fin da subito ho visto una società seria ed ambiziosa che puntava a salire di categoria. Sono orgoglioso di farne parte. È una fortuna per me, anche perché mi trovo bene con mister Zenorini. Il club, poi, cerca di fare ogni minimo dettaglio con professionismo: la società ci tiene veramente. Negli scorsi anni ho visto subito
molta crescita. Io arrivavo da Caldiero che in quella stagione ha concluso al secondo posto in classifica ed è stato promosso in serie D. Facevo quattro allenamenti a settimana, una squadra fatta bene. A Schio non ho sentito la differenza e in questa stagione siamo ancora superiori sia per organico che per qualità tecniche».
Che gruppo è lo Schio di oggi?
«È un gruppo giovane e unito. Siamo molto legati tra noi e Schio per me è una famiglia. I nuovi si stanno integrando, ma tanti si conoscono già».
Qual è il Tuo sogno?
«Il mio sogno è diventare un calciatore professionista. Può sembrare scontato, ma sono giovane e ambisco ad arrivarci. Lo spero. Magari anche con lo Schio: mi piacerebbe portare in alto i colori giallorossi. Per questa stagione, invece, l’obiettivo personale è quello di essere protagonista di una grande cavalcata per
andare in serie D o avvicinarci molto».
V
Vicenza: Il Vicenza è sempre a caccia di un portiere e dopo Minelli, Provedel e Viviano sembrerebbe essere stato contattato anche l’estremo difensore del Brescia, Enrico Alfonso, cresciuto nelle Alte e già al Vicenza in passato