Ancora ieri nei nostri titoli compariva il “caso San Lazzaro”. Abbiamo quindi voluto dare la parola ai protagonisti partendo dal Presidente Roberto Cervato per finire poi con il più volte citato Massimiliano Pastore.
Presidente Cervato, suo malgrado in questi giorni il nome del San Lazzaro è stato citato spesso dagli organi di stampa e non solo
Risponde Roberto Cervato: Vi ringrazio per l’opportunità che offrite all’ASD San Lazzaro di dire la propria su quanto è stato riportato in questi giorni e che tengo immediatamente a chiarire, senza polemica alcuna nei confronti di nessuno, non corrisponde alla realtà dei fatti e non deriva in alcun modo da dichiarazioni ufficiali fatte dalla Società.
Si riferisce ovviamente alla notizia pubblicata anche da Calcio Vicentino dell’arrivo di Massimiliano Pastore come nuovo allenatore della prima squadra
Esattamente. Dopo l’addio dell’allenatore Sig. Nicola Motterle e del D.S. Sig. Demis Rebesan la Società sta mettendo in campo un importante progetto di riorganizzazione che ha l’obiettivo di far crescere ulteriormente il San Lazzaro e renderlo ancora più attivo e presente nel territorio. Tale progetto riguarda ovviamente anche la prima squadra ma non solo questa e Massimiliano Pastore sarà, insieme ad altri, parte integrante di questo ampio progetto. Per quel che attiene invece la guida tecnica della squadra la Società sta ancora valutando varie possibilità ed è questo il motivo per il quale nessuna dichiarazione ufficiale in merito è stata sin qui fatta.
Quando dice che il suo progetto di rilancio del San Lazzaro non coinvolge solo la prima squadra intende forse far riferimento al Settore Giovanile?
È proprio così. Voglio ricordare che l’ASD San Lazzaro si è sempre contraddistinta come Società sensibile ai problemi sociali in particolare delle famiglie residenti in zona. Riteniamo pertanto di fondamentale importanza la gestione del Settore Giovanile che vogliamo venga portata avanti da persone capaci di coinvolgere i giovani in un percorso basato sull’educazione, sulla disciplina e sul rispetto verso se stessi e verso il prossimo. Vogliamo essere vissuti come un punto di riferimento e vogliamo che i
nostri spazi diventino luoghi di aggregazione in cui coltivare, senza dimenticare la tecnica, i valori più profondi del calcio e dello sport in genere, il divertimento del gioco
ma anche un modo per socializzare, per imparare ad ascoltare, ad osservare le regole e ad avere rispetto per i compagni.
Veniamo ora a Massimiliano Pastore. Ci è parso di capire che lei è arrivato al San Lazzaro per svolgere un ruolo diverso da quello sin qui svolto ad esempio all’FC Vicenza o al 7 Mulini
Risponde Massimiliano Pastore
Il Presidente Cervato ha in animo di dare vita ad un progetto di rilancio e di ancor maggior radicamento della Società nel quartiere da cui prende il nome e mi ha chiesto,
assieme ad altri, di farne parte. È una sfida nuova, non direi diversa da quanto fatto in passato, ma sicuramente di più ampia portata e pertanto ancor più stimolante. Non potevo rifiutare. Avrò tra le altre cose la responsabilità di gestione della prima squadra che, per essere maggiormente in linea con il resto del progetto, dovrà abbassare di molto l’età media della rosa e puntare molto di più sui giovani e sulla loro crescita. Mi occuperò quindi di tutti gli aspetti organizzativi e ovviamente, vista la mia esperienza passata, potrò essere di supporto ad esempio durante gli allenamenti a chi verrà chiamato a condurla tecnicamente. Ma, come ha avuto modo di spiegare il Presidente, il progetto ha una valenza ben più ampia e coinvolgerà gli atleti più giovani ma anche i loro genitori e le famiglie in genere che diverranno destinatari di una serie di attività che andranno oltre il calcio.
Detto questo non possiamo però esimerci dal chiederle un commento su quanto scritto da Luciano Genovese, presidente regionale dell’AIAC Veneto e riportato ieri da Calcio Vicentino nell’Edicola del Sabato
Ho trovato il contenuto del messaggio del Presidente Genovese assolutamente condivisibile. Sono da sempre uomo di calcio e di sport. Sono stato cresciuto ed
educato al concetto che le regole esistono e che devono essere rispettate dai giocatori, come dai tecnici e dai dirigenti. Se devo essere sincero sono stato invece forse
sorpreso e colpito dal tono un po’ da “processo alle intenzioni”. È uscita una notizia, peraltro non derivante da fonti ufficiali della società, ma non mi sono seduto su alcuna panchina né ho firmato alcun contratto come allenatore. Inoltre mi viene “intimato” di dare una smentita, ma ritengo che non spetti a me smentire una cosa che mai ho detto. La Società ha chiarito che sta ancora valutando a chi affidare la guida tecnica della prima squadra e ritengo che questo chiuda definitivamente una controversia che non aveva ragione d’essere.
Interviste raccolte da Stefano Campana