Calciomercato
Dopo aver sentito i pareri di Masiero (Montecchio), Bagnara (Camisano), Bottazzi (Le Torri) , Santagiuliana (Cornedo), Dalla Fina (Schio), Ebene (Berton Bolzano), Filotto (Calidonense) Mandato (Longare), Giacometti (Bassano), Roberto Bizzotto (Rosà ) e Negro (Chiampo) oggi abbiamo rivolto le consuete domande su calciomercato e società a Giancarlo Dal Ferro (Malo), Alessandro Crestan (Marosticense), e Claudio Menaldo (Zanè).
Esisterà ancora il calciomercato così come lo abbiamo vissuto e interpretato nell’ultimo periodo, e se cambierà in che modo?
Giancarlo Dal Ferro, direttore sportivo del Malo : Si sente parlare troppo di Calcio si e calcio no. Come in tutte le cose è giusto che qualcuno si assuma una decisione se annullare e chiudere qui la stagione con la classifica attuale o riprendere chissà quando. Ci sono molte società che aspettano questo semplicemente per capire. Io nel caso del Malo, come altri, attendo perché per progettare una stagione ci vuole tempo e disponibilità. Ancora di più adesso con società che guardano anche all’euro di entrata da sponsor o altro. Mi auguro una pronta ripartenza soprattutto per il mondo giovanile che rappresenta il futuro nello sport e nella vita (noi vecchietti… pronti a dare i consigli che servono)
Alessandro Crestan direttore sportivo Marosticense: Io mi auguro che ci sia ma prima di dire se ci sarà o non ci sarà bisognerà capire che cosa deciderà la Federazione. Io sono per la sospensione e per l’annullamento del campionato senza promozioni e retrocessioni. Per quanto riguarda il calciomercato sarei contento di farne poco: a Marostica c ‘è un ottimo gruppo e mi piacerebbe confermare la squadra e questo gruppo importante inserendo qualche giovane. Certo ci sarà un ridimensionamento del budget, questo è scontato. Ma per il resto sono convinto che potremo ancora prenderci qualche bella soddisfazione.
Claudio Menaldo, direttore sportivo Zanè: E’ inevitabile che ci sia! Fa parte del mondo del calcio. Concordo con chi ci ha preceduto sul fatto che in realtà qualche movimento sia già in essere. Il mondo del calcio fino ad adesso ha avuto un aiuto importante da parte degli sponsor, ma confido nel buon senso dei giocatori: se una società si è comportata sempre in maniera corretta adesso è arrivato il momento che anche i giocatori riscoprano la loro volontà di giocare soprattutto per passione. Posso dire che mi ha fatto molto piacere acquisire in questi giorni già l’assenso del gruppo dirigenziale che segue la prima squadra dello Zanè e tutto lo staff tecnico (mister, preparatore dei portieri, massaggiatore) i quali pur senza sapere quale potrà essere il destino futuro hanno accettato di rimanere con noi anche l’anno prossimo.
Secondo voi saranno molte le squadre che non riusciranno ad iscriversi ai campionati?
Dal Ferro: si sarà sicuramente un grosso ridimensionamento economico, questo è scontato. Ma io dal mio osservatorio non vedo al momento società che non siano intenzionate ad iscriversi al campionato. Nel caso del Malo ad esempio, noi puntando da sempre sul settore giovanile, non dovremmo avere problemi particolari. Temo piuttosto che ci sia qualche problema a livello delle piccole società di seconda e terza categoria. Oltre a situazioni particolari legate a situazioni settoriali (le società legate al mondo del turismo e dell’ospitalità alberghiera potrebbero andare in crisi).
Crestan: Di sicuro questa crisi metterà in ginocchio qualche azienda e conseguentemente qualche società dilettantistiche; tuttavia io mi auguro che nessuna società sparisca. Secondo me ci saranno alcune fusioni e defezioni ma non più del solito. Ci sarà un ridimensionamento generale ma l’auspicio è che tutti procedano anche perché l’amore per questo sport prevarrà sui propositi di abbandono.
Menaldo: Al momento la sensazione è quella condivisa da molti di una sostanziale tenuta. Nel nostro mondo ci sono molte persone genuine che vogliono fare calcio con passione e senza interessi particolari. Che proseguiranno certamente nel loro impegno. C’è un solo grosso rischio che vedo pendere sulle società: l’impostazione che verrà data alle misure di prevenzione. Se le responsabilità saranno lasciate tutte alle società sportive, molti presidenti potrebbero anche non sentirsela di assumersi un onere così grande e non è detto che sia sufficiente una manleva dei genitori per togliere ogni rischio. Quindi la Federazione e chi di dovere sarà chiamato ad essere molto chiara su questo tema.