Dopo aver sentito ieri il parere di Masiero (Montecchio), Bagnara(Camisano), Bottazzi (Le Torri ) e Santagiuliana (Cornedo), oggi abbiamo interpellato altri quattro direttori sportivi sul futuro del calciomercato.
Il calciomercato è destinato a continuare oppure è un termine che è destinato a scomparire dal nostro lessico?
Ennio Dalla Fina (direttore sportivo dello Schio): Ci sarà sicuramente ancora, non nei modi precedenti ma continuerà ad esserci. Chi avrà la voglia e la passione di continuare a fare calcio, proseguirà nel suo impegno e quindi ci sarà anche il calciomercato. Io mi sto già muovendo per la prossima stagione e mi auguro di trovare dei ragazzi disposti a fare calcio anche se in una maniera un pò ridimensionata. Si va avanti sperando che questa passione che ci sostiene non si esaurisca e proceda nel tempo.
Fabio Ebene (direttore sportivo del Berton Bolzano) Il calciomercato ci sarà ancora ed evolverà seguendo l’andamento sociale ed economico della realtà in cui viviamo. Ma tutti noi addetti ai lavori sappiamo che il calciomercato non si ferma mai e anche in questo particolare momento le società calcistiche si muovono, pianificano, ipotizzano scenari, allacciano relazioni e così via. Sicuramente nel prossimo futuro tutte o quasi tutte le società avranno un budget inferiore rispetto al passato. Ritengo però che per i giocatori e i tecnici ambiti si farà sempre quello sforzo in più.
Riccardo Filotto (direttore sportivo della Calidonense) : Dipende da come si muoverà la Lega Nazionale Dilettanti, se continueranno il campionato o se lo concluderanno. La crisi economica è evidente che c’è per tutti. Se il campionato si chiude adesso avremo potuto effettuare qualche risparmio per la prossima stagione e destinare risorse seppure minime alla programmazione del prossimo campionato. Tutti dovranno ridimensionare i loro progetti e le loro ambizioni. Salteranno molti dei piccoli sponsor e quindi bisognerà certamente ridimensionare i programmi futuri. Noi come Calidonense, non ci stiamo muovendo anche perchè vorremmo essere ottimisti ma il realismo ci porta a vedere il futuro a tinte fosche.
Antonio Mandato (direttore generale del Longare): Intanto siamo tutti in attesa delle decisione del Presidente Ruzza per capire come concludere questa stagione e si valuterà il da farsi. Il calciomercato ci sarà sempre, se non subito, anzi per esperienza diretta ti posso dire che è già in atto: alcuni giovani del Longare sono già stati contattati da società di categoria superiore e questo è l’indice che il mercato c’è già. Ci troveremo con gli altri operatori con i mezzi moderni, via Skype o in video conferenza.
Dal vostro osservatorio ritenete che siano molte le società destinate a non iscriversi ai campionati il prossimo anno ?
Dalla Fina: Ci sarà una dimensione diversa del mondo calcistico anche se personalmente mi auguro che ci sarà ancora quella voglia e quella passione di fare calcio che ci ha sempre accompagnato. Sotto l’aspetto economico non ci sarà più quella intensità e quella forma che c’era prima. L’economia sta soffrendo, tanti piccoli sponsor che prima ci davano una mano si tireranno indietro.
Ebene. Ho letto articoli in cui si prevede che spariscano il 30% delle attuali società: mi sembra una percentuale eccessiva e pessimistica. Non sottovalutiamoci, noi vicentini e noi veneti siamo abituati a soffrire ed è nel nostro DNA il sapere “tirarse su le maneghe”.
Filotto: Secondo il mio punto di vista personale, una metà della squadra del nostro girone potrebbero essere in difficoltà. Con questo non è detto che non si iscrivano al campionato magari fanno giocare gli Juniores. E comunque se non arriva una decisione sull’esito della stagione in corso sarà difficile capire quello che succederà. Riaffermo il mio punto di vista che se dovessero fermare il campionato ad oggi forse più squadre potranno ripartire, altrimenti è più difficile.
Mandato: io sono delle idea che non sparirà quasi niente. A livello di serie D e di Eccellenza ci sarà qualche fusione ma niente di più. Se poi la Federazione darà una mano alle società sportive, abbassando la quota di iscrizione, o le quote delle giovanili non vedo il motivo per cui non si debba andare avanti.