Calciomercato EVIDENZA

Calciomercato: parola in disuso, oppure…….

Una volta si chiamava Gallia dal nome dell’Albergo milanese dove si svolgeva l’ultima settimana delle trattative; poi è diventato un rito diluito in un tempo molto lungo, con le sessioni autunnali e invernali chiamate di riparazione. Adesso in presenza di questa emergenza potremo ancora parlare di calciomercato ? E i top fra i nostri ds sanno quante società potranno essere veramente a rischio iscrizione nel prossimo campionato.

Agli operatori di mercato abbiamo posto una domanda semplice, semplice: ma il calciomercato è destinato a continuare oppure è un termine che è destinato a scomparire dal nostro lessico?

Nicola Masiero (direttore sportivo del Montecchio): Certo che molto cambierà ma il calciomercato è destinato a continuare. Anzi ti confermo che siamo già in movimento !! Ad esempio le squadre che sono ai vertici nei campionati di Prima Categoria (il ds fa i nomi ma noi preferiamo astenerci in questa fase NDR)  e che pensano di essere promosse, sanno che nella prossima stagione dovranno essere dotate di più fuoriquota, almeno 6-7 e se non hanno giovani interessanti provenienti dal loro vivaio, si rivolgono a noi, che abbiamo per tradizione un vivaio di grande spessore (Gli Juniores Elite sono al comando della classifica) e chiedono se possiamo concedergli in prestito alcuni elementi.

Masiero

Antonio Bottazzi (direttore sportivo del Le Torri): io credo che sia prematuro parlare di calciomercato in questa fase. Prima bisognerà chiarire come si uscirà dell’emergenza. Al di là del fatto che Filippo Lelj è il mister della mia squadra io sono convinto che la sua proposta, quella di proseguire la stagione fino al completamento delle gare mancanti, procrastinando a novembre l’inizio della prossima stagione sia la più corretta. In questo caso si potrebbe arrivare ad un mantenere il tesseramento in esere fino al completamento dell’annata calcistica in corso e il mercato si aprirebbe a novembre o a dicembre addirittura, cambiando di molto le nostre abitudini e i nostri riti.

Bottazzi e Prosdocimi

Mirko Bagnara (direttore sportivo Camisano): Non ho una idea precisa di quello che sarà il modo di comportarci quando potremmo tornare alla normalità o alla pseudo normalità, detto questo il calciomercato è un momento in cui entra in gioco anche un discorso di empatia, di fiducia in quello che proponi ad un giocatore/allenatore (al di là dell’aspetto economico) che si esprime meglio di persona. Credo che se si parla di trattative significa che a breve ci sarà una nuova annata per cui penso si possa continuare a parlarsi di persona difronte ad un caffè in sede piuttosto che in un bar, anche perché significherebbe rivedersi in campo per la ripresa a breve giro di qualche giorno/settimana

 

Davide Santagiuliana (Ds del Cornedo) E’ prematuro discutere di questo; certo se era difficile prima fare mercato, sicuramente lo è ancora di più adesso.   Tuttavia sono fiducioso che l’economia possa riprendersi e che si ritorni ad un minimo di normalità. Faremo finta che Agosto sia stato questo mese qui, in cui rimanendo a casa abbiamo praticamente fatto le nostre ferie.   Non credo che il mercato cambi: certe società e certi giocatori continueranno a fare la voce grossa e a comportarsi come niente fosse accaduto. Anche se spero che non sia così.

Santagiuliana con Alberto Fongaro

La seconda domanda che abbiamo rivolto ai direttori sportivi è questa: dal vostro osservatorio ritenete che siano molte le società destinate a non iscriversi ai campionati il prossimo anno ?

Masiero:  Credo che la distinzione vada fatta per le categorie, in serie D e in Eccellenza ci saranno sicuramente società che avranno problemi. Basti pensare ad una società veneta di D che si regge quasi esclusivamente sull’attività turistica ed alberghiera. Per loro i problemi ci saranno senz’altro visto che la stagione estiva appare già fortemente compromessa. Dal veronese mi giunge voce di una fusione probabile tra un club di D e una di Eccellenza. Nel nostro girone c’è una formazione il cui presidente è in terapia intensiva ed era il maggior contribuente e sponsor di quella società.  E altre società sono assolutamente in difficoltà. Probabilmente in prima categoria e in seconda categoria le difficoltà saranno minori. Poi e lo dico come persona e non come direttore sportivo, anche gli allenatori e gli atleti dovranno sicuramente ridimensionare le loro pretese. Non è pensabile che in Eccellenza ci siano giocatori che vivono di solo calcio. Io per dare l’esempio ho già rinunciato ai miei rimborsi spese anche se comunque sto lavorando per le società con la programmazione dell’attività. E conto che anche i giocatori e gli allenatori del Montecchio si rendano conto che trovandosi in una società esemplare dal punto di vista della correttezza dei rapporti e del pagamento del dovuto, dovranno essere loro per primi a rendersi conto di non dover avere pretese.

Bottazzi: Non ho notizie al riguardo. Ma non credo che ci saranno clamorose sorprese. Per esempio c’è una società di Promozione (che non nominiamo per il consueto motivo NDR) che aveva già programmato un ridimensionamento dei programmi  e che non farà altro che proseguire in questa linea, con maggiori motivazioni di quelle iniziali. Dopo di che la considerazione che mi sento di fare è che comunque ci saranno dei presidenti che vorranno dimostrarsi più bravi degli altri e che continueranno a spendere e spandere, ma certo ci sarà una fase di ragionevolezza maggiore e per i giocatori ci dovranno essere fatalmente dei programmi riveduti al ribasso.

Bagnara: 2. Non lo so, sento parlare di una riduzione del 30%, anche se le società con cui ho più contatti non mi parlano di mancate iscrizioni ma di rimodulazione del budget. Credo che lo stato, i comuni e la federazione dovranno dare una mano alle società, abbassando i costi di gestione degli impianti, creando contratti di fornitura luce acqua e gas più economici, abbassando se non azzerando i costi di iscrizione almeno per la prossima annata. Invece per l’aspetto sponsor o risorse economiche bisognerà resettare tutto, ci si dovrà adeguare ad una nuova realtà, ci saranno dei budget ridotti e si dovrà fare di necessità virtù.

Santagiuliana: Non credo che spariranno molte società, ma  sono convinto che bisognerà sopratutto tornare alla normalità con il lavoro. Se non si lavora non ci sono soldi e il calcio ne risentirà moltissimo.

Domani un altra puntata con altri direttori sportivi..

Sull'Autore

Federico Formisano